lunedì 20 maggio 2013

LA MODERNITA'




Caro Elia,

Da come la vedo io, la rivoluzione industriale nata a fine '700 ha innescato un processo rivoluzionario che è ben lungi dal fermarsi. Fino a tutto l'800, il nuovo ancora conviveva con un contesto antico. Con il '900 e dopo la prima guerra mondiale, si ha la Modernità, sempre più aggressiva e pervasiva.
A causa dell'industrializzazione, negli ultimi 100 anni, e ancor più negli ultimi 50, nulla è più come prima: l'economia, il cibo, le città e la campagna, il rapporto tra i sessi e tra le generazioni, la moda, il linguaggio, l'arte, la musica... praticamente tutto è cambiato. Non dico che tutto è cambiato in peggio, ma mi sembra che nella maggior parte dei casi il risultato sia una vita più disumana.
HAARP e OGM non sono altro che la punta dell'iceberg, gli eccessi più evidenti del processo in atto, che in realtà è generale e profondissimo. Tutti protestano contro HAARP, ma quanti contro cellulari e i televisori? Siamo sicuri che il confine tra tecnologia utile e tecnologia dannosa sia così ben definito?
Stiamo portando il nostro mondo e la nostra stessa specie molto aldilà del loro orizzonte naturale. In un solo secolo abbiamo stravolto i ritmi di vita di millenni di civiltà e di milioni di anni di storia del pianeta.
Mi sono chiesta spesso: ma lo scopo ultimo della scienza e della tecnica, qual è? Sembra una domanda che non si pone mai nessuno. Renderci più longevi? Più sani? Più felici? Se così fosse, ci sta riuscendo? O è, nella migliore delle ipotesi, una lama a doppio taglio? Sembra che il mito della scienza e della tecnologia non abbia fatto altro che sostituire le religioni, con le loro promesse di vita eterna: illusioni queste, come illusione quello.
E' vero, gli uomini spesso si trovano a fare le cose automaticamente, senza uno scopo a lungo termine. Capitale applicato alla tecnologia, fabbrica, prodotto, pubblicità, vendita, altro capitale, in un ciclo perenne cominciato con la rivoluzione industriale. Ed è proprio questa corsa alla cieca che spaventa: il fatto che nessuno si domandi dove stiamo andando di gran fretta. Ci impianteremo nel cervello un chip per connetterci ad internet? Ci sostituiremo pezzo per pezzo con organi artificiali? Già la nostra vita è diventata per molti aspetti inumana. Diventermo macchine?
Non è fantascienza, è realtà. Basta guardare gli OGM, le tecniche di fecondazione e clonazione, i droni impiegati negli eserciti, le fabbriche senza impiegati. Dove stiamo andando? Il lavoro fisico, così connaturato all'essere umano, sta scomparendo. Passeremo il tempo a fare sport, mentre i nostri scienziati inventeranno macchine sempre più sofisticate? L'ideatore del linguaggio Java teme addirittura che prima o poi le macchine possano diventare autonome e soppiantarci del tutto. Esagera? Forse. Quanto sta accadendo però è già abbastanza disumano. Usiamo macchine (cellulari, computers) che non comprendiamo e non saremmo minimamente capaci di produrre da soli. Viviamo immersi in radiazioni elettromagnetiche, sostanze chimiche, e nanoparticelle artificiali che i nostri sensi non percepiscono e non controllano. Quasi non possiamo più vivere senza i motori che hanno bisogno di petrolio estratto e raffinato, o di elettricità prodotta con macchinari complicati. Tutto è sempre più elaborato, interdipendente, artificiale. E pensare che gli antichi hanno creato Roma, Pechino, Venezia, senza niente di tutto questo. E noi, con le nostre diavolerie tecnologiche, facciamo a gara a chi fa la scatola di cemento e vetro più alta, o dalla forma più strampalata. Viviamo davvero nell'epoca dell'assurdo.
Vedi, questo secondo me è l'unico vero dramma del mondo moderno: lo staccarsi dalla natura, dal modo di vita tradizionale. In tutto questo, la sovranità monetaria diventa quasi un dettaglio; la crisi economica, paradossalmente, quasi un toccasana che rallenta la corsa pazza del treno.
Perciò, se mi spieghi da dove viene la tua convinzione che questa assurda modernità sarà lasciata alle spalle, mi fai un favore; chissà che non diventi più ottimista anch'io.

Mandragola


7 commenti:

  1. Bella lettera Mandragola niente da dire, lucida fino in fondo o quasi. Quasi perchè con la sovranità monetaria staccherai di più la spina perchè non sarai costretta a correre tutto il giorno lavorando senza capire, per pagare balzelli che arriscono l'1% della popolazione mondiale e rende schiavi il resto. Non avrai più da correre quindi potrai "distrarti" e pensare più a te stesso e riscoprire i sapori di una volta. La famiglia riunita ad una tavolo che chiacchera allegramente senza guardare l'orologio (la TV non la menziono neanche perchè è facile relegarla a mero monitor), magari assaporando il pane fatto in casa. E magari andare a passeggio per negozi di quartiere anzichè stressanti centri commerciali. E magari giocare con i prorpi figli all'aria aperta. Quando "puoi" fare le cose semplici delle diavolerie tecnologiche non fregherà più niente a nessuno. Non ti sembra una possibilità che meritiamo di avere?? Bruno

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  2. A questa "lettera" manca 1 pezzo chi ha finanziato tutto questo.

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  3. questo mondo riflette l'attitudine ormai generalizzata di vivere per tutto il tempo della propria vita senza mai porsi la domanda fondamentale: chi sono? da dove vengo? cosa faccio sulla terra e dove vado?
    Oppure bisogna ritenere che hanno ragione gli ebrei quando dicono che chi non è ebreo è un animale parlante? (Talmud)??
    Le osservazioni della signora sono del tutto legittime, forse sorge il dubbio che gli ebrei hanno ragione perché con la modernità l'uomo si è comportato più come animale che come essere evoluto...

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  4. @Bruno
    Ti capisco, e non intendevo certo dire che la lotta per la sovranità monetaria è futile.
    Mi sembra però che la direzione che ha preso il mondo sia un problema più generale, e conseguenza dell'adesione di tutti, a giudicare dall'entusiasmo, o meglio fanatismo, che circonda ogni nuovo gadget tecnologico. Tutto qui.

    @Alessandro
    E' proprio una semplice lettera, non un saggio :)
    Certo dalla fine del '700, oltre alla rivoluzione industriale, c'è anche quella politica. La nuova classe industriale è diversa da quella aristocratica che aveva gestito il potere in precedenza, e sarebbe interessante ricercare a fondo le connessioni tra le due rivoluzioni. Per tempi più recenti, credo che chi abbia (e stia) gestendo i cambiamenti non sia un mistero. Ormai, però, l'industrializzazione capitalistica si è fatta sistema mondiale e ormai cammina con le proprie gambe ovunque.

    Mandragola

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    1. Non è una critica, ma una constatazione, purtroppo siamo abituati dalla storia che ci fanno studiare a non evidenziare mai chi paga.

      Ho ripreso i miei libri di storia delle superiori e vigliacco se vengono mai menzionate le banche o i nomi dei finanziatori a meno che non siano dei regnanti, duchi, conti o uomini d'affari (come vengono chiamati).

      Mai!

      Trovo il tuo schema OTTIMO.

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  5. A scuola non impara la storia,impara molto più da chi la vissuta,la verità.Example lo sbarco de Normandia,non dice nessuno libre che l'inglese si trova dietro le Francese,Olandese,Belga...etc Le inglese hanno rubato la gloria,le liberatore,le ero sono quelli che sono morti al fronte.Inglese=stronza per natura....A quando la modernità io sono felice e espero continuare come internet.Per me è una dei più bella forme de comunicazione.

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  6. E tempo di scrostare la nostra esistenza da mille futili e dannosissime sovrastrutture che ci hanno messo ben bene addosso come camicie di forza e tornare all'essenza delle cose e tornare a vedere il mondo e ad accettarlo così com'è sia nei suoi punti più luminosi come in quelli più oscuri. Il nostro modello è la natura perché noi ne siamo parte integrante in mezzo ad essa non sopra di essa. Tornare a guardare in faccia la nostra esistenza e strappare il velo una volta per tutte. Ricorda Mandragola: intorno agli otto mila anni fa ha cominciato a prendere sempre più piede l'uomo sbagliato, quello snaturato e meschino...quello che ogni tanto sorgeva anche in tempi più remoti ma che saggiamente veniva subito avvistato, allontanato, combattuto o eliminato dalle comunità perché ancora vigeva "la via". Sta tutto qui la risposta ai tuoi quesiti: la storia a un certo punto ha preso la strada sbagliata a causa della salita in cattedra dell'uomo sbagliato. Col tempo ha cercato in tutti i modi di capovolgere ogni saggezza antica e ci è riuscito. Il compito più alto che abbiamo tutto noi oggi giorno è tornare a puntare l'attenzione su quest'uomo, smascherarlo e rivendicare la saggezza antica di questo nostro pianeta. CORAGGIO E DETERMINAZIONE devono essere il nostro motto. Perché in noi risiede la verità antica che ancora circola nel nostro sangue, nella nostra mente e nel nostro cuore.
    Buona serata.

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