Muore come Gheddafi. Un despota laido, egomaniacale, corrotto, detestabile, che però almeno muore per non aver baciato le scarpe al Vero Potere. Silvio Berlusconi muore così. Nell’epitaffio sobrio che questo uomo merita, ci sarà una sola riga dignitosa: “Almeno lui non gli ha baciato le scarpe.” Una riga che non leggerete sulla tomba di Umberto Bossi.
L’Italia è finita, già smembrata e i pezzi migliori già assegnati alle elite Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste, quelle che da anni cercano la morte del disubbidiente Silvio Berlusconi, già bollato dal Wall Street Journal nel 2008 come “un nemico del Libero Mercato, non un Liberista economico disposto a fare ciò che è necessario”. Quelle elite che hanno piazzato in Italia i loro sicari De Benedetti, Prodi, Monti, Draghi, La Repubblica, Travaglio, e il centrosinistra al completo.
Quelli che hanno chiamato al telefono Giorgio Napolitano la settimana scorsa per avere garanzie, hanno cioè chiamato l’uomo che dagli anni ’70 lecca le scarpe alle elite finanziarie americane, l’uomo che già allora diceva a Business Week “Noi non ci opponiamo alle multinazionali. L’impresa privata lavorerà meglio in un’Italia governata in modo migliore”, mentre il suo partito pugnalava alle spalle i lavoratori italiani.
Quelli che hanno chiamato al telefono Giorgio Napolitano la settimana scorsa per avere garanzie, hanno cioè chiamato l’uomo che dagli anni ’70 lecca le scarpe alle elite finanziarie americane, l’uomo che già allora diceva a Business Week “Noi non ci opponiamo alle multinazionali. L’impresa privata lavorerà meglio in un’Italia governata in modo migliore”, mentre il suo partito pugnalava alle spalle i lavoratori italiani.
Lo ha scritto il Financial Times ieri: “L’Italia dovrà cercare un salvataggio finale(entri il Fondo Monetario, nda), e con esso arriverà una interferenza inaudita nella sua sovranità politica”. E’ già tutto deciso, la Spirale della Deflazione Economica Imposta lavora da un pezzo per rumenizzarci ai piedi della Germania. Leggete il Più Grande Crimine 2011.
Questa mia gente non si rende conto di cosa significhi, di cosa l’attende. L’ho già scritto mille volte, non lo ripeto, mi si torce lo stomaco, sono e saranno sofferenze impossibili da rendere in parole.
Ma quello che mi fa imbestialire è vedere lo sgangherato drappello dei contestatori italiani che va a ramengo a protestare a casaccio perché non ha voglia di studiare chi sia il Vero Potere Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista che ci ha distrutti, né di capire dove stia veramente (oh!abbarnard!!... a far le 3 del mattino ai centri sociali ci si diverte. Studiare? Cheee??). Il pietoso drappello che si fa guidare da uomini come Franco Berardi Bifo, che all’oscuro totale dell’Abc dell’economia predica su Micromega soluzioni alla dittatura del Vero Potere come “Entrare nei loro sistemi informatici, pubblicare i crimini finanziari con iniziative di tipo Wikileaks, cancellare le loro reti assassine di scambio finanziario in tempo reale”. Non ci sono parole, ma il grave è che sto tizio sta su Micromega, cioè loro, i sicari del Vero Potere, e nessuno se ne rende conto. Il drappello che da una parte attacca la Banca d’Italia, sì, fuochino, ma dall’altra è però Popolo Viola D.o.p. e attacca come causa di questo disastro l’unico premier italiano che negli ultimi 18 anni non ha baciato le scarpe al più devastante colpo di Stato finanziario delle storia dell’umanità, Silvio Berlusconi. Drappello: fate pena.
Chiedo: è data all’empio la possibilità di redimersi in punto di morte con un unico gesto? Credo che il cattolicesimo dica di sì, io non concordo. Ma se siete cattolici allora perdonate l’uomo di Arcore, perché ieri il suo grido d’orgogliosa ribellione ai padroni del mondo ha strappato a me un grido nell’anima. Almeno lui non gli ha baciato le scarpe per non morire.
Paolo Barnard
25.10. 2011
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