sabato 30 novembre 2013

TUTTI VOGLIONO VIVERE FELICI, MA...



1. Fratello Gallione, tutti vogliono vivere felici, ma quando si tratta di veder chiaro cos'è che rende felice la vita, sono avvolti dall'oscurità. Ed è così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno più ci se ne allontana, se si è fuori strada. Quando questa poi ci porta in direzione opposta, proprio la velocità diventa causa di maggiore distanza. Prima bisogna stabilire dove vogliamo andare, poi considerare per quale via possiamo farlo nel modo più rapido. 2. Capiremo durante il viaggio, se sarà quello giusto, quanto ogni giorno si procede e quanto siamo più vicini a dove il desiderio naturale ci spinge. Certo, finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida, ma il clamore discorde di chi chiama da ogni parte, la vita si consumerà, resa breve dagli errori, anche se giorno e notte ci daremo da fare con le migliori intenzioni. Decidiamo, allora, dove vogliamo andare e per quale via ma non senza un esperto che già conosca la strada che cominciamo a percorrere, perché certo non è come negli altri viaggi dove, se si è individuato il percorso e si chiedono informazioni agli abitanti, non si può sbagliare. In questo caso, invece, proprio le strade più battute e frequentate ci traggono in inganno. Soprattutto bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti. Del resto non c'è cosa che per noi comporti mali peggiori del conformarsi all'opinione pubblica, considerando migliore quello che è accolto da più largo consenso. E siccome non ci mancano gli esempi, si finisce per vivere non secondo ragione ma imitando gli altri. Per questo motivo è tanto grande la massa di persone che crollano una sull'altra. Come succede in una strage, quando la folla si schiaccia (nessuno, infatti, cade senza trascinare almeno un altro e i primi sono la rovina di quelli che seguono), così accade nella vita: nessuno sbaglia soltanto per sé ma diventa motivo e occasione di errore per altri. pericoloso, infatti, appoggiarsi a chi precede e, dal momento che ciascuno preferisce affidarsi piuttosto che esprimere un parere proprio, in particolare riguardo alla vita non si esprime mai un parere, ci si affida sempre. Così ci sconvolge e ci fa precipitare un errore che passa di mano in mano. Ci roviniamo a seguire l'esempio degli altri. Solo stando alla larga dalla folla potremo salvarci. Ma ora il popolo, privo di buon senso, si fa difensore del suo stesso male. Così capita come nei comizi, quando a meravigliarsi che certuni siano stati eletti pretori sono gli stessi che li hanno votati, una volta che il favore popolare (che è mutevole) è cambiato. Approviamo una cosa e la disapproviamo subito dopo: ecco il risultato di un parere espresso in base all'opinione della maggioranza. Ma quando si parla della vita felice, non mi puoi rispondere come per le votazioni:' "la maggioranza sta da questa parte". Infatti è la parte peggiore. Per le faccende umane non funziona così bene: le cose migliori sono sgradite ai più. La folla è la peggiore conferma. Chiediamoci, allora, cosa sia meglio fare e non quale sia il comportamento più comune,' cosa ci faccia ottenere una felicità duratura e non ciò che riscuote l'approvazione del volgo, pessimo interprete della verità; e per volgo intendo chi indossa la clamide' al pari di chi porta la corona. Infatti non guardo al colore dei vestiti che servono a coprire il corpo. Non credo alle apparenze. Ho uno strumento migliore degli occhi e più affidabile che mi permette di distinguere il vero dal falso: il bene dell'animo deve trovarlo l'animo. E appunto quest'animo, se riuscirà ad avere un attimo di respiro e a raccogliersi in se stesso, torturandosi da solo, di certo ammetterà la verità e dirà:' "non avessi mai fatto quello che ho fatto, se ripenso a quello che ho detto invidio i muti, ogni desiderio lo credo ora una maledizione dei miei nemici, ogni timore, o dei buoni, ha finito per essere più tollerabile di ciò che ho bramato! Sono stato nemico di molti e, se può esistere riconciliazione tra malvagi, mi sono riconciliato, dopo tanto odio. Ma ancora non sono amico di me stesso. Ho fatto di tutto per distinguermi dalla massa e farmi notare per qualche merito e cos'altro ho ottenuto a parte essermi esposto alle frecciate e offrire il fianco all'invidia? Li vedi questi che lodano l'eloquenza, inseguono la ricchezza, accarezzano i favori, esaltano il potere? Tutti costoro o sono nemici o lo possono diventare, che è lo stesso. Tanti sono gli ammiratori altrettanti gli invidiosi. Perché piuttosto non ricerco un bene da godere, da sentire intimamente invece che da ostentare? Tutte queste cose che attirano la nostra attenzione, davanti alle quali ci fermiamo e che, ammirati, ci mostriamo a vicenda, splendono di fuori ma dentro sono misere". Ricerchiamo un bene non apparente ma solido costante e bello soprattutto dentro: portiamolo alla luce. Non è lontano. Lo troveremo, basta solo sapere dove stendere la mano.

Tratto da  DE VITA BEATA - Seneca


giovedì 28 novembre 2013

LA CLASSE POLITICA HA SVENDUTO L'ITALIA AI POTERI FORTI. CACCIAMOLI TUTTI


Dal canale youtube TREVISO 24
http://www.youtube.com/watch?v=_6l1u0Dzeg0


Ma attenzione ai "tecnici", perché la sfiducia verso i politici (che, gonzi e fanfaroni come sono, non lo hanno capito) è stata ben alimentata proprio per gabellarci e condurci nelle braccia di guitti imbellettati travestiti da tecnici. 
"Loro" hanno pianificato anche questo e sono pronti a sostituire i farseschi e fasulli politici con i cosiddetti tecnici autorevoli che in realtà sono sempre gaglioffi al servizio degli stessi famelici e facinorosi poteri. 

Insomma, nell'inganno e nella menzogna stà la loro VERA arte. 

Elia Menta







GLI ITALIANI NON SI LASCERANNO AMMAZZARE SENZA LOTTARE


Dal canale youtube TREVISO 24
http://www.youtube.com/watch?v=Gr2NJkZvjMw


DIETRO LA CRISI C'E' UN COMPLOTTO DI GERMANIA E FRANCIA PER DISTRUGGERE IL MADE IN ITALY


Dal canale youtube TREVISO 24
http://www.youtube.com/watch?v=2mBPNbHx-hc



PERCHE' VI INTERESSA L'INFORMAZIONE E NON LE PANZANE?



QUEL MONELLO DI MESSORA


Alcuni utenti mi informano che Messora censura pesantemente e sistematicamente, sul suo blog, i commenti non allineati con il Claudio pensiero.

Ma Messora non era un paladino della libertà di pensiero e di espressione?
E allora, perchè censura?

Chissà se stavolta il Claudio risponderà o si comporterà proprio come coloro che da anni, a parole, egli pubblicamente condanna. 

Elia Menta


LA DECADENZA DI BERLUSCONI, LA DEMOCRAZIA, LA CORRETTA INFORMAZIONE




" STRAPPA DA TE LA VANITA' " - EZRA POUND



mercoledì 27 novembre 2013

GRAZIE A DIO



INCONTRO CON WALLY BONVICINI


Il 28 novembre al Binario 7 di Monza (Urban Center via Turati 6 Monza) alle ore 20.00 vi sarà un incontro con cittadini ed imprenditori sul tema della rapporto con le banche. 

In questi ultimi anni il rapporto fra banca, famiglia ed imprenditori è entrato in crisi creando gravissimi disagi al tessuto sociale ed al tessuto produttivo, da qui l'attenzione di imprenditori e famiglie ai rapporti con le banche e le finanziarie che, dall'analisi stessa dei rapporti, ha evidenziato come con estrema facilità siano state prelevate indebitamente somme che hanno portato all' anatocismo ed usura. 

Parteciperà alla serata Wally Bonvicini presidentessa di Federitalia che combatte quotidianamente a fianco di imprenditori e famiglie contro lo strapotere di banche, finanziare ed Equitalia.




SILVIO, LO SAI CHE COSA TI ASPETTA IN CARCERE?



Decadenza, arresto, eliminazione

Oggi aspettiamo la sua decadenza. Poi probabilmente verrà arrestato per il caso Ruby. Che molti avversari in affari e in politica nonché molti magistrati pesanti lo vogliano da tempo in carcere, l’abbiamo percepito tutti. Ma non può bastare.

Qualcuno ha detto che Berlusconi potrebbe dirigere l’opposizione dal carcere: sarebbe una posizione strategica fortissima, soprattutto in un periodo di fallimento economico e sociale del regime di maggioranza e” responsabilità”. Quindi va evitato.

Quindi così come è probabile che dopo la decadenza lo aspetti il carcere, così è pure probabile che nel carcere lo aspetti la morte. Perché non parli. Sa troppe cose. Perché non ritorni.  E, negli scenari verso cui andiamo, potrebbe tornare più forte che mai, sulla cresta della protesta, anche senza vincere sulla revisione o alla Corte Europea. Troppi hanno puntato tutto contro di lui. Non possono permettersi di lasciarlo vivere, di accettare il rischio di una sua rivincita, ora che possono rendere definitivo il loro successo.

Tallio, cesio, polonio, onde ionizzanti… avvelenamento lento, anche senza ingestione, sintomi dopo qualche mese, quando sarà di nuovo a casa e all’opinione pubblica non apparirà più il nesso decadenza-carcerazione-decesso. Poi un paio d’anni di malattia, di tumore, di consunzione, di bisbigli dal cappezzale, indi la morte, il silenzio. Come Litvinenko.

Resterà in Italia ad aspettare questo, a cercare il martirio? O fuggirà in un paese sicuro e amico, magari nella Russia dell’amico Putin? Se resterà in Italia, è perché vivere non gli interessa più. Perché non ha più progetti.

Ai postumi l’ardua sentenza.


Marco Della Luna
27.11.13  

                          

lunedì 25 novembre 2013

"UNIAMOCI E LIBERIAMO IL NOSTRO CIELO" - SULLE SCIE... DEL RISVEGLIO


TANKER ENEMY PREANNUNCIA LA REALIZZAZIONE DEL PRIMO DOCUMENTARIO PROFESSIONALE ITALIANO SUL TEMA GEOINGEGNERIA CLANDESTINA AKA SCIE CHIMICHE.

Tanker Enemy realizzerà il primo documentario professionale dedicato alla geoingegneria clandestina, aka "scie chimiche". Tutti noi saremo i produttori di un documentario che non porrà solo domande, ma che snocciolerà, una ad una, prove inconfutabili e che porrà di fronte alle loro responsabilità tutti coloro che, in questi anni, hanno negato, ridicolizzato, sminuito il problema, che non è un problema, ma IL PROBLEMA.

Sìì parte integrante del progetto! Sìì l'artefice del cambiamento! Contribuisci anche tu.

Qui la pagina per contribuire alla realizzazione del primo documentario professionale italiano sulla geoingegneria clandestina.
http://www.indiegogo.com/projects/sel...

CHE COS'E' "SULLE SCIE... DEL RISVEGLIO"

E' il primo documentario professionale dedicato alla geoingegneria clandestina, aka "scie chimiche", realizzato da Tanker Enemy.

Volete anche voi un prodotto che condensi le centinaia di prove, che raccolga testimonianze, e che parli senza mezzi termini? Allora aiutateci a realizzarlo.

Tutti noi saremo i produttori di un documentario che non porrà solo domande, ma che snocciolerà, una ad una, prove inconfutabili e che porrà di fronte alle loro responsabilità tutti coloro che, in questi anni, hanno negato, ridicolizzato, sminuito il problema, che non è un problema, ma IL PROBLEMA.

PERCHE' IL VOSTRO AIUTO E' FONDAMENTALE

Questo è un progetto no-profit. Tutto ciò che donerete servirà a coprire le spese di produzione e realizzazione. Non ci sarà nessun guadagno da parte dei creatori. 


CONDIVIDI LA CAMPAGNA

Indiegogo dà la possibilità di condividere la campagna, quindi il vostro aiuto in questo sarà fondamentale allo stesso modo delle donazioni.

Più persone conosceranno il progetto, più avremo la possibilità di realizzarlo.

Cliccate sul link di condivisione e coinvolgete tutti quelli che conoscete!

GRAZIE DI TUTTO!
Antonio e Rosario Marcianò

Comitato Nazionale Tanker Enemy



ACCORATO APPELLO ALLE NOSTRE FORZE DELL'ORDINE - ITALIA 9 DICEMBRE 2013



INVECE DELLA CATASTROFE - GIULIETTO CHIESA


Cosa c'è dietro la verità che ci viene raccontata.

Per esclusive motivazioni di trasparenza 
preciso che non condivido parte di quanto Giulietto Chiesa afferma.
Condivido la parte sui media e sull'informazione.

E.M.



CONVEGNO "NO EURO" - LA LEGA SI SVEGLIA?




NUOVO MASSACRO DI CRISTIANI IN SIRIA



Sempre più feroci i terroristi che seminano morte e distruzione in Siria, sempre più vigliacchi i giornalisti italiani (salvo rare eccezioni) che censurano le notizie relative alle stragi commesse dai “liberatori”.

Invaso dagli islamisti il villaggio Deir Atieh: cristiani identificati e trattenuti

Facendosi strada con due attentati suicidi, militanti di fazioni islamiste hanno invaso nella cittadina di Deir Atieh, a Nord di Damasco seminando terrore, morte e distruzione. Come informano fonti di Fides nella Chiesa greco ortodossa, l’attacco è avvenuto il 22 novembre. 

I militanti sono entrati il nell’ospedale municipale e hanno preso in ostaggio i malati. Il museo di Deir Atieh che accoglieva migliaia di opere e preziosi reperti archeologici è stato devastato. Moschee e chiese sono state colpite e danneggiate. Numerose case sono state saccheggiate e i civili catturati e usati come scudi umani.

La situazione risulta particolarmente preoccupante per i cristiani. La popolazione, circa 25mila persone, ha iniziato a fuggire. I miliziani esaminano i documenti di identità di chi intende lasciare la città e trattengono quanti hanno nomi cristiani. Per poter uscire dal villaggio, un prete greco-ortodosso ha dovuto dire di essere sposato e presentarsi con una donna: è stato lasciato andare solo perché il suo nome era arabo e non aveva nessuna ascendenza o riferimento cristiano.

Padre F.H., che in una nota inviata a Fides chiede l’anonimato per motivi di sicurezza, prega la comunità internazionale e la Santa Sede di mobilitarsi per organizzare per il rilascio degli ostaggi e salvare il villaggio di Deir Atieh. Non è chiaro, nota la fonte di Fides, cosa abbia spinto le bande armate a penetrare nel villaggio. 

A Deir Atieh si erano rifugiati anche centinaia di abitanti di Qara, altro villaggio siriano sulle montagne del Qalamoun, a 90 km da Damasco. Nelle scorse settimane Qara era stata attaccata da combattenti islamici provenienti dalla città di Arzal. Tra i rifugiati di Qara, spostatisi a Deir Atieh, vi sono anche il sacerdote greco-cattolico padre George Luis e tutti i suoi parrocchiani. 


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sabato 23 novembre 2013

TASK FORCE BUTLER, NOTO STALKER E DIFFAMATORE, HA ORA UNA VOCE. ASCOLTATE


Per questo post non verranno pubblicati commenti anonimi o offensivi.

Cercate solo di capire, ed evitate, vi prego, di pensare
che ci sbarazza di questi individui semplicemente cestinando la posta. 

Siamo in presenza di ben addestrati e smargiassi "professionisti" 
della menzogna e dell'intimidazione incaricati di perseguire scopi ben precisi.

Chiedo agli amici blogger, e non solo, di divulgare al massimo questo post.

Non sono gradite mail personali.
Chi ha qualcosa da dire lo faccia pubblicamente, se vuole.

E.M.


DOPO POCHI MINUTI 

DALLA PUBBLICAZIONE DEL POST




SOLITUDINE



I questi giorni mi sono sciroppato qualche vecchio polpettone su Gesù e sulla Passione. Però, nonostante fossero pellicole che avevo già visto parecchie volte, mi ha molto colpito la sequenza prima dell'arresto da parte degli sgherri mandati dal Sinedrio, al seguito del traditore Giuda.

Sono andato, allora, a rileggermi i Vangeli (in particolare Matteo), e se vi ricordate c'è Gesù con i discepoli che si reca fuori Gerusalemme in un orto chiamato Getsemani. A otto di loro dice: «Sedete qui, finché io sia andato là ed abbia pregato».

Pietro, Giacomo e Giovanni, invece, lo accompagnano ancora più avanti, poi Gesù si allontana anche da loro, si getta con la faccia a terra, e prega il Padre per allontanare da lui l'amaro calice del suo sacrificio, e le sofferenze della Croce. Però alla fine dice: «sia pure, non come voglio io, ma come vuoi Tu».

Quindi, nella scena ci sono otto discepoli seduti a una certa distanza e altri tre che sono molto più vicini. In ogni caso, tutti senza dubbio potevano vedere Gesù prostrato in terra, e forse udire le sue suppliche e le sue lacrime.

Ma invece no, perché si addormentarono lasciando Gesù solo nell’angoscia di quei terribili momenti, a dispetto del fatto che Egli si fosse espressamente raccomandato con loro affinché vegliassero un’ora con Lui.

E noi "anime belle", a che distanza stiamo dalle sofferenze del Mondo? A quella degli otto? A quella dei tre? Svegli o addormentati?

Raffaelo Capraro



L'EX SENATORE FERNANDO ROSSI:" LE SCIE CHIMICHE HANNO CAUSATO L'ALLUVIONE IN SARDEGNA"




ex senatore fernando rossi


Secondo l’ex senatore Fernando Rossi, in carica fino al 2008, la tragedia che ha colpito la Sardegna potrebbe aver a che fare con le scie chimiche.
Oggi Fernando Rossi è fondatore della lista Per il Bene Comune, che vanta tra i suoi sostenitori persone del calibro Giulietto Chiesa, colui che teorizza che le torri gemelle le abbiano tirate giù americani e israeliani. Rossi urla, quindi, al complotto e ci mette dentro tutti: da questa sinistra inaffidabile e menefreghista agli Stati Uniti ed alle, loro basi Nato, di stanza proprio in Sardegna.
E così domanda : “Se i politici fossero in buona fede, dovrebero anche dirci e /o richiedere ad aereonautica italiana, basi NATO e basi USA, Monsanto e Israele quante “inseminazioni” (scie chimiche) hanno fatto sulla Sardegna e sul resto d’Italia i loro aerei, e quante centinaia di tonnellate di metalli pesanti, sostanze tossiche e prodotti chimici “non meglio specificati” sono stati rilasciati in atmosfera, sotto il paravento del “controllo climatico Se non lo fanno è perché sanno benissimo che sono quelle che hanno causato le straordinarie precipitazioni.
Forse qualcuno in alto ha dato ordini ben precisi perché non se ne parlasse? C’è un’attività criminale da parte di chi  è in grado, attraverso le scie chimiche di, gestire l’inquinamento l’inquinamento di acque, campi, animali e persone”. Un pensiero a dir poco discutibile. I cambiamento climatici e ne parlano da decenni, sono anche il frutto, di vari fattori, tra i quali il surriscaldamento del pianeta ad opera dell’uomo, dell’effetto serra e quant’altro. Ma che interesse politico c’era per ordire un complotto  con una strage in Sardegna? Ricordiamo quando andiamo a votare, perché questo signore per due anni è stato eletto senatore.


Fonte: www.qelsi.it


VISTO SU: 
http://ununiverso.altervista.org/blog/lex-senatore-fernando-rossi-le-scie-chimiche-hanno-causato-lalluvione-in-sardegna/

*****
PERCHE' UN EX SENATORE SERIO, INFORMATO, ChE HA PAGATO, E DURAMENTE, PER LE SUE SCELTE, DOVREBBE FARE DELLE AFFERMAZIONI COSI DURE? HO AVUTO IL PIACERE E L'ONORE DI FREQUENTARE FERNANDO ROSSI APPREZZANDONE IL GRANDE RIGORE E LA GRANDE INTEGRITA' INTELLETTUALE.

Si, lo ricorderemo quando andremo, se andremo, a votare.

E.M.

IL CREDO DEI MODERATI: DA BAGNAI A BERLUSCONI


Un professore di economia, Alberto Bagnai, si fa notare perché da anni spiega come l’Euro, essendo un blocco degli aggiustamenti dei cambi, automaticamente crea crescenti squilibri delle bilance commerciali e causa la deindustrializzazione e la decapitalizzazione dei paesi meno forti a vantaggio di quelli più efficienti – cioè dell’Italia a vantaggio della Germania.  Bagnai giorni fa alla radio raccontava che, dopo avergli sentito spiegare questo meccanismo economico, una sua collega, docente di diritto, si congratulò con lui per l’originalità delle sue idee. Bagnai replicò che non si trattava di sue idee o scoperte, ma di una cosa risaputa tra chi ha una formazione anche elementare di economia, perché insegnata nei manuali di economia internazionali del terzo anno di economia e commercio (e, facoltativamente, almeno ai miei tempi, al secondo anno di giurisprudenza). La  sua collega pensava che si trattasse di una scoperta originale. Lo pensava solo perché non aveva nozioni di economia e perché è una conoscenza accuratamente oscurata al pubblico e  in totale contrasto col Credo e Pensiero Unico inculcato alla popolazione generale dai mass media e delle istituzioni – che sistematicamente mentono e ingannano e nascondono. E tassano. E guidano il paese alla rovina a vantaggio di altri. Ovviamente anche molti altri economisti sanno del predetto meccanismo, ma quasi nessuno di loro ne parla, lo nascondono, per ovvio opportunismo carrieristico.
Ma altri illustri economisti già dagli anni ’70 avevano predetto che il blocco dei cambi in Europa, l’Euro insomma, avrebbe cagionato quello che ha cagionato. Quindi i governanti di allora e di dopo e anche di oggi già sapevano e volevano questo. Lo pianificavano, costruendo pezzo dopo pezzo questo sistema monetario, e difendendolo.  E allora che cosa direbbe una popolazione privata del lavoro, del benessere, dei servizi sociali, della dignità, del futuro, della speranza, se non ci fosse la censura a nascondere la verità e se scoprisse che quegli illustri personaggi la hanno deliberatamente e lucidamente ridotta in questo stato, e ora continuano a governare a Roma, Francoforte, Bruxelles? Forse, non percependo che questa casta è espressione della mentalità etico-politica nazionale, direbbe: “A morte, traditori!” E forse Enrico Letta, che ha scritto un saggio dal titolo Euro sì: Morire per Maastricht, dovrebbe fuggire in Germania per non vedere applicato a sè questo stesso titolo.
Nel suo ampio e agguerrito discorso del 17.11.13, Berlusconi ha sostanzialmente attaccato parti del Credo Moderatista (un tempo si sarebbe detto “benpensante”), cioè quell’insieme di assiomi mainstream che bisogna dichiarare di condividere per essere omologati e legittimati politicamente come democratici, responsabili, politicamente corretti, non estremisti. Il detto insieme forma una visione complessiva della realtà, delle possibilità, perfino del bene e del male.
Il Credo Moderatista recita: il mercato è libero e buono, tutela la democrazia e previene o risana le crisi ed efficientizza imprese e governi; se funziona male è perché è ancora regolato troppo o troppo poco, come preferite; le nazioni europee possono e devono integrarsi; l’apparato UE è l’Europa, quindi è buono e legittimo; la sua parola è fonte di doveri per i popoli dell’Unione; la costruzione europea garantisce benessere e crescita; la cessione di sovranità nazionale alla Commissione, al Consiglio dei Ministri e alla BCE è un dovere democratico e non ha violato la Costituzione; l’Euro fa bene e uscirne sarebbe una rovina; l’austerità ha risanato e ora consente sviluppo; i democratici devono essere europeisti; l’integrazione fiscale, finanziaria, giudiziaria, bancaria è utile; Napolitano è molto saggio, non sbaglia mai, non abusa dei suoi poteri, difende la Costituzione il bene della nazione; la sua rielezione è costituzionalmente legittima; la sospensione della democrazia è a difesa della democrazia; Monti e Letta sono grandi economisti, non lavorano per la Germania, ma salvano l’Italia, la rilanciano, la rappresentano con autorevolezza e standing internazionale; tra i paesi comunitari regna la solidarietà e nessuno approfitta della sua forza per arricchirsi a danno di altri; le riforme sono doverose e benefiche, e se non lo sono è perché sono ancora insufficienti; il mercato fa bene, e se fa male è perché mancano le liberalizzazioni; l’Italia nel complesso è retta dalla legalità; la sua giustizia è credibile, giusta e legittima (anche se a livello di Africa Nera); i suoi magistrati sono indipendenti, al di sopra delle parti e ligi alle norme; le sentenze si rispettano e non si discutono; chi nega uno o più di questi assiomi è un estremista, un populista, un antidemocratico.
Ora Silvio sfida una parte estesa di questo Credo, preparandosi alla campagna elettorale per le elezioni europee, e aspettando la caduta del governo Letta sui suoi fallimenti economici o sulle lotte interne del PD. Quindi parla anche della struttura vera del potere in Italia, incentrata su una nomenklatura consolidata, blocca ogni tentativo di riforma e innovazione, grazie anche all’appoggio di certa magistratura.
Invero questo potere è detenuto ed esercitato dai vertici della burocrazia, capi della magistratura (soprattutto di MD), della polizia, delle forze armate – personaggi pagati centinaia di migliaia di euro l’anno;  direttori generali delle Camere; nelle elezioni popolari solo una piccola fetta di potere viene messa in gioco: a parlamentari e governo, ossia agli organi elettivi, resta poco potere effettivo, soprattutto per riformare il sistema; sostanzialmente devono eseguire direttive dall’alto, e in cambio possono farsi “i razzi loro”, cioè rubare; se qualcuno si ribella, interviene la giustizia.
Per questo è illusorio dire che bisogna andare al voto per cambiare, o che per cambiare bisogna fare una diversa legge elettorale. Per questo Renzi è un solo un costrutto di marketing, un prodotto calato dall’alto, e che obbedisce agli ordini dall’alto quando gli dicono di rientrare nei ranghi, come nel caso Cancellieri. Per questo la riforma della legge elettorale conta poco o nulla. Per questo i cambi di maggioranza parlamentare non hanno avuto effetto sulla realtà, sulla decadenza ventennale del paese. E questi sono fatti verificabili.
Questo realtà della struttura del potere in Italia corrisponde a quella dell’Unione Europea, dove il potere è esercitato da soggetti non eletti e non responsabili: superburocrati, dalla commissione, dal consiglio dei ministri, dalla BCE, domani anche dal MES; il parlamento eletto dai popoli ha poteri limitati sulla carta e nessuna autonomia nella realtà – si pensi che, pur potendo esigere dalla Commissione il rendiconto, non lo ha mai fatto.
E’ chiaro che questo modello di potere è il destino, quello che gradualmente viene imposto e implementato, ovviamente dall’alto, per il futuro, nel progressivo svuotamento delle rappresentanze popolari e del principio che il potere sottostà alla legge e al controllo di giudici indipendenti. I referendum popolari che hanno detto “no” in Francia, Irlanda, Olanda, sono stati superati agevolmente, su questa rotta. E anche questi sono fatti constatabili. Le leve coercitive su popoli e parlamenti sono quelle del cartello globale della finanza e della moneta. Irresistibili, completamente superiori ad ogni controllo dal basso.
Silvio dice che rilancia Forza Italia per rompere questo schema, a quanto capisco. Mi chiedo come  un siffatto progetto possa riuscire, dato che il detto schema di potere non solo è forte in sé, ma è anche sostenuto dalla Germania tramite le istituzioni europee, in quanto la Germania ha interesse a mantenere l’Italia in condizioni di sottomissione, inefficienza e non competitività sui mercati europeo e globale, e metodicamente lavora in questo senso dagli anni ’60, condizionando la corrotta classe dirigente di questo paese, come conclusivamente dimostra nei suoi recenti saggi Nino Galloni, soprattutto in Chi ha tradito l’economia italiana?, giunto in breve tempo alla terza edizione. Quindi Berlino non allenterà la morsa e non riformerà l’Eurosistema se non sotto minaccia dura e concreta.
E’ irrealistico, pertanto, pensare di poter riformare questo Paese se non in uno scenario di drastica trasformazione in ambito comunitario, che Berlusconi ha in effetti detto di volere. Per avere qualche chance di successo, per riformare l’Italia, per liberarsi da questo Euro o per correggerlo strutturalmente (trasformando, per cominciare, la BCE in una vera banca centrale, garante del debito pubblico, come la Fed o la BoE o la BoJ), servirebbe una rottura dell’attuale equilibrio di potenza in Europa, rottura che potrebbe venire da una combinazione di disastri economici e sommosse sociali nei paesi più danneggiati o più delusi (Francia) da questa UE a guida tedesca, che è probabile maturino presto, in primavera, in concomitanza con le elezioni europee che vedranno, finalmente,  la pubblica discussione sui reali risultati della gestione comunitaria e dell’Euro, e che vedranno pure e sicuramente uscire rafforzati e forse federati tra loro i partiti euroscettici ed eurocontrari di parecchi paesi comunitari.
Gli euroscettici italiani, francesi, spagnoli etc. saranno aiutati dalla continua pagliacciata dei “nostri” statisti che vanno a Berlino o “in Europa” a battere i pugni per avere sviluppo anziché solo rigore, ma ci vanno senza un piano B, senza minacciare contromisure in caso di rifiuto. Reclamare qualcosa dalla Germania (o da altri) senza minacciare una contromisura (stampare Euro in proprio, uscire dall’Euro, uscire dal patto di stabilità), equivale a parlare a vuoto. E a prendere per i fondelli gli elettori italiani. Mi viene in mente Casini, il moderato per antonomasia, quello che mentre Monti segava l’economia italiana, gli diceva “Bravo, prof. Monti, vada avanti!”. Ebbene, giorni fa alla radio l’ho sentito dire qualcosa come  ”La Germania deve capire che se non allenta la austerità per consentire la ripresa in paesi come l’Italia, alla fine si troverà forte e ricca in mezzo a un’Europa fatta di molti paesi ridotti in rovina.” Ma è proprio quello che la Germania vuole, nei suoi sempre storicamente ricorrenti disegni di conquista. Dalla spirale della rovina imposta da Berlino non c’è uscita se non contrattaccando.
22.11.13  Marco Della Luna





venerdì 22 novembre 2013

CAPIRE IL POTERE



LIBERTA'



Val la pena leggere bene alcuni dei significati della parola libertà

LIBERTA' :
1) Condizione di chi può agire senza costrizioni di qualsiasi genere
2) Stato di un popolo non soggetto al dominio straniero o a una dittatura
3) Autonomia nel pensiero e nell'azione.

Alla luce di tali definizioni e guardando oggettivamente la realtà che viviamo, noi italiani possiamo definirci realmente liberi?
No.
Alcuni, però, leggendo queste righe penseranno che non c'era mica bisogno di andare a vedere il significato del termine “libertà” per capirlo... insomma... era chiaro. Si era già capito.
Sicuri?
Siete davvero sicuri di aver capito che non siamo autonomi, e quindi liberi, nemmeno nei pensieri e quindi nelle azioni? Avete davvero compreso la gravità della situazione che stiamo vivendo e quali siano i punti di forza di quello che definisco, forse poco correttamente, il Sistema?
La risposta stà nelle vostre azioni. Quelle compiute e quelle non compiute.
La risposta stà in quello che siete disposti a perdere per riprendervi la VERA libertà e per lasciarla in eredità ai vostri figli.

Cosa siete disposti a rischiare, a perdere? Date a voi stessi la risposta, non a me.
Io sono stata molto fortunata, sebbene il processo di disumanizzazione del popolo italiano, anzi di scristianizzazione dei popoli, sia in corso da secoli (e ha avuto una grossa accelerata dal 1958 in poi) ho potuto toccare con mano che significa vivere in un mondo, seppur piccolo, in cui l'aiuto reciproco non rimaneva una bella frase campata in aria, utile solo per far leva su certe emozioni, ma si realizzava nel concreto. Chi lo ha vissuto sa di cosa parlo. Non descrivo realtà paleozoiche ma di pochissimi decenni fa: ci si aiutava nei lavori, nelle difficoltà, si scambiavano generi di vario tipo o si regalavano (il dare senza chiedere in cambio, questo oggi sconosciuto) e i bambini non erano costretti a prendere parte a mille attività definite “importanti per l'educazione” ma che in realtà servono solo a lavare la coscienza dei genitori troppo impegnati per potersi prendere cura di loro. Ci si fidava del proprio vicino, si tenevano le porte aperte, ho giocato con la terra, correndo, sudando, ficcando il naso ovunque, facendomi male e trattenendo le lacrime per non beccarmi una sgridata, e ho mangiato spesso della verdura senza lavarla!!! Orrore!!! Mai preso malattie o parassiti. La tv era un qualche cosa che vedevo raramente poiché non me ne importava nulla, preferivo uscire fuori e giocare. La sera dopo cena tutti si riunivano per chiacchierare in un certo punto del paese. Nessuno rimaneva solo. Non dico che non esistessero bassezze, piccolezze proprie della natura umana, ma di certo ancora esistevano molti valori VERI.
Ora tutto questo non esiste più. Ce l'hanno rubato, sfilato da sotto il naso. Ora molti anziani e molti bambini accendono e guardano la tv per non rimanere del tutto SOLI.
La verità è che noi ormai non siamo più nemmeno l'ombra degli uomini e delle donne che per secoli hanno calcato questa terra.

Siamo esseri egoisti, paurosi, abbiamo paura che il Sistema si riprenda improvvisamente tutto ciò che di futile ci ha dato negli anni e che oramai è diventato il nostro motivo di vita. Certo, il Sistema ha agito proprio così, ci ha offerto su un piatto d'argento dei regali allettanti chiedendoci in cambio “solo” la nostra vita semplice attraverso cui potevamo imparare ad essere uomini e donne veri.
Credete sia impossibile? Che stia esagerando? Allora pensate bene se la vostra carriera sia un motivo per vivere meglio o è il motivo per cui vivete. E per quelli che non la pensano così esiste una trappola ben peggiore: se non si lavora non si guadagna e se non si guadagna non si mangia.
Il Sistema ci ha offerto luccicanti comodità e in cambio gli abbiamo ceduto, senza accorgercene, la nostra libertà, il nostro futuro, la nostra anima. Da me si dice che a fare patti con il diavolo ci si rimette sempre.

In un mondo di uomini e donne veri chi lotta per il bene collettivo non verrebbe lasciato solo, in un mondo di uomini e donne veri i servetti del sistema non potrebbero agire indisturbati, il nostro egoismo e la nostra viltà sono alla base del loro stipendio.
Abbiamo paura di esporci e quindi di perdere... ma cosa? Perdere quello che è del Sistema e che quindi il sistema può riprendersi da un momento all'altro poiché è suo non nostro. Abbiamo perso la capacità di riconoscere ciò per cui vale la pena vivere e quindi ciò per cui vale la pena lottare.
Guardatevi intorno, guardate il mondo per bene, senza buonismo, guardatelo senza filtri.
Ecco. Questo è quello che lasceremo in eredità a chi verrà dopo di noi. Anzi... questo è solo l'inizio.

Per me è drammaticamente chiaro. Ma all'uomo egoista, vile, fa comodo vedere la realtà con i suoi filtri, i suoi paraocchi, il suo buonismo utile per poter giustificare il suo non fare nulla o il suo urlare fra la folla utile come rovesciare un bicchiere d'acqua su un incendio.
A chi ancora dice che le mie sono parole vuote e che non ha capito cosa dovrebbe fare consiglio vivamente di riaccendere la tv e di perdersi di nuovo in quel mondo. Questo mondo, quello reale, non ha bisogno di chi ancora accampa scuse. Di soluzioni pratiche ne sono state date a decine, il problema non è più l'informazione ma l'uomo. Il problema è che a questo punto bisogna agire e molti hanno paura. Paura di perdere... quando in realtà hanno già perso tutto, dignità compresa.

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Mt 7, 21-27

A.M.


giovedì 21 novembre 2013

TASK FORCE BUTLER: LIBERO DI MOLESTARE, DIFFAMARE, INTIMIDIRE, MINACCIARE...

Queste sono le mail da me ricevute nella sola giornata di oggi, esattamente fino a circa le ore 22.30

Per conto di chi agisce quest'uomo?

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"INSISTI A TEMPO E CONTROTEMPO"



Editoriale di Opportune Importune n. 27, di don Ugo Carandino

L’epoca in cui viviamo è probabilmente più meritoria di altre, poiché la pratica della virtù comporta maggior impegno e di conseguenza le anime possono sperare in una ricompensa maggiore. Nello stesso tempo è sicuramente più complessa, poiché vi è la sostituzione di tutto ciò che è oggettivo con elementi d’ordine soggettivo. Gli ambienti legati più o meno (spesso meno che più) alla Tradizione della Chiesa, non sfuggono a questa situazione, e quindi se si ragiona secondo categorie arbitrarie anziché secondo la dottrina cattolica, il discernimento tra la verità e l’errore diventa problematico. Per questo motivo ciò che viene scritto sulle nostre pubblicazioni spesso è a priori ritenuto inaccettabile o comunque esagerato, poiché la norma non è più, per l’appunto, l’insegnamento della Chiesa (che noi ci sforziamo di riaffermare), ma una serie di idee confuse, equivoche o errate, magari sostenute in buona fede ma che non aiutano di certo ad affermare l’autentica fede. Premessa doverosa per affrontare l’argomento di questo articolo.
Nel mese di agosto una congregazione religiosa è stata al centro dell’attenzione nel piccolo mondo “tradizionalista”. In quei giorni Jorge M. Bergoglio era appena ritornato dal viaggio in Brasile, dove aveva dato il peggio di sé durante la “Giornata Mondiale della Gioventù”, ribadendo gli errori del Concilio Vaticano II e celebrando i riti secondo la riforma liturgica di Annibale Bugnini e di Giovanni Battista Montini. 
Bisogna precisare, per i lettori meno informati sulla vicenda, che la congregazione in questione riconosce come legittimi i documenti conciliari (che sono alla base delle insopportabili esternazioni di Bergoglio) e i libri liturgici che ne conseguono. E più precisamente: i superiori della congregazione, al momento della fondazione, hanno voluto riconoscere il Vaticano II e il “novus ordo missæ” per ottenere il riconoscimento canonico da parte delle “autorità” vaticane e favorire così l’assegnazione di chiese, il reclutamento di vocazioni, gli spazi nella vita ecclesiale delle diocesi. Si trattò di una scelta gravissima, secondo il principio per nulla evangelico (né tanto meno francescano) del fine (riconoscimento canonico, chiese, “vocazioni”, ecc.) che giustifica i mezzi (accettare il modernismo nelle sue manifestazioni d’ordine dottrinale e liturgico, e soprattutto riconoscere come autorità legittime gli occupanti della Sede Apostolica). Questa scelta di campo sembra sfuggire ai più, eppure si tratta di un aspetto fondamentale: quanti eroici sacerdoti, per non rinunciare alla Fede e alla Messa Romana, e nello stesso tempo rifiutando ogni forma di compromesso (come celebrare i due riti), negli anni ’70 e ’80 preferirono perdere onori e beni terreni.
In alcune persone l’atteggiamento ritenuto rigorista e ingeneroso di Bergoglio nei confronti di questi frati, ha accresciuto la nostalgia per il “pontificato” di Benedetto XVI, come se ci fosse una differenza sostanziale tra i due personaggi. Non dimentichiamo, infatti, che a Ratzinger va attribuita non solo la condivisione, ma addirittura la paternità degli errori conciliari professati da Bergoglio e da coloro che sono in comunione con lui (compresi i suddetti frati e i loro difensori).
Se si considerassero le questioni religiose alla luce della fede, non ci sarebbe troppo da aggiungere, se non quello di constatare che all’interno dello schieramento modernista-conciliare (come in ogni raggruppamento umano) vi sono sensibilità e sfumature diverse: chi si distingue per un’esteriorità di stampo conservatore e chi esibisce un’impronta più progressista; taluni con maggiore affinità con ambienti sociali borghesi e altri più vicini alle “periferie esistenziali”; chi ama officiare il nuovo rito con ricchi paramenti antichi e chi con squallide casule; taluni con maggior dimestichezza con i pizzi e i merletti, altri con le t-shirt, magari raffiguranti Che Guevara… Divisi da tante cose, ma uniti da tre elementi essenziali: il riconoscimento degli occupanti materiali della Sede Apostolica, la sostituzione della professione cattolica con gli errori modernisti, l’abbandono dell’uso esclusivo del Missale Romanum.
La fede impone una scelta di campo chiara e senza ambiguità, che comporta il rifiuto categorico di tutti gli errori dottrinali, indipendentemente dalle sfumature proprie dei loro sostenitori. È quello che ha fatto una minoranza di cattolici i quali, vincolati dall’insegnamento di tutti i Papi e in particolare dal magistero antimodernista di san Pio X, non sono in comunione con coloro che occupano la sede di Pietro e le sedi episcopali, almeno dal 7 dicembre del 1965 (data della “promulgazione” della dichiarazione  Dignitatis humanæ). Che si tratti dell’austero Paolo VI o dell’istrione Giovanni Paolo II, del cattedratico Benedetto XVI o del “barricadero” Bergoglio/ Francesco, il risultato finale non cambia: tutti questi personaggi hanno attuato e attuano (coi due “papi” possiamo conservare il plurale) il programma denunciato da san Pio X nell’enciclica Pascendi: “tutti penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si spacciano senza ritegno di sorta, per riformatori della Chiesa medesima … e fatta audacemente schiera, si gettano su quanto ha di più santo nell’opera di Cristo, non risparmiando la persona stessa del Redentore Divino… non si allontana dal vero chi li ritenga per nemici della Chiesa i più dannosi. Poiché i loro consigli di distruzione non li agitano costoro al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; onde è che il pericolo si nasconde quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei”.
Certo, considerati i ripetuti (e ripetitivi) proclami di Bergoglio in cui si sprecano parole come misericordia, tenerezza e perdono, potrebbe stupire la severità riservata a religiosi che, nel tracollo generale della vita consacrata, si distinguono per l’abnegazione e la serietà. Ma forse il problema non è tanto dei settari che, essendo tali, accolgono e confermano nei loro errori i nemici della Chiesa, mentre respingono e condannano chi è più o meno fedele a Cristo (classificato da Bergoglio come “pelagiano”). Il problema è di coloro - alcuni in buona fede, altri per calcolo umano - che si sono schierati dalla parte sbagliata. Alla luce della Fede Cattolica e del Magistero perenne dei Papi, è inaccettabile accettare “con il religioso ossequio dell’intelletto e della volontà il Concilio Vaticano II, la Riforma Liturgica di Paolo VI, e il magistero post conciliare”. Inaccettabile ma in un certo senso “coerente” all’interno dell’incoerenza che contraddistingue il calderone conciliare… 
Molto meno coerenti sono coloro che si sono proclamati difensori d’ufficio di questi frati e che, pur accettando lo stesso Vaticano II, la riforma liturgica e il “magistero” post-conciliare (soprattutto quello di Ratzinger, il più conforme alla descrizione fatta da san Pio X nella “Pascendi” del modernista filosofo, credente e agnostico) biasimano, anche duramente, Bergoglio, ostinandosi però a riconoscerlo come il “papa”, il legittimo successore di Pietro, anzi, scagliandosi con veemenza e sarcasmo contro chi sostiene il contrario. 
I consacrati coinvolti nella vicenda sono vittime, come tutti i cattolici, della crisi che colpisce la Chiesa: ma non si può pensare di arginare la crisi che travaglia il Corpo Mistico arrecandogli altre ferite, come la rinuncia alla professione integrale della Fede. È auspicabile da parte di tutti coloro che provano un certo disagio davanti agli errori di Begoglio (ereditati da Ratzinger: le vedove ratzingeriane si rassegnino a questa evidenza) senza però giungere alle doverose conclusioni, che cerchino di approfondire maggiormente l’aspetto dogmatico della crisi. Un aiuto importante può venire dagli studi di un teologo come Padre Guérard des Lauriers, autentico discepolo di san Tommaso d’Aquino, che ha sempre vissuto secondo la virtù della Fede. La sua fedeltà alla Chiesa e al Papato gli costò prima la perdita della cattedra universitaria alla Lateranense e poi l’incarico di professore al seminario di Ecône; trascorse gli ultimi anni della sua vita abbandonato da molti ma non abbandonò mai Gesù Cristo.
Ostinarsi invece a cercare una (inesistente) continuità di insegnamento tra i Sommi Pontefici, come san Pio X o Pio XII, e colui che sarà invocato tra qualche mese come “san” Giovanni Paolo II (già “beatificato” da Ratzinger), non ha nulla di virtuoso, né di francescano. Anche perché san Francesco d’Assisi baciava il Crocifisso e non le pagine del Corano.


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