E ora si passa alla fase due. Cosi viene chiamato il saccheggio di beni pubblici - cioè dello stato, cioè in teoria di tutti noi - e così viene chiamata la favola della crescita. Ma, e si sa, se qualcosa crescerà sarà solo la già gigantesca presa per il culo.
Scusate la terminologia, ma mi sono limitato semplicemente a scrivere una parola, mentre il governo quel certo atto a danno degli italiani l'ha già praticato e continuerà, purtroppo, a praticarlo. Ho quindi osato mettere nero su bianco la parola culo - peraltro di uso molto comune - perché mi sono detto: se gli italiani rimangono zitti e immobili subendo l'atto vero e proprio, perché mai dovrebbero offendersi se io faccio solo uso della parola e non compio l'atto?
E se anche la chiesa e il Papa - sempre così pronti e tempestivi a condannare coloro che commettono "peccato" - non hanno per niente stigmatizzato l'atto osceno del Governo, perché mai allora dovrebbero condannare me per l'uso, in questo caso appropriato, di una parola che si limita a identificare una certa parte posteriore dell'anatomia umana?
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