L'autorità
del governo, per quanto io sia desideroso di sottomettermi ad essa, -
dato che ubbidirò di buon grado a coloro i quali sappiano e possano
fare meglio di me, ed in molte cose persino a coloro i quali non
sappiano e non possano fare altrettanto bene, - è ancora impura: per
essere pienamente giusta, deve avere l'approvazione ed il consenso
dei governati. Esso non può avere diritti assoluti sulla mia persona
o proprietà, al di fuori di quelli che io gli concedo. Il progresso
da una monarchia assoluta ad una costituzionale, e da una monarchia
costituzionale ad una democrazia, è un progresso in direzione di un
vero rispetto per l'individuo.
Persino il filosofo cinese era
sufficientemente saggio da considerare l'individuo come la base
dell'impero. È una democrazia, così come noi la conosciamo,
l'ultimo progresso possibile nel governo? Non è possibile fare un
passo avanti verso il riconoscimento e l'organizzazione dei diritti
dell'uomo? Non vi sarà mai uno Stato realmente libero ed illuminato,
finché lo Stato non giunga a riconoscere l'individuo come un potere
più elevato ed indipendente, dal quale derivino tutto il suo potere
e la sua autorità, e finché esso non lo tratti di conseguenza.
Mi
compiaccio di immaginare uno Stato che alla fine possa permettersi
d'essere giusto con tutti gli uomini, e di trattare l'individuo con
rispetto come un vicino; uno Stato che inoltre non consideri in
contrasto con la propria tranquillità il fatto che pochi vivano in
disparte, senza immischiarsi nei suoi affari e senza lasciarsene
sopraffare, - individui che abbiano compiuto tutti i loro doveri di
vicini e di esseri umani.
Uno Stato che desse questo genere di
frutto, e lo lasciasse cadere non appena fosse maturo, preparerebbe
la strada ad uno Stato ancora più perfetto e glorioso, che pure ho
immaginato, ma che non ho ancora visto in nessun luogo.
Henry
David Thoreau
(tratto da LA DISOBBEDIENZA CIVILE)
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