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Anche quell’analfabeta e accattone di Eugenio Scalfari — un individuo che ha
una consumata quanto gratuita e anzi risibile postura da filosofo o da
ideologo, perché non ha mai espresso altro che fiuto nel seguire la corrente
e nell’arrampicarsi socialmente — armato dei soliti ‘giusti’ appoggi (banche,
massoneria, bilderberg, aspen.. insomma NWO), nonché di una serie di
argomenti e ‘tesi’ costituenti null’altro che la media dei luoghi comuni via
via grati al sempiterno potere massonico bilderberghino (era massonissimo già
il padre), cerca ora, coerentemente, di far da spalla al sempre più
vacillante, squallidissimo Enrico Letta.
Lo sostiene scrivendo con la sua novantennale supponenza di sparacazzate che
solo la paura e la confusione ispirano il timore che il governo anch’esso
massonico bilderberghino di Letta cada, perché, secondo lui, invece no, non
cadrà!
Non cadrà — a suo dire — perché non conviene a nessuno, perché la ripresa è
prossima, perché tutto sommato tutto va ormai meglio eccetera: una
sceneggiata che serve a dare la sensazione, ora che Letta cadrà, che se non
si sono risolti i problemi non è perché lui e i suoi mandanti non sono in
grado di risolvere nulla, ma solo perché appunto lo si è fatto cadere..
A parte poi che quello che questo canuto cialtrone, questo difensore di
criminali — perché i bilderberghini e i massoni, specie poi se deviati, sono
dei criminali (vedi la mia denunzia a Monti) — non spiega è perché mai
sarebbe una cosa buona il fatto che un delinquente bilderberghino come Letta
rimanga al governo.
Forse perché fa parte dello stesso ordine morale ed economico di merda di cui
fa parte lui?
O perché capisce che se anche Letta va in crisi in pochi mesi significa che si
avvicina sempre di più il momento in cui andranno in carcere tutti per avere
difeso con ogni mezzo questo regime miserabili venduti alle banche che stanno
causando più morte e malessere della peggiore delle pesti?
Come potrebbe infatti mai sfuggirgli — se fosse l’uomo intelligente che solo
dei cretini più cretini di lui possono ritenere che sia — che la crisi è
frutto della diminuzione della domanda, e che dietro la diminuzione della
domanda c’è l’involuzione climatica, perché le genti, nel mondo, stanno
reagendo così al fatto che l’80% di quello che si produce non è ricchezza e
non arreca benessere perché non serve a nulla e comunque va eliminato perché
altrimenti in pochissimo tempo giungeremo all’inabiltabilità del pianeta?
E com’è possibile che questo orecchiuto ancorché barbuto asino sostenitore di
criminali non capisca che in ogni caso non si può risolvere nulla se prima
non si elimina il crimine del signoraggio e le inenarrabili contraddizioni
che esso ha innescato nei secoli e che si possono ormai risolvere solo
confiscando le quote delle banche centrali di proprietà delle banche private,
istituendo sì un nuovo ordine, ma nel quale lui e quelli come i suoi padroni,
quelli ai quali deve il suo ‘successo’, devono avere il ruolo di emblema di
ciò che non bisogna essere?
È infatti possibile che quello che lega Scalfari a questi criminali sia solo
un fatto ‘culturale’? E cosa c’entra la cultura con il crimine? O non è
invece probabile che abbia ragioni più concrete per difendere questa
gentaglia con il suo silenzio?
Com’è cioè possibile che un uomo che ha così tanto le mani in pasta sia
indenne da legami collusivi giuridicamente rilevanti con i criminali del
bilderberg, delle dinastie Rothschild e Rockefeller, e insomma con la cupola
dell’NWO?
Dobbiamo davvero credere alle favole?
19.8.2013
Alfonso Luigi Marra
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"SCOPO IMMEDIATO DELL'AZIONE DEV'ESSERE LA RIFORMA DEGLI ANIMI. SECONDO LA MENTALITA' ATTUALE , NON C'E' E NON PUO' ESSERCI NE' VERITA' NE' ERRORE. NELLE MENTI A TAL PUNTO INFETTE, BISOGNERA' INTRODURRE NOZIONI FONDAMENTALI COME L'ESISTENZA REALE DELLA VERITA', I SUOI DIRITTI E L'INGIUSTIZIA DELL'ERRORE"
giovedì 22 agosto 2013
MARRA: EUGENIO SCALFARI, ANCHE LUI UN ANALFABETA, UN ACCATTONE, UNA NULLITA', AL SERVIZIO DEL NWO
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Caro Elia,
RispondiEliminagrazie di questo post che è sintetico e chiaro della vera natura di un certo modo di intendere la professione del giornalista.
Mi permetto di segnalare agli altri frequentatori del blog due letture che sono attinenti al tema del post:
http://www.ibs.it/code/9788861552609/paradisi-gabriele/periodista-verdad.html
e questo articoletto su vicende vecchie di un anno del "padrone" più prossimo di Scalfari, "pezzo grosso" anch'egli della storia italiana nel senso più deleterio del termine (arriverà mai il 3° grado di giudizio?):
https://app.box.com/s/oe4szlbknyo7xgh3b2h1
Un caro saluto,
Virginio