Sono Giovanna, il 30 maggio avrò 50 anni. Mia figlia ha 23 anni e i miei
figli uno quasi 26 e uno quasi 29. Mio marito ne ha quasi 55, fa il meccanico
ma anche il fabbro, l’imbianchino, l’idraulico, il muratore, l’elettricista, il
contadino ma soprattutto l’aspirante aiuto Natura. Siamo una famiglia che cerca
ogni giorno di essere quanto più normale è possibile. Si avete letto bene ho
scritto normale. Si ho usato la parola normale, è da quando sono nata che la
uso e non finirò mai di farlo. È grazie al fatto che l’ho sempre fatto che il
30 festeggerò dei 50 anni quasi normali.
Per esempio la soluzione al fatto che non è normale essere tutti malati non
sta nell’avere più ospedali con più medici specializzati nel taglia e cuci. Noi
esseri umani siamo stati creati da chissà chi per mangiare solo frutta e
verdura quindi basta seguire il nostro istinto e si vive finalmente una vita
normale. Altro esempio. La soluzione al fatto che non è normale per una donna
essere pagata quattro soldi da un datore di lavoro stronzo non è avere un
datore di lavoro onesto ma è lo stare a casa con i figli senza doverli mandare
all’asilo, a scuola, al liceo e nemmeno all’università. La vita normale è
starsene tutti tutto il giorno a passeggiare in cerca di frutta e verdura
coltivata dalla Natura. Tutto il resto non è normale punto e basta.
Giovanna
Concordo...siamo nati per vivere in totale armonia con la natura...il resto è contorno,il resto è eccesso....il resto stroppia..
RispondiEliminaBrava Giovanna...
Siamo la Natura, non siamo "con" la Natura. Viviamo per apprendere, capire, trasmettere il sapere affinché chi viene dopo di noi abbia la possibilità di apprendere, capire e trasmettere a sua volta molto più e molto meglio di quanto siamo stati capaci noi. La Vita evolve, non è statica. L'Armonia deve essere dentro di noi, non intorno a noi (non basta).
RispondiEliminaLa soluzione al "problema del datore di lavoro" non è quella indicata. Il problema non è quello indicato. La soluzione è culturale: il lavoro è uno strumento, non un fine. Il lavoro è un dovere sociale, non un diritto. La propria dignità è un diritto e difendere un diritto è un dovere. Se si abdica ai propri diritti in nome della pace e della tranquillità (presunte e indimostrabili), allora si rinuncia a Vivere per l'unico motivo per cui valga la pena vivere. Ci si può accontentare di sopravvivere (pacifici e quieti), fino alla morte, ma a che serve? a CHI serve?
Il lavoro non è né un diritto e nemmeno un dovere. Lavorare non è normale. L'unico diritto che noi abbiamo (non ne servono altri) è quello di passeggiare serenamente. L'unico nostro dovere è quello di trasmettere ai nostri figli questo stesso diritto. Tutto questo lo dice una che insieme al marito lavora 365 giorni all'anno per lasciare ai suoi figli la salute, un tetto sulla testa, un orto, tanti alberi da frutta e un cielo pulito e al mondo tre persone quando più normali possibile.
RispondiEliminaGiovanna
"L'uomo è infinitamente piccolo di fronte alla Natura, ma infinitamente grande se accetta di farne parte." Blaise Pascal
RispondiEliminaIo ho accettato di farne parte. L'uomo non è superiore a nessun altro, è solo un pezzettino del puzzle.
Giovanna
beh, anche crescere un maialino e un vitellino in una piccola stalla non sarebbe male. Enrico.
RispondiEliminaTi leggo oggi Giovanna, il tuo pensiero è meraviglioso, ma non adattabile all'intera umanità. Va bene per te, per la tua famiglia e per altre cento e cento famiglie.
RispondiEliminaAlcune scelte sono encomiabili, come può essere la scelta di pregare una vita intera, come le suore di clausura che si chiudono al mondo per dedicarsi alla preghiera e vivono di ciò che dono loro la Natura..
Armonia però è anche passeggiare, scrivere, dipingere, cantare, e condividere tutto questo con il mio vicino e quello che sta un poco più in là.
Non sono tutti all'altezza delle tue scelte, non ora, non più...
Bisognava rimanere ai tempi della preistoria, ma il Creatore ci ha voluto con determinate caratteristiche capaci di farci evolvere...
A mio parere il segreto sta nel comprendere come non sprecare queste meravigliose capacità che sono i nostri sentimenti buoni...
E' vera una cosa: facciamo parte di un unico puzzle, se manca anche solo un pezzo non c'è perfezione...
Silvana