venerdì 6 giugno 2014

EDIZIONE STRAORDINARIA - CONTROINFORMAZIONE O CONFUSIONE STRATEGICA!! - MANDARA' - PARAGONE



7 commenti:

  1. Veramente il M5S sull'evasione fiscale è stato criticato per motivi OPPOSTI! Basta guardarsi qualsiasi comizio di Grillo...
    Ma insomma sono quisquilie, ognuno è in grado di farsi un'idea. Non stiamo parlando della Teoria della relatività.

    Piuttosto io non riesco a capacitarmi del sonno in cui versa soprattutto la controinformazione con l'unica eccezione di Franceschetti.
    Neanche due settimane sono passate da un evento devastante, che probabilmente segnerà i nostri destini, e passerà alla storia come il suggello dello smantellamento di una nazione, le europee 2014.
    E Mandarà invita Paragone. Qui si parla di Mandarà e Paragone (MA CHISSENEFREGA DI PARAGONE!!!). Il blog di Grillo è immutato nella linea editoriale come prima delle elezioni, nei post cambiano le facce (ora sono più nord-mitteleuropee) ma il tono e i contenuti sono sempre gli stessi (ma che COSA E' per davvero il M5S?). Scorro i giornali e anche qui sempre gli stessi titoli sempre le stesse stronzate. Come se non fosse accaduto niente. Come se fosse tutto normale. Come in una gigantesca messa in scena.

    A parte i soliti due o tre articoletti ripresi da tutti i siti "complottisti",
    mai nessuno che con senso critico e lucidità avesse analizzato i dati e le circostanze che hanno portato ai risultati elettorali più inverosimili degli ultimi 25 anni, e ne avesse tratto le conseguenze.

    E' folle pretendere una profonda e seria analisi dibattuta da esperti e intellettuali sulle ELEZIONI che in fin dei conti sono il totem-pilastro della nostra (finta) democrazia?
    Che senso ha parlare di signoraggio, erf, mes, ttip, scie chimiche ecc.ecc.ecc. se delle urne usciranno sempre e solo risultati preconfezionati?!!

    Mi domando se ci rendiamo conto sul serio che stiamo giocando a un tavolo con le carte truccate dove il Banko vince sempre o se vogliamo giocare ai controinformatori per tutta la vita.
    Se le elezioni UNICO strumento che abbiamo per cambiare sono una farsa, parlare di tutto il resto pur con nobili intenti, finisce per rivelarsi soltanto un amabile passatempo..

    Sergio Vetrone

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    1. Condivido molto della sua analisi e pertanto mi stupisco che poi cita Franceschetti. Come è difficile oggi comprendere DOVE esattamente si collocano i diversi personaggi, guitti, figuranti e controfigure.
      Proposta: mi invii i suoi articoli, le sue analisi originali e gliele pubblicherò volentieri.
      Su Mandarà e Paragone non si tratta di discutere del caso in particolare, ma utilizzare il caso per un'analisi più profonda su marketing e comunicazione nella controinformazione e sulla creazione (per quanto probabilmente inutile) di una RETE VERA.

      Grazie per il suo commento
      Elia M.

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    2. Ringrazio io Lei per l'ospitalità e per la risposta.

      Ho citato Franceschetti solo per onestà intellettuale e dovere di informazione (relativamente a quella che posso avere io, si intende) non perché tifi o parteggi per questo o per quel personaggio. O condivida tutto e comunque, di chiunque.
      Per quanto mi riguarda non esiste un solo, e sottolineo UN SOLO "soggetto" che possa rappresentare "il Verbo".
      Mi accompagnano sempre il dubbio e certamente i miei limiti, ma preferisco sbagliare con la mia testa.

      Ecco, questo suo appunto mi consente di evidenziare più in generale un altro grave vizio che condiziona pesantemente la forza propulsiva della controinformazione. Quello di etichettare, di incasellare, di costringere il pensiero in categorie predefinite. O con me o contro di me. La realtà è più sfaccettata e variegata di quello che vorremmo.
      E' un errore che quasi tutti spesso commettiamo. E' un grande condizionamento che viene da molto lontano. E' una trappola che ci inchioda nelle curve degli ultras. E, lo so dico una cosa ovvia, finisce per fare solo l'interesse del Potere.
      E' l'incapacità di saper ascoltare e il pregiudizio. Nessuno di noi ne è immune.
      Con Amodeo ho avuto un brevissimo scambio di battute. Tra l'altro NON ha pubblicato le critiche che gli muovevo ma solo le sue risposte. Non avendo capito nulla di quello che dicevo per giunta. E mi ha liquidato come Paragone ha fatto con lui. Dov'è la differenza?
      Franceschetti ha lasciato inevase moltissime mie domande.
      Lannes CENSURA tutti gli interventi che gli sono sgraditi compresi i miei. Ha creato attorno a lui questo "mito" di grande giornalista che non può essere messo in discussione. Parola di Dio incarnata.
      Non mi piace questo atteggiamento. NESSUNO ha la verità in tasca e diffido di quelli che sostengono di averla.
      Mandarà avesse mai raccolto una delle mie sollecitazioni a una discussione critica e costruttiva!
      Gabanelli, che avevo criticato aspramente per la propaganda neoliberista che attua regolarmente nei suoi Report, non mi ha degnato neanche di una risposta.
      E potrei continuare con questo elenco di illustri e meno illustri.

      Detto ciò. Ognuno di loro, con il proprio bagaglio culturale e professionale, ha compiuto e compie un lavoro STRAORDINARIO per l'informazione e la consapevolezza di molti di noi. E gliene va dato atto.
      Come del resto a Lei, nonostante lo scivolone su Franceschetti (mi permetta lo sfottò, lo dico col sorriso), e al già citato Mandarà va dato atto di capacità divulgativa, competenza, coerenza e onestà.
      Penso che tutti, tutti voi che spendete la vostra vita con passione per regalarvi e REGALARCI un'idea migliore di futuro, siete preziosi. E non sono importanti i se o i ma, anche se non mi sfuggono. Comunque avete contribuito e contribuite a creare una consapevolezza, una coscienza e un senso critico in una massa che aumenta ogni giorno di più.
      Ognuno di voi ci regala un piccolo pezzettino di sé per comporre un quadro il più vicino possibile alla verità. E vi si può dire solo grazie per questo.
      Con stima
      Sergio vetrone

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  2. Per quanto riguarda la vicenda Paragone come spunto per parlare di comunicazione, mi vede completamente d'accordo con lei. Ha già letto e la ringrazio per l'apprezzamento, un mio pensiero su questo.
    Non credo però che intervistare Paragone sia fondamentale. Anzi alla luce delle parole che abbiamo ascoltato dalla viva voce del giornalista, ritengo che sia totalmente inutile. Ironicamente le direi, intervisti me e saprò darle tutte le risposte che le darebbe Paragone.

    A mio modesto avviso potrebbe essere molto più interessante intervistare un giornalista come Enrico Deaglio.
    E lo ammetto, lo cito anche per riportarla sulla questione per me FONDAMENTALE, la manipolazione dei meccanismi istituzionali. E mi lego anche al suo DOVE si collocano certe figure e al ruolo della "controinformazione deviata".

    Interroghiamoci su quali siano i temi più dibattuti dalla controinformazione e perché.
    In cima penso che ci siano il signoraggio e le scie chimiche. Bene, quand'anche TUTTI ne fossimo edotti e informatissimi, che cosa faremmo nella pratica? Circonderemmo i "palazzi" come auspica Lannes (come un'Armata Brancaleone aggiungo io)? Ci aggregheremo a formare un nuovo M5S, per perdere di nuovo a tavolino le elezioni? Restiamo con i piedi per terra. E mi riallaccio a ciò che spesso dice Ferraro: bisogna attaccare le case matte, le postazioni strategiche che hanno il potere di AGIRE.

    A me piacerebbe che si parlasse di più delle istituzioni e dei meccanismi che ne regolano il funzionamento.
    Lo so è meno affascinante e più noioso degli argomenti a noi tanto cari. Ma penso che sia più importante.
    Come vengono selezionati i magistrati, i funzionari ministeriali, i prefetti, ecc.ecc.; e quali poteri hanno?
    Come funzionano i concorsi, le nomine, le gare,...le elezioni? MI perdoni ma lingua batte..

    Se le energie spese per anni a spiegare il signoraggio fossero state spese a spiegare il meccanismo elettivo, forse avremmo avuto DECINE di rappresentanti di lista con il fucile puntato per CONTROLLARE E PIANTONARE LE SEZIONI, invece di migliaia di seggi sguarniti. E magari staremmo a raccontare un'altra storia.
    Sergio Vetrone

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    1. Spesso ci tocca parlare di ciò che POSSIAMO parlare, vistpo che di "certi" poteri VERI NON SI PUO' NEMMENO APRIRE BOCCA.
      Conosco e stimo Paolo Ferraro pur ritenenendo parziale e limitata la sua analisi.
      Per riprendere il suo commento precedente su Franceschetti, preciso che le mie non sono opinioni buttate là a casaccio e nemmeno sono superficiali classificazioni.

      Accetto la sua proposta, sono pronto a intervistarla, mi scriva pure a questa mail: perchiunquehacompreso@gmail.com

      Attendo una sua comunicazione.
      Elia Menta

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    2. Concordo con lei.
      Avevo capito perfettamente a che cosa alludesse parlando di Franceschetti. Ciò non toglie che anche se non se ne approvano diciamo i metodi o le finalità, alcune analisi fatte da taluni comunque possano essere condivisibili ed esatte.
      La consapevoleza di sé ci aiuta a capire chi siamo e chi abbiamo di fronte. Ad essere più pragmatici e meno manichei. A non affidarci mai totalmente agli altri ma solo a noi stessi. Ma al contempo a non rifiutare aprioristicamente dei vantaggi solo perché abbiamo dei pregiudizi, anche se fondati.

      Il suo invito mi onora e mi lusinga. Però come avevo detto in precedenza, più professori e intellettuali e meno dilettanti. E io mi sento meno autorevole di un dopolavorista o di un doppiolavorista. Mi ritengo semplicemente un attento osservatore della realtà. E lo spazio che gentilmente lei mi concede nel suo blog credo che sia più che sufficiente. E la ringrazio per questo.
      Comunque "sfrutterò" senz'altro l'occasione che mi offre per contattarla personalmente.
      Sarà per me un'opportunità di crescita e di confronto costruttivo.

      A presto
      Sergio Vetrone

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  3. La creazione di una RETE VERA E UNITA di controinformazione penso che sarebbe straordinariamente utile. Ma le difficoltà per realizzarla secondo me la rendono di fatto un'utopia. Bisognerebbe superare i personalismi, le idiosincrasie. Bisognerebbe avere una piattaforma ideologica, programmatica e strategica univoca. Delle regole comuni. Quasi un pensiero unico da contrapporre al neoliberismo. E poi, chi includere e chi escludere?
    Non ci sono i mezzi economici e forse in fondo anche gli obbiettivi non sono proprio gli stessi.

    Credo che già riuscire a cambiare il palinsesto della controinformazione sia un piccolo passo in avanti.
    Pressare il M5S, che comunque è una forma di aggregazione popolare per lo più sana, con delle istanze su questioni specifiche si può fare. Io personalmente auspicherei un cambio radicale nella comunicazione. Il "noi o loro" è esattamente il divide et impera che il sistema vuole.
    Coinvolgere di più gli intellettuali (mi vengono in mente Paolo Ercolani, Luciano Gallino) che sono ancora troppo ai margini della controinformazione. Per carità i dopolavoristi o doppiolavoristi fanno un lavoro encomiabile ma l'autorevolezza e lo spessore intellettuale hanno ancora un significato importante, direi fondamentale. Non si creano dall'oggi al domani, si costruiscono in decenni di impegno nello studio e nella ricerca. Non tutta la cultura è asservita.
    Mi vengono in mente gli interventi del prof. Giacinto Auriti o le Sue splendide interviste al prof. Ioppolo che nulla hanno a che vedere con la media del materiale che si trova in rete sugli stessi argomenti.
    Più professori, più intellettuali, più rappresentanti della cultura e meno dilettanti (non me ne vogliano costoro lo dico con il massimo rispetto).
    A volte però ho la sensazione che ci abbiano rinchiuso in uno di quei giardinetti recintati con i giochi per i bambini, dove questi possono dare libero sfogo alle loro energie e alla loro fantasia ma la realtà al di fuori resta sempre e comunque immutabilmente in mano ai grandi. Noi, è evidente...siamo i bambini.

    Sergio Vetrone

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