"SCOPO IMMEDIATO DELL'AZIONE DEV'ESSERE LA RIFORMA DEGLI ANIMI. SECONDO LA MENTALITA' ATTUALE , NON C'E' E NON PUO' ESSERCI NE' VERITA' NE' ERRORE. NELLE MENTI A TAL PUNTO INFETTE, BISOGNERA' INTRODURRE NOZIONI FONDAMENTALI COME L'ESISTENZA REALE DELLA VERITA', I SUOI DIRITTI E L'INGIUSTIZIA DELL'ERRORE"
martedì 31 luglio 2012
lunedì 30 luglio 2012
"COS'E' LA SOVRANITA' MONETARIA E PERCHE' SE NON LA RICONQUISTIAMO SIAMO FOTTUTI" - DR. SANDRO MOSCA
Ringrazio Sandro Mosca per avermi consentito di riprendere il suo intervento.
Fra qualche giorno incontrerò il Dr. Mosca per un approfondimento sul tema. Il filmato verrà poi pubblicato su questo blog.
Mi scuso per la qualità del video. Il video di migliore qualità lo trovate sul canale youtube di ACCADEMIA DELLA LIBERTA'.
Elia Menta
domenica 29 luglio 2012
SIAMO TUTTI SEDUTI SU UNA POLVERIERA EMOTIVA CHE POTREBBE ANCHE NON ESPLODERE
Posto uno scritto privato, un commento del mio amico Guido Sgaravatti in risposta ad una mia osservazione. Buona lettura.
Dici bene. Siamo su di una polveriera emotiva pronta ad esplodere e il solo accorgimento che possiamo applicare è quello indicato dallo yoga.
Il secondo sutra offre il concetto di nirodha assolutamente non facile da comprendere perché implica la comprensione del concetto di tempo-spazio che noi abitualmente leggiamo come fosse composto di due entità distinte.
Il tempo noi lo percepiamo abitualmente diviso in passato, presente e futuro. Il passato è il deposito di tutte le impressioni avute. Potrebbe essere definito lo spazio che abbiamo già percorso e parlo di spazio perchè il tempo è spazio in dilatazione. Il futuro è lo spazio che potremmo percorrere ma per noi è ancora ipotetico e non concretizzato. Il segreto del presente è la chiave del nirodha. Il tempo è una vibrazione dell'ologramma in cui sono immerso e di cui sono l'osservatore ed anche il motore. In sanscrito una vibrazione temporale, un istante, in termini empirici, è detto kshana e deve essere ben piccolo se una grezza visione del colore rosso, ad esempio, mi dà più di 7000 vibrazioni al secondo. Io, ma chi io sia non lo so perchè sono la Coscienza che osserva e questa Coscienza è unica e purtroppo nella mia ignoranza questa unicità non arrivo a percepirla, nel presente sono nel nirodha, l'interspazio tra una vritti ed un'altra. In quella frazione magica di secondo, l'ologramma viene disfatto e ricostruito come copia conforme ma non identica all'immagine precedente. Lì può succedere tutto e il contrario di tutto.
Con i miei modestissimi mezzi penso che sia già qualcosa rifugiarmi tranquillamente lì, il centro silente e calmo del tornado, mollando tutto per sfuggire all'esplosione della polveriera. Se fossimo in parecchi a fare così, la polveriera potrebbe anche non esplodere perché l'ologramma potrebbe venire modificato.
E' possibile cha la Vita stia organizzando un'operazione cosmica, drammatica, per obbligarci a questo.
Ciao.
Guido
VITI E VINI: COME SI DISTRUGGE LA PRODUZIONE LOCALE
Ci siamo fatti portar via le nostre tradizioni, i nostri saperi, la nostra identità.
Ora ci hanno in pugno, a meno che...
venerdì 27 luglio 2012
QUESTO BLOG (COME TANTI ALTRI) E' A RISCHIO DI CHIUSURA.
Vi rimarranno solo i media di regime.
Qualcuno se ne accorgerà? No. E ' triste, tristissimo ma è cosi.
GLI ITALIANI NON VOGLIONO CAPIRE. E INFATTI NON CAPIRANNO.
Ecco la "lieta" novella.
Ecco la "lieta" novella.
(ANSA) - ROMA, 16 LUG - "L'aumento dei siti a contenuto razzista, xenofobo e antisemita impone al governo un aggiornamento della normativa, in linea con quanto fatto a livello europeo. Stiamo lavorando con i ministri della Giustizia e dell'Interno per dare risposte nette contro i seminatori di odio via Internet". Lo ha detto il ministro per la cooperazione Internazionale e Integrazione, Andrea Riccardi, che oggi ha visitato la Sinagoga di Roma. Per il ministro, si può "arrivare anche all'oscuramento dei siti razzisti".
Capito? passeremo anche per razzisti.
Il nostro vero nemico? La codardia e l'indifferenza degli italiani.
Elia Menta
SIRIA, MANIPOLAZIONE E GUERRA
Fino a poche tempo fa queste cose le dicevamo in pochi. Oggi, dopo che i banksters hanno dovuto scendere direttamente in campo e prendere in mano vari governi (da noi vedi Monti) tutto sta diventando evidente a tutti.
Un vasto fronte, almeno sul piano delle idee, si sta formando nel paese, indipendentemente da chi era o può ritenersi fascista o ex socialcomunista o altro. E’ un fatto positivo. Del resto questi criminali, che hanno riempito le città di banche e distrutto tutta la piccola economia popolare, stanno facendo carne di porco dello stato sociale: ogni euro deve andare ai banksters, non c’è più niente per il popolo! Siamo sotto un usura peggio di quella mafiosa. Questo crea miseria e disperazione. In Argentina fu possibile una rivolta di popolo, in Italia, da noi, ho i miei dubbi.
Il fatto è che da noi tutte le tradizioni nostrane sono state distrutte o stravolte; a sinistra basta vedere come è finito il comunismo, e a destra, un pugno di farabutti, collusi con i servizi, fin dagli anni ‘50, hanno deviato quella che poteva essere una magnifica rifioritura di una base nazionalpopolare.
La gioventù infine, tra mode, miti musicali, sballo, droghe, video giochi e sport demenziali, l’hanno americanizzata e dissolta.
Non credo sia possibile in Italia una rivolta di popolo, tranne saccheggi ai negozi di Hi Fi, senza contare che siamo pieni di basi Nato e la presenza dei Servizi, che possono controllare ogni gruppo politico, non consentirà di mettere in piedi seri tentativi di rivolta.
L’unica speranza, solo per chi rimarrà in vita, è il disastro nucleare a cui questi criminali d’occidente ci stanno facendo correre un serio rischio.
Ho paura che hanno tutto già progettato: o russi e cinesi, cedono in qualche modo e danno il via libera, alla distruzione della Siria, del Libano e dell’Iran, con dissoluzione successiva della Russia di Putin, aprendo la strada alla Repubblica Universale, oppure rischierebbero anche una breve guerra atomica.
Del resto è da sempre nei progetti mondialisti la drastica riduzione della popolazione mondiale e chi di dovere ha già predisposto rifugi e località in cui, portarsi momentaneamente.
Vada come vada, ben sapendo che l’Italia, a causa delle basi Nato, sarà un obiettivo strategico. Bruciasse pure il Colosseo, Castel Sant’Angelo, San Pietro: chi se ne frega! oramai sono solo monumenti vuoti, morti. Anzi l’Arco di Tito lo usano per festeggiare le vendette ebraiche, alla presenza umiliante del sindaco di Roma (chissà se per l’occasione, nel 2008 ai festeggiamenti dei 50 anni di Israele, sotto l’arco di Tito, si nascose la croce celtica che portava al collo).
Magnifici questi destristi, in men che non si dica diventano i migliori amici di Israele. Fini è di casa a Gerusalemme, Akemanno cosa non farebbe per la comunità ebraica romana, la moglie di Storace dichiarò che Francesco a Gerusalemme, di fronte al museo dell’olocausto pianse. Bah.Comunque questa cinica, falsa civiltà occidentale merita di morire. E con la distruzione di Roma speriamo che almeno, possa arrivare un bombardamento atomico sulla sacra terra di Israele, veri mandanti del massacro, rendendola invivibile per migliaia di anni. Una volta tanto lo diciamo noi il “muoia Sansone....”.
Maufil
IL COSTO DELLA REPUBBLICA
N° 1 - IL COSTO DELLA REPUBBLICA
Quanto ci costano i “Palazzi” del Potere?
Quanto costa agli Italiani mantenere un tanto pletorico quanto ipertrofico apparato politico-istituzionale?
Che la (Casta) politica italiana sia la più costosa d’Europa (probabilmente tra le più dispendiose al mondo!) è un fatto notorio...
L’ITALIA, rispetto agli altri paesi europei, SPENDE in media IL 30% IN PIU’ PER I COSTI DELLA POLITICA.
Per l’esattezza (dati Uil):
- OGNI CONTRIBUENTE DESTINA AL MANTENIMENTO DELLA macchina della REPUBBLICA circa “646 EURO” L’ANNO;- e I COSTI DELLA POLITICA ITALIANA (diretti e indiretti) AMMONTANO A circa “24,7 MILIARDI” DI EURO (cifra, per intendersi, pari al 2% del Pil nazionale e ad oltre il 12% dell’intero gettito Irpef!).
Più in dettaglio (secondo quanto emerge dai rapporti sui costi della politica presentati da Uil e Confindustria):
- GLI ORGANI DELLO STATO centrale (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio e Ministeri) COSTANO ai cittadini “3,2 MILIARDI” DI EURO l’anno (in media, 82 euro per ogni contribuente!);
- le quattro più alte Istituzioni dello Stato (QUIRINALE, SENATO, CAMERA E CONSULTA) pesano sulle tasche degli Italiani per “2,2 MILIARDI” DI EURO;
- il solo funzionamento della PRESIDENZA DEL CONSIGLIO (dati 2011) comporta spese per “477 MILIONI”;
- i costi per il funzionamento dei MINISTERI (dati 2011) ammontano a “226 MILIONI”;
- per gli Organi di REGIONI, PROVINCE E COMUNI (Giunte e Consigli) si spendono “3,3 MILIARDI” (ossia 85 euro per contribuente!);
- ed Organi quali la Corte dei Conti, il Consiglio di Stato, il CNEL, il CSM ed il Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia pesano sul bilancio dello Stato per “529 milioni” di euro.
Spulciando i conti delle due Camere, poi, si scopre che:
- dal 2001 al 2011, il bilancio della CAMERA DEI DEPUTATI è salito da 749 milioni di euro ad oltre “1 MILIARDO e 70 MILIONI”;
- mentre il bilancio del SENATO DELLA REPUBBLICA è passato da 349 milioni nel 2001 a “603 MILIONI” nel 2011.
Secondo la Banca d’Italia, in barba a ogni crisi, DAL 2001 AL 2010 LA SPESA PER LA PUBBLICA AMINISTRAZIONE E’ PASSATA (in rapporto al Pil) dal 48,1% AL 51,2%.
“Questo è il normale costo di ogni democrazia”, si sostiene…
Ma quanto è “normale” il fatto che IN FRANCIA L’ELISEO E IL PARLAMENTO COSTANO “900 milioni” di euro l’anno (MENO CHE LA META’ DELLE PARI ISTITUZIONI ITALIANE) e in Spagna soli “700 milioni”???
Come spiegare il fatto che IN SPAGNA IL CONGRESSO DEI DEPUTATI COSTA soltanto “100 milioni” (MENO DI UN DECIMO DI MONTECITORIO)?!
Come dar conto del dato “impressionante” per il quale (fonte la Stampa, 30/01/2012) IL PARLAMENTO ITALIANO COSTA PIU’ DELLA SOMMA DEGLI ALTRI QUATTRO GRANDI PARLAMENTI NAZIONALI D’EUROPA (la Bundestaq, la Assemblée Nationale, la House of Commons e il Congreso de Los Deputados), i cui costi di funzionamento solo complessivamente ammontano a 3,18 miliardi di euro l’anno?!
Come giustificare il fatto che (sempre secondo la Stampa) OGNI CITTADINO ITALIANO SPENDE “27,15 EURO” l’anno SOLO PER mantenere LA CAMERA DEI DEPUTATI, mentre:
- uno francese 8,11 euro per la Assemblée Nationale (tre volte meno che in Italia);
- uno inglese 4,18 euro per la House of Commons (quasi sette volte meno);
- ed uno spagnolo 2,14 euro per il Congreso de Los Deputados (dieci volte meno)???
Cosa giustifica simili “sproporzioni”?
Delle due l’una:
a- o l’Italia vanta la classe dirigente “migliore” al mondo, che conseguentemente merita anche un trattamento “unico” al mondo (il che, non fosse per altro, si contraddice con la constatazione d’avere l’unica classe politica, al pari di quella greca, al contempo “commissariata” da un tecnico, “sfiduciata” dall’Europa e “screditata” da ogni agenzia di rating!);
b- oppure siamo di fronte alla più grande “truffa” orchestrata ai danni di un’intera Nazione da una vera e propria “Associazione politica a delinquere”!
Per quanto altro tempo tale odioso “spread” (tra il costo della politica italiana e d’oltralpe) sarà tollerabile???
LA DEMOCRAZIA HA certamente UN COSTO, tanto fisiologico quanto irrinunciabile…
MA LA POLITICA ITALIANA HA RAGGIUNTO COSTI che definire “PATOLOGICI” è dir poco!
Il debito pubblico italiano ormai si attesta sui “2.000 miliardi” di euro, i conti dello Stato hanno più buchi di una gruviera (il pareggio di bilancio nel 2013 è solo un’ipotesi…), la finanza pubblica rischia il collasso (il debito pubblico ha superato quota 123% sul Pil, mentre molti enti locali rischiano il dissesto finanziario), la “stagflazione” è dietro l’angolo (una fase di pesante recessione coniugata ad una perdurante inflazione…).
In questo scenario l’aumento delle tasse per “far cassa” non è più una strada percorribile (la pressione fiscale italiana “effettiva” o legale, secondo gli ultimi dati della Confcommercio del luglio 2012, si attesta al 55%, facendo registrare un record mondiale!).
Prima di trovarsi costretti a metter mano al welfare ed alla spesa sociale, ovvero a tagli sulla “viva carne” delle persone (dai licenziamenti nel pubblico impiego alla cancellazione delle tredicesime…), è dunque un “dovere morale” per la classe politica mostrare un “sussulto di dignità”: provvedere da subito ad un taglio netto della spesa pubblica “parassitaria”!
In Italia è proprio la politica il principale terreno fertile per “sprechi e privilegi”.
Per tutto questo TAGLIARE I COSTI DELLA POLITICA E LA SPESA PUBBLICA IMPRODUTTIVA NON E’ PIU’ UN’OPPORTUNITA’ BENSI’ UNA NECESSITA’ per il Paese!
LA CRISI economica e finanziaria NON HA CAUSE ESCLUSIVAMENTE ENDOGENE, essendo legata a filo stretto alla capacità di autoriformarsi dell’Europa ed alle strategie occulte della speculazione internazionale.
MA SULL’ITALIA PESA, diversamente o più che in altri paesi, anche L’INSOPPORTABILE FARDELLO di una classe dirigente inadeguata, DI UNA POLITICA “GATTOPARDESCA” sempre più obesa ed ingorda (praticamente un’“oligarchia insaziabile”!).
OGNI singolo CITTADINO PUO’ BEN POCO CONTRO LO STRAPOTERE DI CASTE consolidate, DI LOBBY coalizzate, DI POTERI FORTI ben radicati…
MA UN POPOLO CHE NON SENTE IL BISOGNO DI “INDIGNARSI” di fronte a insostenibili “sprechi” e insopportabili “privilegi”, che non mostra alcun moto di ribellione dinanzi all’autoreferenzialità, all’affarismo ed al professionismo politico di un’intera classe dirigente, E’ semplicemente UN POPOLO SENZA DIGNITA’!
Dal blog gaspareserra.blogspot.it
giovedì 26 luglio 2012
GRAZIE DI TUTTO DAVID
Cercate sul Web "David Gramiccioli, radio ies, ouverture".
La battaglia per la sovranità e la libertà continua. Dobbiamo fare in modo che per ognuno di noi che fermano altri dieci si uniscano alla lotta.
Ancora grazie David.
Elia Menta
Grazie Giuseppe
mercoledì 25 luglio 2012
DEMOCRAZIA DANNOSA?
RISANAMENTO ITALIANO
di Eugenio Benettazzo
Se volete limitare i danni in questa fase epocale per il nostro paese, evitando di vivere i prossimi anni in piena depressione economica, allora non ci sono tante soluzioni, ma solo una: sospendere la democrazia per qualche anno e affidarci a un regime totalitario, decidete voi se preferite uno di sinistra o uno di destra. Tutto il resto sarà pura perdita di tempo, portando ad un aggravamento ulteriormente delle condizioni di salute della nazione. MI rendo conto che questa affermazione scatenerà l'ira e il disprezzo di molti lettori e supporter, ma se vuoi fare del bene, a volte devi iniziare facendo del male. Non che sia sia entusiasta di questa soluzione, ma l'operazione che mi sento di battezzare Risanamento Italiano (se effettivamente venisse realizzata) potrebbe gettare le basi per una lenta guarigione del nostro paese. Le rincuoranti affermazioni di BCE sulla sostenibilità dell'Euro fanno presagire proprio al peggio, forse adesso dopo il voto greco e l'incendio in corso in Spagna ci si rende conto che non si potrà continuare a nascondere la verità: qualcuno dovrà fallire e dichiarare bancarotta, non so se sarà la Spagna, la Grecia, o la Germania per voce della sua tanto desiderata creatura, l'euro.
Con un Italia che ha perso oltre 500 mila posti di lavoro in pochi anni causa fallimenti per inasprirsi della concorrenza con l'Oriente e delocalizzazioni per sfuggire alla aberrante pressione fiscale, il Risanamento Italiano deve ricorrere inesorabilmente alicenziamenti di massa nel settore della pubblica amministrazione, obbligando chi viene “graziato dalla fase dei tagli” a contribuire con ammortizzatori privati chi ha perso il posto di lavoro. Sostanzialmente una parte dello stipendio di chi continua a lavorare deve supportare chi ha perduto il posto di lavoro, evitando di scaricare sulla collettività l'onere sociale. Le banche dovranno essere obbligate a congelare le posizioni di debito senza aggravio di interessi sino a quando non si verificherà un nuovo insediamento nel settore privato. Gli organi costituzionali dovranno essere congelati, privilegi, compensi e rendite revocati completamente anche retroattivamente. L'IRAP sostituita con la Health Tax (come già precedentemente descritto). A questo punto potrebbero sussistere le condizioni per un abbassamento repentino della pressione fiscale complessiva per tutti i contribuenti, soprattutto le piccole e medie imprese, con una stima di oltre i 15 punti percentuali.
In parallelo dovranno essere adottati gli OTIF (Obbligazioni del Tesoro con Incentivo Fiscale) con lo scopo di ricomperare velocemente almeno il debito estero e sottrarlo al pagamento di interessi per oltre il 5%. La prostituzione dovrà essere istituita, normata e tassata, generando un gettito annuo stimato tra i 20 e 25 miliardi di euro (l'IMU ne genera meno di 20). Le partecipazioni nelle banche italiane detenute dalle fondazioni bancarie dovranno essere commissariate e gestite in ottica di regia nazionale dal Ministero dell'Economia per supportare il finanziamento delle piccole e medie imprese. Chi governerà autoritariamente il paese inoltre dovrà porre dellesevere restrizioni a tutta la merce in entrata proveniente dall'Oriente, non istituendo dazi doganali, ma requisiti e attestati di qualità (questo è l'unico modo per ovviare al dictat del WTO). Gli enti locali (comuni, province e regioni) saranno soggetti coattivamente agli accorpamenti amministrativi in piena sinergia con il piano di snellimento dell'apparato statale. I flussi di immigrazione provenienti dai confini extracomunitari saranno obbligati a soddisfare per il visto di ingresso il requisito della sponsorizzazione aziendale ovvero la richiesta specifica di esigere il lavoratore in virtù della sua professionalità e competenza (al pari di Australia e Svizzera).
Chi decide di insediarsi in Italia o aprire uno stabilimento di produzione godrà di consistenti benefici fiscali: come il concordato fiscale (stabilire in anticipo il carico fiscale complessivo) o la fruibilità di rapporti di lavoro dipendente desindacalizzati. Per la multinazionali che si volessero insediare nelle regioni del mezzogiorno sarà ipotizzabile anche la totale sospensione delle imposte dirette per un decennio. La presunzione oggettiva dell'Agenzia delle Entrate verrebbe destituita e in conseguenza anche il modus operandi di Equitalia. Con queste innovazioni o sconvolgimenti epocali si potrebbe in poco tempo rimettere in moto la macchina Italia, ricreando le condizioni per una migliore vivibilità e per una ripresa dell'occupazione, in tutti gli altri casi non faremmo altro che assistere ad una lenta moria prima industriale e poi sociale.
Capite anche Voi che con una frammentazione politica e partitica che ci contraddistingue, solo con un regime autoritario sarebbe possibile implementare quanto fin qui rappresentato. Mi auguro che il futuro primo ministro italiano abbia un consenso tale da poter agire tempestivamente al pari di un dittatore totalitario e nell'interesse di quasi tutti. In caso contrario, preparatevi a vedere in Italia le scene di guerriglia civile che avete visto sino ad oggi in Grecia e a perdere gran parte dei risparmi che avete sino ad oggi accantonato.
martedì 24 luglio 2012
"E' LO STESSO SAPERE CHE INCUTE TIMORE AL POTERE"
Festa Lega Nord Venaria Reale (TO) 17 luglio 2012, serata sul tema "LE VERE CAUSE DELLA CRISI" ovvero "SOVRANITA' MONETARIA ED INGEGNERIA FINANZIARIA"
Non sono un leghista e non appartengo ad alcun schieramento politico, ma devo dare merito ai tanti leghisti della base che informano con impegno e competenza sulla truffa della moneta debito, sulla perdita della sovranità monetaria da parte dello stato e sulla inumanità del sistema.
Ringrazio Claudio Marovelli, il Dr. Sandro Mosca ed il Dr. Vito Di Sabato per l'accoglienza e l'amicizia nonché tutti gli organizzatori che mi hanno consentito di filmare gli interventi dei relatori.
Elia Menta
lunedì 23 luglio 2012
ELEZIONI ANTICIPATE: UN’ABILE MOSSA
Far votare il popolo prima che si inferocisca
Mentre incalzano i declassamenti del sistema-Italia da parte delle agenzie di rating (downrating del debito pubblico, di banche, di enti pubblici), mentre lo spread si impenna, mentre le soluzioni annunciate e festeggiate vivono al più due giorni, mentre il contagio greco e spagnolo si fa sempre più pressante, si moltiplicano i contatti a tema monetario tra Monti, Napolitano, Draghi e altre entità più nell'ombra, e vengono divulgati messaggi rassicuranti: niente nuove manovre, niente crisi monetaria, niente rottura dell'Euro, interventi senza tabù da parte della BCE. Ma promesse e rassicurazioni in materia monetaria, come l'esperienza non si stanca di dimostrare, sono solitamente strumentali e mendaci.
Mettiamo ora questo quadro in relazione col tema delle elezioni e della riforma elettorale. Napolitano esige la riforma del Porcellum, onde dare (parvenza di) rappresentatività popolare al parlamento, prima delle prossime elezioni politiche. Diverse fonti ventilano un progetto di voto anticipato ad Ottobre. Monti emette ormai effati implicitamente possibilisti in tal senso. Si parla di un patto tra i partiti che lo sostengono per cambiare la legge elettorale (cioè per inventare un nuovo sistema per eleggere sempre gli stessi), impegnarsi congiuntamente a continuare l'appoggio a Monti e alla sua linea di “risanamento” quale che sia il voto dei cittadini, e poi andare alle urne in sicurezza, avendo “rassicurato i mercati e Berlino”
Mi suona molto così: “Cari titolari dei partiti responsabili, se volete rimanere ancora qualche anno in poltrona a gestire la spesa pubblica come siete abituati a fare, dovete vincolare la futura azione del futuro parlamento ad obbedire e votare le veline della BCE, dell'Eurogruppo, della Commissione, impegnandolo sin da ora a fare tutte le riforme e le cessioni di sovranità che saranno richiesti, anche contro la logica e l'interesse nazionale; solo a tale condizione, la BCE, in deroga autocratica al suo statutario divieto a intervenire in tal senso, continuerà a intervenire sottobanco, sul mercato secondario, per comprare, cioè rifinanziare, il debito pubblico italiano evitando il default del paese.”
Un rinnovo parlamentare di questo tipo, imposto dall'estero come già lo fu il rinnovo del governo l'anno scorso, servirà ad affrontare il caldissimo autunno-inverno che ci aspetta, quando scadranno gli ammortizzatori sociali in essere ora (e si impennerà quindi il numero degli ufficialmente disoccupati), quando arriverà la seconda stangata dell'Imu, quando si faranno i conti con la moria di imprese e posti di lavoro già percepibile a chi opera in contatto con le pmi e con i lavoratori autonomi. Quando, insomma, probabilmente scoppierà la crisi sociale.
Tale fedelissimo parlamento fantoccio, necessario complemento di un governo pure calato dall’alto, potrà legiferare per reprimere la protesta popolare, per introdurre nuove tasse e misure straordinarie, per ingabbiare la nazione nelle strutture giuridiche autocratiche decise altrove, assai più affidabilmente di quanto può fare l’attuale parlamento zombie. E, nel farlo, potrà dire: “non rappresentiamo il popolo che democraticamente ci ha eletti; l’opposizione è violenza, follia, rifiuto delle regole.”
Ma soprattutto è meglio far votare la gente in autunno, prima che il bubbone scoppi, prima che succeda qualcosa di grave e duro per la vita quotidiana, prima che il governo dia ulteriori e traumatici giri di vite, prima che si sentano pienamente gli affetti della sua politica economica e del dominio tedesco. Andare al voto nel Marzo 2013 vorrebbe dire andare dare lo strumento elettorale in mano a un popolo che sarà inferocito e sfiduciato, anche verso l'UE, verso Napolitano, oltre che verso Monti e i suoi sostenitori.
Questa ipotesi spiegherebbe l'attivismo e gli sforzi in corso da parte di premier, Quirinale, BCE e ABC per turare le falle e puntellare il sistema finché non dispongano di un nuovo parlamento a loro misura, per le loro non divulgate strategie. Spiegherebbe anche perché Berlusconi ancora non dichiara la sua linea come candidato a premier: a seconda di come andranno le cose nei prossimi mesi, a seconda che quel piano riesca oppure fallisca, dovrà presentarsi come fedele servitore dell'Europa dei banchieri, oppure acerrimo leader della lotta contro di essi.
23.07.12 Marco Della Luna
domenica 22 luglio 2012
"LA STORIA DELL'UOMO E' DA RISCRIVERE" INTERVISTA AL PROF. MAURO BIGLINO
Intervista da vedere e ascoltare attentamente
A MENTE APERTA
Ringrazio il Prof. Mauro Biglino (autore del libro IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA - Uno Editori) per avermi concesso l'intervista e per la sua straordinaria disponibilità e gentilezza.
Un caro saluto all'amico Maurizio Lodi che ha condiviso con me questa esperienza.
Elia Menta
Per video di migliore qualità
PARTE 1
PARTE 2
PARTE 3
venerdì 20 luglio 2012
ARRIVA L'IPOTECA OBBLIGATORIA PER GARANTIRE IL PRESTITO ALLO STATO?
Vi ricordate? Ne avevamo parlato a novembre (ospitando anche alcuni articoli di Marco Della Luna), il piano Monorchio Salerno, l'ipoteca sulle nostre case a favore dello Stato: ci avevano attaccato con insulti irripetibili, nessuno ci voleva credere! Bene, il piano va avanti, ora ne parlano tutti!
Eccovi l'analisi di Galli:
Lo Stato che mette un’ipoteca sul 10 per cento del valore della tua casa. E in cambio ti consegna obbligazioni che pagano interessi certi ma minimi e forse ti esenta dall’Imu. Oppure e insieme lo Stato che ti obbliga a comprare con parte, ancora il 10 per cento del tuo patrimonio finanziario, dei tuoi soldi (non quelli di stipendi e pensioni) le quote di un Fondo dove sono tutti i beni dello Stato. Ancora in cambio ci sono quelle obbligazioni a rendimento sicuro ma basso. Lo Stato, cioè l’Italia, che in questo modo elimina in venti anni 900 dei suoi duemila miliardi di debito pubblico. La più raffinata e gigantesca rapina ai danni della tua casa e del tuo risparmio o una soluzione funzionante ed equa che usa il patrimonio privato per il bene pubblico senza massacrarlo quel patrimonio? Prima di emettere sentenza in un senso o nell’altro pensateci un po’, la risposta non è così netta come appare d’istinto e talvolta l’istinto inganna. Comunque non è un’idea o un piano del governo, se qualcuno ci obbligherà a farlo sarà la realtà.
L’Italia infatti è tra i paesi con il maggior debito pubblico al mondo. D’accordo la spending review e il pareggio di bilancio, bene le misure anti spread e passi il ritorno dell’Imu, ma nessuna di queste misure contribuirà in alcun modo a ridurre il debito che grava sulla testa degli italiani. E allora come fare per tornare ad un debito inferiore al 100% del Pil ed incamminarsi verso quel rapporto debito / Pil al 60% che l’Europa vorrebbe? Un paio di idee ci sono e vertono entrambe sul semi paradosso per cui l’Italia è enormemente indebitata ma gli italiani no, tutt’altro. E allora le ricchezze degli italiani potrebbero fungere da garanzia per ridurre il debito comune attraverso l’emissione di titoli di Stato garantiti dalla ricchezza, immobiliare o finanziaria che sia, degli italiani che avrebbero in cambio, ad esempio, l’esenzione dall’Imu. Questi titoli così fortemente garantiti costerebbero allo Stato meno in termini di interessi, consentendogli di riacquistare i più onerosi titoli oggi in circolazione e risparmiando quindi un bel po’ di miliardi di interessi che sarebbero dirottati alla riduzione del debito. Per ora è solo un’idea e nemmeno del governo, ma vista la necessità di ridurre il nostro debito…
Scrive La Repubblica: “In prima linea, sul tavolo fin dal settembre scorso ma oggi sponsorizzata anche dall’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, c’è il piano firmato da Andrea Monorchio (già Ragioniere generale dello Stato) e dal giurista Guido Salerno. La proposta è stata presentata al Cnel, qualche giorno fa, con il nome in codice di ‘Tagliadebito’ e si articola in tre opzioni. Obiettivo: ridurre il debito al 60 per cento in vent’anni a quota 1.140 miliardi, naturalmente mantenendo inalterato il pareggio di bilancio. Il primo intervento consiste nel pagare i debiti dello Stato alle imprese con titoli pubblici al ritmo di 3 miliardi al mese in due anni (circa 70 miliardi): dunque con un percorso più serrato di quanto stabilito dal recente decreto sviluppo.
La seconda operazione è più complessa: lo Stato emetterebbe una serie speciale di titoli pubblici garantiti da una ipoteca sul 10 per cento delle proprietà immobiliari italiane, i proprietari delle case avrebbero in cambio titoli speciali con rendimenti pari al tasso di sconto e, nel caso di volontarietà, sarebbero esentati dall’Imu. La mega-garanzia immobiliare verrebbe conferita ad un fondo presso Bankitalia e i titoli emessi verrebbero sottoscritti e utilizzati dalle banche agenti per avere liquidità presso la Bce: queste risorse servirebbero al Tesoro per riacquistare sul mercato i vecchi titoli di Stato (il 10 per cento del patrimonio immobiliare vale circa 500 miliardi). La terza gamba del piano prevede la costituzione di un ‘Fondo patrimonio Italia’ al quale verrebbero conferite grande aziende di Stato (Eni e Enel, ad esempio) e tutto il patrimonio immobiliare. Il Fondo emetterebbe titoli, con rendimento pari tasso di sconto, che verrebbero dati in ‘concambio’ in modo forzoso agli italiani (tranne pensionati e lavoratori dipendenti) che sarebbero coinvolti per il 10 per cento del proprio patrimonio. Visto che la ricchezza finanziaria degli italiani è di circa 4.000 miliardi, la riduzione del debito sarebbe di circa 400 miliardi. In alternativa l’operazione di ‘concambio’ potrebbe essere limitata ai soli titoli di Stato posseduti dalle banche. Qualcosa di simile ha proposto recentemente, a titolo personale, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas: fondo pubblico con patrimonio dello Stato, emissione titoli con tripla “A”, tassi bassi e concambio con vecchi titoli da ritirare sul mercato”.
Come diceva spesso anche l’ex premier Silvio Berlusconi l’Italia è indebitata ma gli italiani sono ricchi, e la loro ricchezza ha due forme: immobiliare e finanziaria. Pensare di attingere a questa ricchezza con una patrimoniale è difficile e sconsigliato, difficile perché gli italiani sono bravi a “nascondere” i loro patrimoni al fisco e sconsigliato perché il carico fiscale che grava su chi le tasse le paga è innegabilmente già oltre il massimo sostenibile. Ma questa ricchezza può comunque tornar utile, almeno come garanzia.
Sul debito che abbiamo noi paghiamo ovviamente degli interessi pari a circa 84 miliardi annui, come degli interessi (alti, la media oscilla tra il 4 e il 5 per cento) paghiamo sui nuovi titoli di Stato che l’Italia emette. Una via per ridurre il debito sarebbe quella di limare gli interessi che paghiamo sui nostri titoli di Stato. Al momento paghiamo molto perché i nostri titoli sono meno garantiti rispetto a quelli tedeschi, e da qui la differenza tra noi e loro, lo spread, ma se i nostri titoli fossero altrettanto o più garantiti allora pagheremmo molto meno. Da questo ragionamento le due idee che Repubblica riporta: usare il patrimonio immobiliare e finanziario degli italiani come garanzia.
Con questo sistema l’Italia potrebbe emettere titoli di Stato molto più economici in quanto ad interessi da pagare che le consentirebbero di riacquistare i vecchi e più cari titoli oggi in circolazione, riducendo così interessi da pagare e debito. Bella idea, ma perché gli italiani dovrebbero dare come garanzia la propria casa (o almeno una quota di questa) o parte del loro patrimonio? A parte che sarebbero verosimilmente obbligati da una legge dello Stato, ma avrebbero anche un ritorno, come ad esempio l’esenzione dall’Imu per i proprietari di immobili che aderissero volontariamente al progetto.
Una iniziativa di questo tipo non sarebbe certo conveniente per tutti, rimanendo alla casa, ma il discorso è valido anche per le ricchezze finanziarie, per chi sugli immobili specula non sarebbe certo una prospettiva conveniente mentre, per chi nella casa in questione vive, sarebbe senza dubbio accettabile.
Al momento si tratta solo di idee, anche se la riduzione del debito è una necessità, ma idee che, toccando la ricchezza “privata” degli italiani, faranno certo andare su tutte le furie qualcuno. Eppure, una soluzione per il nostro debito va trovata, e se come disse Rino Formica “il convento è povero ma i monaci sono ricchi”…
Riccardo Galli
Presidente Lega Italica
Daniele Dragone
L'EVASIONE FISCALE SECONDO MACCARONE ROBERTO E QUEL SUCCHIASANGUE MONTI MARIO DETTO IL BANCARIO
Italiani dopo il governo monti
La vera evasione Fiscale (è dei parassiti che la denunciano)!
Ante Scriptum
Stamattina durante la solita colazione al bar, stavolta a Spilamberto, mi è capitato sott'occhio il Resto del Carlino, c'era un titolo interessante: "In Italia la più alta pressione fiscale del mondo, arriva al 55%...
Ho commentato con la mia compagna la notizia, quasi "incredibile" (visto che il resto del carlino è uno dei giornali del "potere costituito")... Ed ho aggiunto che il 55% è una sottostima. Ben più pesante è la mannaia alla quale gli italiani sono sottoposti... A quella percentuale vanno aggiunte tutte le tasse e gabelle ed estorsioni legali multe e sanzioni di vario genere che impestano la vita quotidiana di ognuno.. Tranquillamente possiamo assumere che le imposte dirette indirette laterali locali degli enti, etc. etc. arrivano al 70 - 80% del prodotto interno lordo. Insomma se non ci fossero i vampiri a governarci potremmo accontentarci di stipendi da terzo mondo (anche un decimo degli attuali) e vivere tutti felici e contenti....
Poi ho reperito questo articolo che segue...
(Paolo D'Arpini)
Le teorie Montiane sull'evasione fiscale, chi non paga le tasse colpisce chi le paga è musica per ignoranti, quindi andateci piano.
Desidero informare tutti su un principio di economia basilare, l'evasione fiscale in uno stato subdolo come il ns, che non funziona, tiene in piedi, con il sommerso l'economia reale!!
Una cosa molto semplice, che un professore di economia come “Monti” non può sapere, perché lui vede e gli interessa solamente l'economia a salvaguardia delle Banche.
Ora in sintesi mi spiego meglio, esistono vari tipi di evasione fiscale:
L'evasione fisiologica, quella che permette alla famiglia e al tizio sulla soglia della povertà di mangiare e vivere dignitosamente, pagare le utenze e gli impegni, certamente magari spropositati per colpa della corsa al consumismo, al millantato credito facile, ai tranelli delle finanziarie e delle banche, per fare profitto ai danni dei più deboli, che poi vengono strozzati e rovinati per sempre (basti vedere l’esercito dei cattivi pagatori e dei protestati).
L'Evasione Fiscale vera, quella che nessuno vuole combattere realmente, quella dei colletti bianchi, dei grandi flussi finanziari in grado di fare fallire un paese, diffondendo a volte anche notizie false e usare società di rating al servizio di tali intenti.
L'Evasione Fiscale delle Grandi Imprese, dei famosi Paperoni Furbi, che impoveriscono il paese deregionalizzando e togliendo ricchezza ed economia reale all'Italia, per farla fiorire altrove.
L’Elusione Fiscale che riguarda grossi spostamenti di costi impropri tra multinazionali, senza pagare le tasse giuste, spostando con artifizi contabili solo i capitali, ponendo in essere solo delle partite fittizie, per portare i capitali in un isola felice: l'isola no tax!!
Ora credetemi a chi fa l’evasione fiscale per vivere e riuscire a sbarcare il lunario, si può essere tolleranti, ma l’evasione fiscale dei potenti no!
Proprio per questo proponiamo il commissariamento di tutte le aziende importanti, dei Paperoni, delle Multinazionali presenti in Italia, Poste, Banche, Eni, Finmeccanica etc., per cinque anni, è un atto dovuto per il rispetto del “Popolo Sovrano”, ed in presenza di gravi irregolarità la confisca come i beni dei Mafiosi!!
Questo bisogna fare adesso il 98% del Popolo Unirsi e chiedere la revisione dei conti di tutte le aziende dei Ladri e dei Potenti presenti in Italia e presentargli il conto!
Se i conti non sono in ordine confiscargli tutto!!
In definitiva siamo noi a decidere e siamo di più di loro numericamente, quindi devono attenersi alle ns leggi, alla trasparenza fiscale e contabile.
Aggiungo inoltre l’evasione fiscale dei politici, dirigenti milionari, dei pensionati e vitalizi d’oro, loro già rubano prendendo una retribuzione non meritata, ma lo stato ci paga le tasse con i soldi di cittadini, quindi come dire siamo derubati (fessi) 2 volte!!
Questo signori vuol dire che noi paghiamo tutte le tasse di questi “Ladri Dichiarati”, fino all’ultimo centesimo, e questi “Signori”, privi di moralità, nelle interviste televisive, dicono che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, nessuno gli dice in faccia la verità: che pagano tutto ciò, derubando il Popolo Sovrano ed impoverendo i cittadini, senza provare rimorso e vergogna!!
Queste persone che si definiscono “cittadini modello”, sono dei ladri due volte e prendono a pernacchie il Popolo Sovrano!
Chiudo con una breve parentesi, un azienda in crisi o una famiglia, visto il periodo ci può anche stare, lo Stato non interviene in loro aiuto e li fa fallire, gli fa il fermo amministrativo, l’ipoteca sulla casa o stabilimento, poi in tempi rapidissimi, gli vende l’immobile al 20% del valore reale, invece di permettere a queste persone di salvarsi, mettersi in regola, pagando le tasse ed il dovuto, con degli interessi e delle sanzioni oneste, magari con un mutuo agevolato di Stato a 25/30 anni, portando così alcuni al suicidio, creando altro danno sociale, ancora più grande.
Invece, guarda caso tale ipotesi è possibile per le società di calcio, che fanno ingaggi miliardari, pagano compensi stellari e poi si dichiarano in crisi di liquidità per pagare le tasse!!
Come bestemmiare in chiesa, fanno le porcherie peggiori, dichiarando che non sono in grado di pagare le imposte, e le pagano con delle rateizzazioni a 25 anni, … di cui pagano solo poche rate e poi non pagano più nulla, raggirandoci ancora!!
Perché non farle fallire e chiuderle subito??
Perché non vendere il loro beni, compresi i calciatori all’asta, ed invece vendere la casa del povero italiano indebitato, con il mutuo ancora da pagare, dopo una vita di sacrifici??
Quando Parlate di Evasione Fiscale cari Amici … fate solo una sonora “Pernacchia” … a “Monti ed al Sistema Fiscale Italiano”!!!
Chiudo usando le parole del mio amico Giampiero Cirnigliaro, l'italiano medio si ritroverà ancor più povero e dovrà dar fondo a tutte le riserve familiari pur di sbarcare il lunario.
Già oggi nei vari istituti di credito su pegno (monti di pietà...), vedono un incremento di prestiti superiore al 30%.
Domani si potrebbe arrivare al 100%!
E tutto questo mentre il governo continua a rastrellare soldi e sangue.
Speriamo che il popolo riesca ad avere un istinto di sopravvivenza mandando a casa questi cannibali.
E riprendere in mano la Democrazia e dare voce al “Popolo Sovrano Vero” e non comportarsi ancora da pecora!!!
IL MONDO LO CAMBIAMO NOI CON LE NOSTRE PICCOLE AZIONI QUOTIDIANE
Realizzato una notte che avevo un pò di tristezza addosso. Poi scacciata.
Suggerimento: dopo aver visto il video leggete il mio commento.
Elia Menta
giovedì 19 luglio 2012
VIE D'USCITA DA QUESTO MANICOMIO CRIMINALE
Anche i più scettici stanno cominciando a capire che la situazione in cui ci troviamo ci sta portando ad un vicolo cieco, e che per uscirne occorre per forza un impegno personale.
Non conviene di certo farsi trascinare dallo sconforto, dal pessimismo e dall’ansia, che viene ogni giorno sprigionata dalle tante fonti mediatiche, che raccontano la “crisi”, i problemi economici, la violenza dilagante, lo “spread”, ecc.
I mass media hanno ampiamente trattato i casi in cui gli italiani hanno avuto reazioni disperate di vario genere: c’è stato chi ha sequestrato gli impiegati di Equitalia, chi li ha presi a pugni, e chi ha occupato gli uffici di Equitalia. Ma nessuna fonte ufficiale sta parlando delle reazioni costruttive, ovvero delle proposte che si stanno facendo per uscire dal vecchio sistema.
Si tratta di vie d’uscita non soltanto socialmente accettabili, ma in alcuni casi molto valide. Queste iniziative testimoniano che c’è sempre una via d’uscita, e non solo una. Infatti, sono tante le proposte, e vengono da fonti diverse, alcune delle quali privilegiano il lato giudiziario del problema, altre l’aspetto politico, finanziario o economico, altre ancora l’aspetto del
cambiamento interiore o della scelta individuale.
Qui cercheremo di presentare le proposte più significative, ovviamente, con i limiti che ogni articolo giornalistico può avere.
C’è chi auspica l’idea rivoluzionaria come opzione per uscire dall’oppressione. La parola rivoluzione evoca vecchie ideologie, oppure sembra qualcosa di violento o aggressivo. Di certo, finora le rivoluzioni sono state manipolate o addirittura organizzate dallo stesso gruppo di
potere, che così facendo raggiungeva determinati risultati: controllare gli effetti finali e impedire una vera rivoluzione.
Oggi però il mondo sta chiedendo una vera rivoluzione, ovvero un cambiamento di paradigmi e una reale capacità di uscire dal “vecchio mondo”.
Quali sono le proposte in questo senso? Ovviamente qui citeremo soltanto alcune di queste possibilità, senza nulla togliere ad altre iniziative non citate per questioni di spazio.
Cominciamo col dire che crediamo nel cambiamento vero, e che negli ultimi anni si sono avuti concretamente effetti rivoluzionari, ad esempio in Venezuela e in Islanda, dove il potere dei banchieri occidentali è stato seriamente ed efficacemente avversato.
Nel nostro paese, chi propone soluzioni sensate tiene conto che il sistema partitico è sostanzialmente un sistema creato per imporre dittature camuffate, e che istituzioni come l’Ue costituiscono un sistema sostanzialmente dittatoriale. Non è certo un caso che per imporlo in Africa e in Asia hanno dovuto prima bombardare o occupare (anche attraverso metodi finanziari ed economici). Se fosse un metodo realmente democratico, sarebbe scelto liberamente e non produrrebbe i risultati che produce.
Dunque, la lotta tra esponenti di partiti, è un modo per dominare evitando la lotta armata. È una lotta che si combatte a danno degli interessi dei popoli, imponendo il potere dei pochi. Comunque vadano le elezioni, il popolo è sempre sconfitto, in quanto i partiti sono strutture di potere essi stessi, essendo controllati dall’alto. In poche parole, il vecchio partitismo è lo strumento tipico della dittatura contemporanea. Il Parlamento, attraverso lo stratagemma del sistema partitico, viene formato nella quasi totalità da esponenti corrotti o interessati soltanto alla “carriera”, e anche chi va all’opposizione non rappresenta il potere popolare, ma soltanto chi aspira a salire al potere, assecondando gli interessi delle stesse persone sostenute dal partito al potere. Dunque, chi vuole davvero fare una “rivoluzione” deve innanzitutto uscire dalla vecchia mentalità, che vede nel sistema partitico l’unico sistema possibile.
Moltissimi cittadini americani e inglesi hanno ben compreso questo, e non si recano alle urne né assecondano in qualche maniera il sistema vigente.
Ad esempio, negli USA, in Germania e in Gran Bretagna, ci sono casi di persone che hanno creato cooperative per l’autoproduzione. Ovvero, non soltanto non partecipano alle sceneggiate elettorali, ma fanno molto di più: coltivano appezzamenti di terra, allevano animali, e producono attraverso pannelli solari l'energia necessaria. In poche parole, hanno mandato a quel paese sia i governi che le multinazionali, attraverso l'autoproduzione di cibo e energia. Si sono resi conto che la base della schiavitù consiste nella dipendenza economica e finanziaria, e hanno creato un proprio sistema per uscirne.
Si tratta dell’autarchia, che può essere individuale o collettiva. Ci sono diversi casi anche in Italia. Lo stesso Corriere della Sera dello scorso 29 marzo ha parlato dell’esistenza di ben 73 cooperative elettriche diffuse in tutto l'arco alpino, dal Friuli alla Valle d'Aosta, che riescono ad
autoprodurre l'energia elettrica servendo 80.000 utenze per un totale di 300.000 cittadini, ad un costo inferiore del 30% rispetto alle tariffe nazionali.
L'autoproduzione è sicuramente una risposta importante e rivoluzionaria, perché libera dalla dipendenza dalle “multinazionali del crimine”.
Con l'autoproduzione, il cittadino modifica il rapporto con la società dei consumi e con le sue imprese. Ovviamente, non si tratta di ritornare indietro, in quanto chi autoproduce lo fa utilizzando la tecnologia e tutti i suoi vantaggi.
Un altro fenomeno emergente, è la cooperazione. Stanno nascendo moltissime cooperative di produzione e consumo. Anche questo fenomeno può essere considerato rivoluzionario perché tende a riportare al giusto modo di produrre gli alimenti, nel rispetto della natura, e il profitto non è considerato più importante del rispetto della salute e della natura.
Il web permette la nascita di cooperative tra cittadini tra loro anche molto distanti, e dunque il fenomeno è destinato a crescere.
Un esempio di questo fenomeno è la storia di Andrea Ribaudo, un ingegnere chimico. Circa dieci anni fa ereditò dieci ettari di terreno nelle Langhe, dove si trovavano vecchie viti. Oggi produce Nebbiolo di grande qualità, poche migliaia di bottiglie, e le vende in tutto il mondo tramite il suo sito web, oppure ai turisti che vanno a trovarlo. Altre persone possono fare altrettanto producendo altri prodotti, in modo tale che si esca dalla dipendenza dalle società alimentari transnazionali. Come ben sappiamo, queste società si sono imposte anche attraverso pratiche criminali, come, ad esempio, sottraendo territori nei paesi poveri, riducendo in miseria i contadini o impadronendosi di risorse in seguito ad una guerra.[1]
1 Antonella Randazzo, Dittature. La Storia occultata, Espavo, Milano 2012.
Non acquistando più prodotti da queste società si toglie loro potere, e si esce dal vecchio sistema basato sulla legge del più forte. Peraltro, il nostro paese, nonostante i feroci attacchi alla nostra economia, è ancora pieno di prodotti locali unici e inimitabili.
Alcuni imprenditori piccoli e medi si sono trovati in difficoltà semplicemente perché veniva loro negato il credito, ma anche questo problema potrebbe essere risolto utilizzando una moneta locale convenzionale. Piuttosto che demoralizzarsi, bisogna unirsi e scegliere liberamente i criteri su cui basare una moneta. Purtroppo, sappiamo bene che molti italiani, di fronte alle tasse e al rifiuto del credito, si sono demoralizzati a tal punto da tentare il suicidio. La nostra speranza è che nessun italiano si senta più così solo e disperato da suicidarsi.
Speriamo che piuttosto si rivolga alla magistratura, oppure semplicemente non paghi la cartella dello strozzino disumano chiamato Equitalia.
Siamo certi che un futuro migliore c’è: dipende soltanto da noi. Ma per avere una realtà migliore, al di là delle scelte individuali, bisogna considerare che non ci sono “salvatori” esterni: se proprio vogliamo credere in un salvatore, troviamolo in noi stessi. Infatti, soltanto noi possiamo superare lo stato di paura e di asservimento che ha reso possibile un sistema crudele e tirannico. Soltanto noi possiamo scommettere su noi stessi e fare tutto il possibile per vincere.
Alcune persone stanno tentando la “exit strategy” della giustizia: in migliaia hanno denunciato le istituzioni ufficiali, esponenti del governo e del parlamento.
Ad esempio, l’avvocato Paola Musu ha denunciato la Bce, Mario Monti, l’attuale Governatore della BCE Mario Draghi e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per:
9) 241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
10) 270 c.p. associazioni sovversive;
11) 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
12) 287 c.p. usurpazione di potere politico;
13) 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
14) 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
15) 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
16) 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.[2]
Anche l’avvocato Gianfranco Orelli ha presentato un esposto contro il Capo dello Stato in quanto la “designazione” del governo Monti, fatta nel novembre scorso, è incostituzionale. La denuncia è stata presentata alla Procura di Varese. Secondo Orelli, “Il dovere del Presidente della Repubblica non è quello di verificare il gradimento di leader ed organismi stranieri prima ancora che italiani” e neppure “quello di evitare le urne a tutti i costi” o di “anteporre alla fiducia del Parlamento quella della Banca Centrale e del Fondo Monetario”. Nell’operato di Napolitano emerge un governo senza partiti “in una democrazia fondata sui partiti”. E’ stato annullato persino un metodo falsamente democratico, a tal punto erano arrivati i banchieri: a gabbare persino il loro stesso metodo partitico.
Secondo l’avvocato varesino, le istituzioni hanno il dovere di: “operare per la preservazione dell’unità nazionale, difendendone radici e valori posti dalla Costituzione, per tutelare la certezza delle regole quale fondamento della democrazia sostanziale” evitando una “perdita di sovranità nazionale” e “che sia altamente illegale assoggettare la Repubblica Italiana a potenze straniere”.
Così Orelli ha spiegato il suo gesto:
“Ritengo che un cittadino abbia il dovere e il diritto di denunciare quando ritiene che le leggi non vengano rispettate. Siccome i mugugni dei giornali e dei costituzionalisti che la pensano come me non sono stati ascoltati, ho deciso di prendere carta e penna e formalizzare queste accuse, in modo che qualcuno le abbia da prendere in considerazione. Non mi sono inventato
nulla, ho assunto le notizie da fonti di stampa, credo di aver riassunto nel mio esposto fatti che possano essere ampiamente sostenuti e dimostrati in un processo.
Le possibilità legali ci sono tutte, i fatti sono arcinoti, si tratta di valutarli e per questo ci vuole un processo, come avverrebbe in un qualunque paese democratico. Se l’Italia sia ancora un paese democratico non lo so, è un tema oggetto dell’esposto stesso. Mi sono sforzato di preparare questa denuncia nel modo più lineare possibile e spero che in Italia altre persone la pensino come me, che prendano questo documento e presentino analogo esposto in altre procure. Credo che ci siano persone che sentano vivo il bisogno di rimarcare la differenza tra cittadini e sudditi”.3
3 Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
C’è chi solleva il problema della legittimità delle tasse imposte dal regime di Monti. Infatti, se il governo è illegittimo, anche il suo operato non dovrebbe essere riconosciuto dagli italiani. Inoltre, come sempre più persone stanno comprendendo, il governo sta operando secondo interessi del “mercato”, senza tener conto né dei diritti degli italiani, né dei loro interessi. Ovviamente, tutto questo è incostituzionale e non somiglia neanche lontanamente ad una democrazia.
Se l’Unione Europea ha fatto un colpo di Stato, i cittadini hanno il diritto di non riconoscere più il suo potere, in quanto opposto alle leggi fondamentali dello Stato e ai diritti umani riconosciuti dalle Carte internazionali.
Dunque, molte persone valutano l’importanza e il potere della resistenza passiva: ad esempio, sempre più persone non pagano alcune tasse, e non votano, perché se non si va a votare non si danno soldi ai partiti, in quanto questi incassano sulla base del numero degli elettori che li hanno votati.
Persino il sacerdote brianzolo don Ferdinando Mazzoleni nel bollettino parrocchiale ha scritto:
"Cari fedeli, non pagate le tasse decise dal governo Monti".
Questo dà l’idea del fatto che le tendenze antidemocratiche del sistema vigente si stanno mostrando anche davanti agli occhi di chi non è tendenzialmente un rivoluzionario. Così il parroco di Villasanta spiega il suo invito:
“(La tassazione) Colpisce i più deboli e lascia intatti i patrimoni dei benestanti. C’è un’ingiustizia sociale spaventosa. Intanto che la smettano di prenderci in giro. Ci dicono che il peggio è passato, che l’Italia è salva, ma la realtà è fatta di gente normale che non arriva alla fine del mese. Di famiglie con l’acqua alla gola a cui si chiedono sempre più sacrifici, tasse su tasse. L’Imu, la Tarsu, la benzina che aumenta un giorno sì e quello dopo pure. Devo continuare?... Avessero messo al posto di Mario Monti un ragioniere avrebbe fatto meglio. E poi mi devono spiegare come mai i politici non hanno rinunciato ai loro privilegi. La gente è
arrabbiata. (il pericolo) È dietro l’angolo e si chiama rivoluzione sociale.
(La soluzione) C’è, ma ci vuole coraggio. Per adesso ci stanno solo svuotando le tasche. Il nostro Paese è sulla porta di una pericolosa involuzione. O si abbattono i privilegi e con quei soldi si fa ripartire l’economia o rischiamo di andare a gambe all’aria.”[4]
4
C’è anche chi sceglie una strada più decisa, auspicando addirittura la nascita di un soggetto politico nuovo, per un sistema al di fuori delle beghe tra partiti.
Spiegano i promotori: “I partiti politici attuali sono così diventati organizzazioni completamente anacronistiche rispetto ad un modello di democrazia che non può più esaurirsi nella rappresentanza e nella delega. Il fondamento giuridico leggero che li intende quali libere associazioni di cittadini non riconosciute (Codice civile) risulta paradossale. Essi incredibilmente si trovano nella posizione di godere da un lato di tutti i benefici di un soggetto privato, dall’altro di avere accesso ad ingenti risorse pubbliche. Un mostro a due teste che si appella al diritto di riservatezza, proprio dei soggetti privati, mentre vive di risorse pubbliche in una dimensione opaca, espressione di corruzione e perversa contaminazione di interessi pubblici-privati.
Noi vogliamo invece affermare l’interpretazione autentica dell’espressione ‘metodo democratico’, vogliamo un soggetto politico che, oltre i partiti, sappia muovere dai fondamenti costituzionali per creare nuovi modelli di partecipazione politica, fondati sulla passione, la trasparenza e l’altruismo… Il ‘soggetto nuovo’ nascerà da un’istanza diametralmente opposta a quella che ha guidato quasi tutti i processi organizzativi novecenteschi. Organizzarsi, secondo quel modello significava unificare gli identici, raccogliere in un unico contenitore (modellato gerarchicamente sulla struttura statale) gli ‘omogenei’ – coloro che condividono gli stessi valori, gli stessi linguaggi, gli stessi ideali, gli stessi interessi e gli stessi luoghi. Crediamo invece che organizzare, oggi, voglia dire mettere in connessione le diversità: culturali, etniche, linguistiche.
Inventare la forma della convivenza in un mondo e in una società in cui quello che era distante e separato tende a convergere e intrecciarsi.
L’organizzazione politica dovrebbe essere il grande laboratorio in cui si inventano e si forgiano i nuovi linguaggi di un dialetto universale in grado di superare la separatezza. Una politica che sappia emanciparsi dalla coppia schmittiana “amico-nemico”. Che sappia trovare la propria ‘essenza’ non nell’esclusione reciproca (e nel conflitto tra identità chiuse e separate) ma nell’inclusione e nella contaminazione-connessione-ibridazione tra identità.”5
Il progetto dell’Associazione Riconquistare la Sovranità prevede l’uscita dalla “fabbrica dei sogni e delle menzogne”, per uscire dalla colonizzazione. Spiegano i fondatori:
“L’Associazione Riconquistare la Sovranità ambisce a raccogliere il maggior numero di persone sulla base di un progetto di salvezza nazionale.
Essa intende anticipare i tempi, sulla base della convinzione che l’Italia si avviterà in una spirale di tipo greco, anche se probabilmente la caduta del PIL sarà più lenta; che crescerà la protesta popolare; e che il movimento di contestazione avrà natura complessa e caotica. Flebili saranno i progetti dichiaratamente socialisti, i quali declineranno piuttosto slogan che
principi credibili dalla maggior parte dei comuni cittadini. Più forti saranno i movimenti corporativi e autonomistici, più deboli e speriamo irrilevanti le tendenze indipendentistiche. Autonomismo, localismo, corporativismo e proposte socialistiche dovranno essere ricondotti ad unità, in una prospettiva sovranista, volta a risolvere la questione nazionale. Dovremo diffondere l’idea che la riconquista della sovranità è il fondamento e la condizione di ogni possibilità: riconquistata la sovranità si può far tutto; senza di essa non si può far nulla. Le analisi e le proposte politiche dell’Associazione dovranno divenire, perciò, l’elemento coagulante del caotico movimento di protesta che si diffonderà. Questo è l’obiettivo finale dell’Associazione: porsi all’interno del movimento di protesta che sorgerà e unificarlo, nella misura possibile, perché possa raggiungere la vittoria. I nemici sono la classe e l’ideologia globalista, con ampio seguito di sudditi e plagiati, le quali attaccano la sovranità degli Stati ed impediscono di perseguire una o altra politica che si pongano in contrasto con le libertà di circolazione dei capitali, dei servizi, e delle merci, e con la concorrenza totale e globale o che pretenda di riconquistare la sovranità monetaria e in generale di disciplinare in qualche modo l’economia. L’Associazione Riconquistare la Sovranità, in vista del momento decisivo dello scontro, si propone, con pazienza, realismo e intelligenza, di diffondere le idee sovraniste – le analisi e le proposte contenute nel Documento – al fine di unire una massa critica di cittadini che sia la più ampia possibile e di promuovere quello che un giorno sarà il Fronte di Resistenza e Solidarietà del Popolo Italiano. Se poi, in tempi più brevi, dovesse intervenire un grande crollo della produzione e un enorme aumento della disoccupazione – insomma se la crisi economica improvvisamente si mostrasse gravissima -, questa eventualità non dovrebbe mutare i piani di chi intende agire in modo razionale per raggiungere l’obiettivo. Infatti, non c’è alcuna possibilità di organizzare un fronte antiglobalista in breve termine. Il crollo, anzi, sarebbe, paradossalmente, una occasione che agevolerebbe la formazione del fronte sovranista. Ma non ha alcun senso avere fretta in vista di un ipotetico e immediato crollo. Grandi imprenditori e politici di lungo corso possono organizzare partiti e movimenti in pochi mesi. I comuni cittadini hanno bisogno di più tempo. La fretta o lo scoramento per l’(asserita) mancanza di tempo sono atteggiamenti da uomini deboli. E’ la pazienza la virtù dei forti.”6
C’è chi ha creato una rete finanziaria completamente opposta a quella vecchia: la moneta si basa sul valore del Platino, e viene prestata senza interessi. Si tratta di EkaBank, [7] un sistema di pagamento e di credito senza interessi. Si legge sul sito:
“Il sistema di credito sulla fiducia senza interessi EkaBank è un sistema di credito comunitario universale che si propone di rendere possibile a chiunque l'accesso al credito senza interessi e senza spese… Con EkaBank è possibile effettuare e ricevere pagamenti, rapidamente e senza costi aggiuntivi. Da ogni conto EkaBank è possibile infatti accreditare qualsiasi altro conto EkaBank intestato ad un altro utente del sistema. La transazione è sicura ed immediata.”[8]
Questo sistema è completamente fuori dal vecchio sistema, e dunque è possibile soltanto tra utenti di EkaBank. In poche parole, se tutti (o quasi) si registrassero e utilizzassero questa valuta senza interessi e basata su parametri reali, il vecchio sistema crollerebbe in un attimo.
Non serve una laurea in economia per capire che se nessuno sostenesse una moneta che non ha alcun fondamento, l’intero sistema, essendo basato proprio sul potere finanziario, crollerebbe.
Non bisogna scomodare gli “esperti” dall’alto delle loro cattedre, per capire che occorre una moneta svincolata da ogni sistema di potere per realizzare una società libera. Una moneta scelta con criteri convenzionali, ma che si rapporta a qualcosa di concreto, altrimenti rimarrebbe il criterio di arbitrarietà, che ha favorito un potere iniquo.
Le cose sono semplici: stiamo a parlare di problemi economici, finanziari e del teatrino politico soltanto perché i popoli stanno sostenendo un sistema basato sul potere finanziario di pochissime persone. Se le loro monete diventassero carta straccia, e si utilizzasse convenzionalmente un sistema compatibile con la democrazia, tutti i vecchi problemi non
esisterebbero più. Questo significa che in realtà tutto si basa sul livello di consapevolezza delle persone: da ciò deriva l’azione efficace contro l’assurdità del vecchio assetto.
In effetti, cosa ha reso possibile la dittatura finanziaria?
L’inconsapevolezza e la paura.[9]
9 Antonella Randazzo, Homo Grex, Espavo, Milano 2012.
Spiega Enrico Galoppini:
“Quello di tenere in scacco gli esseri umani con paure d’ogni tipo è un giochetto vecchio come il cucco. Ne abbiamo una tipica rappresentazione – da oltre dieci anni - con tutto il can can sull’11 settembre e la ‘guerra al terrorismo’ (‘islamico’). Con la scusa delle ‘misure di sicurezza’, hanno fatto digerire di tutto. Intrusioni sempre più invadenti ed insolenti nella vita delle persone. Ed inimmaginabili, fino a pochi anni fa. Come quelle delle telecamere, praticamente in ogni dove, o delle ‘intercettazioni’, o della ‘tracciabilità’ di ogni transazione. Sempre per difenderci da qualche terribile ‘minaccia’… Tutte queste paure, compendiate nella ‘guerra al
terrorismo’ (in inglese è ancor più ad effetto: ‘War on Terror’), non hanno alcunché di razionale, eppure si va avanti così da più di dieci anni.
Come si possa in effetti fare la ‘guerra al terrorismo’ resta un mistero della logica. È una pura e semplice assurdità, un non senso assoluto, con tutti quanti che, tra ‘dichiarazioni’, ‘esercitazioni’, ‘rivelazioni’ e l’immancabile strage che ogni tanto deve accadere altrimenti il giochetto viene a noia, recitano una pantomima degna del più squallido teatrino…
Quest’andazzo, che presenta un’impressionante somiglianza con una specie di Gotham City, uno scenario infestato dai criminali i più ‘pazzi’, incontrollabili ed efferati modello ‘Pinguino’ o ‘Jolly Joker’ (insomma, ‘Bin Laden’), a sua volta provoca un progressivo istupidimento della massa bombardata di scemenze senza né capo né coda. Se però si trattasse solo di un rimbecillimento indotto dall’esterno, ad un certo punto potrebbe sempre darsi un provvidenziale ‘risveglio’. Ma questa strategia della ‘paura’ lavora ad un livello profondo, in sinergia con altri aspetti della ‘vita moderna’ che apparentemente non hanno alcun nesso con la ‘politica’ e le questioni della ‘sicurezza’. Perché non si ha a che fare solo con un ‘potere’, bensì con un ‘dominio’ tentacolare che poggia sulla forza di persuasione instillata nelle masse attraverso strumenti, modelli e modi di vita che preparano il terreno, il brodo di coltura, per l'accettazione di quello che superficialmente viene percepito semplicemente come ‘politico’, compresa la sua appendice ‘securitaria’.
Chi ci comanda sa benissimo che la paura fondamentalmente agisce dall’interno delle persone, che vanno non tanto spaventate, poiché quella è più la conseguenza che la causa, ma abituate a non avere coraggio, a non essere se stesse fino in fondo… La semplice verità che tutti dimentichiamo è infatti che tutto comincia e finisce dentro di noi… l'oppressione inizia dentro di noi perché diamo spazio alle paure. Siamo noi che accogliamo la possibilità di essere ‘ispezionati’, ‘controllati’ ecc., già con la semplice accettazione e ripetizione di simili dicerie… Ma ancora più a monte, prima dell’accoglienza di fesserie che non stanno né in cielo né in terra e che generano le ‘paure’, vi è un altro punto importante da chiarire. Un uomo che si considera ben poca cosa, ovvero una scimmia solo un po’ più intelligente dei macachi o delle bertucce, e non il ‘vicario (khalîfa) di Dio sulla terra’ come ribadiscono le tradizioni religiose regolari, non concepirà se stesso come sacro ed inviolabile, con la conseguenza di predisporsi a tutta una serie di intromissioni nei differenti domini della sua esistenza…
Ma se è vero che ciascuno, secondo il proprio grado, partecipa a quel grande mistero che è l’Unità Divina, di fronte alla quale siamo ‘tutti uguali’, anche nella migliore delle situazioni al livello politico e sociale una comunità di esseri umani si dispone necessariamente in maniera
‘funzionale’, ‘organica’, affinché i membri della comunità stessa possano prosperare, in questa vita e nell’altra. .. Ci si deve liberare in ogni modo dalle oppressioni che albergano nel nostro cuore… non c’è da fare nessuna ‘rivoluzione’. Non servono sommosse e insurrezioni. Le barricate in piazza, la ‘contestazione’, abbiamo visto dove ci hanno portato.
Dobbiamo rispedire al ‘mittente’ la paura. Far sì che dentro di noi non vi sia più posto per essa.
Questa è l’unica grande Liberazione.”[10]
Per concludere, abbiamo visto che esistono diverse possibilità per uscire dalla situazione assurda in cui ci hanno trascinato i banchieri-truffatori. Ci sono diverse cose che si possono fare subito: ad esempio non riconoscere il potere del governo Monti, non illudersi che andando a votare si producano reali cambiamenti, si può denunciare chi viola la Costituzione, si possono non acquistare prodotti di società controllate dai banchieri, non versare denaro nelle grosse banche dei soliti noti, non credere alla propaganda di regime riguardo ai fatti politici e di governo, denunciare la corruzione politica e ideologica, ecc.
Qualsiasi percorso si scelga di seguire, se si vogliono produrre effetti non si può fare a meno di:
1) Raggiungere una certa consapevolezza di se stessi e della realtà in cui si vive.
2) Essere in grado di comprendere a fondo le strategie di propaganda o di manipolazione che permettono il controllo delle masse, per uscirne.
3) Diventare capaci non soltanto di riconoscere gli stratagemmi truffaldini del sistema, ma anche di concepire un nuovo sistema completamente diverso dal vecchio, acquisendo la capacità di creare nuovi paradigmi, che permetteranno di realizzare una nuova realtà, priva delle truffe e dei limiti del vecchio assetto.
Il sociologo Immanuel Wallerstein ebbe a dire: “Sono ricchi, intelligenti, hanno mezzi potenti e proveranno a inventare un nuovo sistema mondiale.
Un mondo diverso, non un mondo capitalista. Ma continuerà a essere un mondo gerarchico e non egualitario. Non so come lo chiameranno, magari rivoluzione o non so cosa, ma ci proveranno.
Ma anche noi possiamo provarci.”[11]
11 Jampaglia Claudio, Bendinelli Thomas (a cura di), Porto Alegre. Il forum sociale mondiale, Attac Italia, Feltrinelli, Milano 2002, p. 219.
Antonella Randazzo
Tratto da: LaNuovaEnergia, n° 89, Luglio 2012, EXIT STRATEGY
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