venerdì 23 marzo 2012

LA RISCOSSA DEI PERDENTI

Ebbene si, ammettiamolo: siamo spettatori distratti, ingenui, boccaloni, di un mondo da cui ci siamo fatti emarginare. Ce ne stiamo nelle nostre case, nei nostri uffici, laboratori, fabbriche (fino a che ce le lasceranno), schiacciati da mille e uno problemi e abbiamo lasciato che altri si occupassero della nostra vita, del nostro futuro, delle nostre speranze, dei nostri sogni. Abbiamo delegato ad altri di occuparsi di noi. Abbiamo delegato ad altri di dirci a COSA e COME dobbiamo pensare. Insomma, abbiamo perso come cittadini, come uomini, come genitori, come figli. Abbiamo perso su tutti i fronti. E abbiamo perso senza nemmeno l’onore delle armi, senza dignità. Ci siamo arresi stupidamente, gradualmente, pigramente.  Abbiamo permesso ad una manciata di inetti cialtroni senza cuore e senza Dio di manipolarci, dominarci, schiavizzarci come animali da allevamento e da macello, facendo si che trasformassero le nostre vite in contenitori vuoti e i nostri sogni in incubi.
Ma i perdenti ora hanno compreso. Ed è già iniziata la riscossa. C’è spazio per chiunque voglia unirsi a noi, per chiunque ha compreso che una società come questa è malata, per chiunque ha compreso che c’è un tempo per ogni cosa: c’è un tempo per dormire e un tempo per svegliarsi; c’è un tempo per l’ignoranza e un tempo per la conoscenza, c’è un tempo per vivere come bestie e  un tempo per ritrovare l’umanità; c’è un tempo per sopportare e un tempo per riscattarsi; c’è un tempo per la paura e un tempo per il coraggio; c’è un tempo per essere prigionieri e un tempo per essere liberi; c’è un tempo per delegare e un tempo per partecipare. E c’è un tempo per tacere e un tempo per far sentire la propria la voce.

E QUEL TEMPO E’ ORA.

Elia Menta
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PER *DIONISO*777*
Ti ho scritto una mail.
Un saluto

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