lunedì 4 giugno 2012

BILDERBERG: CAMBIO DI REGIME IN SIRIA

Susan Rice, ambasciatrice USA in Siria, sicuramente complice dei rivoltosi anti-Assad


Il capo del Consiglio Transitorio Nazionale della Siria, presente al Bilderberg, è favorevole ad un intervento NATO


La presenza di Bassma Kodmani alla riunione Bilderberg in corso indica che i maestri di giochi dell’élite lì riunita discuteranno del programma per destituire Bashar al-Assad ed installare, in un Paese già devastato dalla violenza, un’amministrazione comoda per la NATO.

La Kodmani è a capo degli affari esteri del Consiglio Transitorio Nazionale della Siria, una coalizione di gruppi dell’opposizione siriana con sede ad Istanbul, Turchia. Al Bilderberg sarà in compagnia di suoi pari quali l’ex Segretario di Stato – accusato di crimini di guerra – Sig. Henry Kissinger, del falco guerrafondaio Richard Perle e di Thomas E. Donilon, consigliere per la sicurezza nazionale di Obama per la Casa Bianca.

Avendo supervisionato numerose guerre durante il suo mandato alla Casa Bianca, Kissinger è un fedele sostenitore dei cosiddetti interventi umanitari. Prima della destituzione del Colonnello Muammar Gheddafi, l’anno scorso, caldeggiò una invasione terrestre della Libia da parte dell’America.

Durante la riunione Bilderberg 2011 tenutasi a St. Moritz, i partecipanti discussero dell’estensione della guerra alla Libia. Quattro mesi dopo, Gheddafi veniva ucciso ed il Paese era sotto il controllo dei ribelli sostenuti dalla NATO e del Consiglio Transitorio Nazionale della Libia.

La Kodmani è adorata dall’establishment; recentemente ha scritto alcuni articoli di fondo per il New York Times nei quali si augurava la deposizione di Assad. Negli ultimi mesi la sua posizione è diventata sempre più apertamente favorevole all’intervento della NATO.  A gennaio invocò «una maggiore militarizzazione della resistenza autoctona od un intervento esterno». La Kodmani ha anche caldeggiato che la Siria formi un’alleanza con Israele.

Nelle ultime settimane, l’ostilità internazionale nei confronti della Siria è aumentata, soprattutto dopo il massacro di Houla, della scorsa settimana; massacro del quale sono state accusate le forze di Assad nonostante  numerosi testimoni a Houla abbiano incolpato del massacro – nel quale sono morte 108 persone, soprattutto donne e bambini – le opposizioni governative.

Giovedì, il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha dichiarato che il massacro di Houla sarà utilizzato per creare un consenso internazionale a favore dell’intervento militare. Parlando agli studenti di un’università danese ha dichiarato che «ogni giorno che passa ne rende più forti le argomentazioni a favore».

Seguita poi dall’ambasciatrice USA Susan Rice che, uscendo da una riunione del Consiglio di Sicurezza ONU ha commentato: «Ai membri di questo Consiglio ed alla comunità internazionale non rimane che riflettere se siano pronti ad intraprendere delle azioni al di fuori del piano Annan e dell’autorità stessa di questo Consiglio».

Il Segretario USA alla Difesa Leon Panetta ha ripetutamente affermato che l’amministrazione Obama non chiederà l’autorizzazione del Congresso per un attacco alla Siria in quanto ritiene che l’autorità suprema sia della NATO e dell’ONU.

Nel giugno dello scorso anno, il Presidente Obama ha espresso arrogantemente la propria ostilità nei confronti delle leggi vigenti negando la necessità dell’autorizzazione del Congresso per impegnare gli Stati Uniti in un intervento militare in Libia e liquidando in modo sgarbato sia le critiche che le osservazioni; arrivando a dichiarare «non devo nemmeno pormi la domanda sulla costituzionalità della cosa».

Paul Joseph Watson
(Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla)

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