Eppure vorrei essere come voi. Che non parlate di politica se non per dire: "il più pulito ha la rogna". Che guardate "X Factor" ed "Il grande fratello". Che non perdete una puntata de "I soliti idioti". Che non vi ponete domande e le incazzature vi passano dopo cinque minuti. Che mangiate pane e calcio. Che leggete i libri di Fabio Volo e vi sembrano anche belli. Che spendete 800 euro di tablet per giocarci a tetris. Che vi comprate auto alla moda e regolarmente parcheggiate in seconda fila. Che al mare ci andate a mezzogiorno dopo due ore di traffico. Che il sabato sera non è sabato sera se non si va alle "Fraschette" di Frascati o a mangiare il tiramisù di Pompi. Che parlate del nulla nel vostro telefonino ma lo fate ad alta voce. Che siete convinti di avere sempre ragione. Che il problema sono gli extracomunitari che ci portano via il lavoro. Che ascoltate i Coldplay come se fossero i Beatles. Che avete votato Berlusconi perché convinti che si è fatto da se. Che ora non lo votate più perché lo dice Montezemolo. Che le vostre donne sono soltanto trofei espositivi. Che dovunque andiate e qualunque cosa facciate poi mettete la foto su Facebook. Che andate in vacanza solo per fare morire di invidia i vicini ed i parenti. Che siete convinti che Monti salverà l'Italia e che il PD sia un partito di centrosinistra. Che considerate Christian De Sica e Massimo Boldi due attori. Che vi siete comprati una chitarra acustica 12 corde della Eko ma non la sapete suonare. Che fate i leccaculo per qualche potente nella speranza che un domani vi possa sistemare. Che avete un lavoro soltanto grazie alle raccomandazioni di papà e credete di saper lavorare. Che vi scambiate regali di natale ma vi accoltellereste alla schiena. Che considerate i "contractor" della guerra come degli eroi. Che pensate di esser vivi ma state solo consumando ossigeno.
Eppure vorrei essere come voi. Perché vi guardo negli occhi e sembrate felici. Perché il vostro universo è un monolocale ove vigono le ferree e rassicuranti leggi della geometria euclidea. Perché la felicità è un sentimento banale e le complicazioni rendono la vita difficile. Perché avete imparato l'arte di scansare i problemi. Perché non ve ne frega niente degli altri.
Eppure vorrei essere come voi. O forse sono come voi. Ma non abbastanza.
Stefano Maciocchi
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