Oggi è stato pubblicato su internet l'ennesimo video sulla fine del
petrolio. Secondo una degli intervistati il prezzo del petrolio elevato sarebbe
una diretta conseguenza della scarsità del prezioso combustibile.
Orbene, seppure sia riconosciuto che il petrolio abbia una scarsità
oggettiva, terrei a precisare che il prezzo di esso poco ha a che fare con tale
scarsità per due fattori uno monetario ed uno finanziario.
1) Monetario. Il prezzo del petrolio deve compensare l'aumento del
danaro-credito messo in circolazione. Più danaro si crea e meno questo vale,
altretttanto più danaro si crea e più i produttori ne richiedono semplicemente
per non vedere erodere i propri guadagni dall'inflazione.
2) Finanziario. L'aumento del prezzo del petrolio in aggiunta alla perdita
del potere di acquisto del risparmio, fa si che individui, società, fondi
pensione, amministrazioni pubbliche siano interessate ad esso semplicemente per
difendere il valore del proprio risparmio e per guadagnarci anch'essi.
Accade però che poi questo afflusso di richieste, qualora sia di una certa
consistenza, generi l'impennata dei prezzi semplicemente perchè molti vogliono
investire sul prezzo del petrolio.
Se guardassimo il grafico del petrolio sino al fatidico 1971 possiamo
vedere una linea piatta, da quella data in poi i Governi si sono appropriati il
diritto di creare danaro dal nulla senza limiti e tutti i prezzi sono iniziati a
salire vertiginosamente.
La maggioranza parla ancora della crisi petrolifera futura, ma pochissimi
parlano di politiche di creazione monetaria scellerata che dandoci l'illusione
di arricchirci ci impoveriscono in realtà, con l'effetto nefasto di allocare le
risorse del nostro amato pianeta in modo arbitrario, inefficiente e deleterio
per l'uomo.
Resta soprattutto da domandarsi se questo "progresso" sia veramente tale
per l'Essere Umano.
Arnaldo Spicacci Minervini
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