L’intervento
di Vladimir Luxuria al Liceo Muratori di Modena rappresenta una
violazione del pluralismo e una vittoria del «pensiero unico». Lo
afferma in una sua nota il Comitato Sì alla famiglia, che riunisce numerose associazioni cattoliche ed evangeliche.
LE FAMIGLIE. Il comitato territoriale di Modena di
Sì alla famiglia, che ha già organizzato diverse iniziative in città,
premette che «l’omosessualità, le violenze – sempre da condannare – di
cui sono vittima le persone omosessuali, la necessità di rispettare
opinioni diverse sull’omosessualità senza bollarle frettolosamente come
“omofobia” sono certamente temi che fanno parte del dibattito culturale
odierno e che possono essere discussi anche a scuola» Il comitato si
dice «convinto che le persone omosessuali, come insegna il “Catechismo
della Chiesa Cattolica” debbano essere accolte con “rispetto,
compassione e delicatezza” e – come ci ripete Papa Francesco – non
debbano essere giudicate in quanto persone. Ma i comportamenti e le
leggi, a differenza delle persone, possono e devono essere giudicati – a
meno di cadere in un relativismo assoluto – e il modo della scuola
pubblica di formare a questo giudizio non può che essere quello di
mettere a confronto tesi diverse».
IL VIDEO SUI TRANS. L’intervento di Luxuria al
Muratori, prosegue Sì alla famiglia, «non rispetta questa esigenza di
pluralismo e rappresenta invece una vittoria del pensiero unico nella
forma della cosiddetta ideologia del gender e una negazione della
libertà di espressione e del contraddittorio». Il comitato lamenta che
le proteste dei genitori siano state ignorate e che nell’assemblea con
Luxuria sia stato anche proiettato «il video sulla transessualità del
regista Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif. Circa un mese fa, alcuni
genitori avevano chiesto di visionarlo, dal momento che l’autore stesso
suggerisce di non mostrare il filmato a minorenni. Una richiesta che non
è stata neppure discussa nel Consiglio d’Istituto».
SENZA CONTRADDITTORIO. Gli unici interventi al
Muratori – denuncia Sì alla famiglia – sono stati quelli di Luxuria, di
Alberto Bignardi (presidente di Arcigay Modena), della psicologa
Cristina Chiari e dell’insegnante di storia e filosofia Lorenzo Barani.
«Le loro idee sull’argomento – secondo il comitato – possono essere
intuite sulla base di quanto dichiarato dal presidente dell’Arcigay
Modena a un quotidiano locale: “È una vittoria perché il contraddittorio
non ci sarà …”». «Il contraddittorio negato al Muratori – conclude Sì
alla famiglia – ci sarà però in città, dove continueremo a testimoniare
che a Modena tante famiglie non sono d’accordo con quella che anche Papa
Francesco venerdì scorso ha chiamato la trasformazione delle scuole in “campi di rieducazione”
dove si nega la maturazione “in relazione alla mascolinità e alla
femminilità” in nome dell’ideologia di genere e si pratica la
“manipolazione educativa”».
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