Caro Sig. Elia,
intrappolato nella trama frenetica delle esigenze quotidiane non
riesco a trovare quel potente stimolo che mi imponga di raccogliere le energie
necessarie per iniziare a cambiare le cose intorno a me in maniera forte.
Mi trovo nella fase di un torpido risveglio, tento di aprire gli
occhi e mentre le nebbie del sonno si stanno lentamente dissolvendo intravedo
surreali immagini di ipnosi collettiva. Provo a comunicare alle persone vicine
ciò che vedo, ma non riesco a trovare le giuste leve per far capire che ci sono
delle situazioni sbagliate che necessitano urgentemente di essere cambiate. La
difficoltà è immensa: so che bisogna fare in fretta ma la dispersione di
energia per cercare di mostrare ciò che vedo è smisurata. Tutto è visibile e
manifesto, tutti guardano le stesse cose ma non le vedono: interpretano il
visibile in maniera diversa, per i più tutto ciò che considero essere un
pericolo non desta preoccupazione. Ci si abitua a tutto!
Nell’ultimo periodo, dalla fine del dicembre 2012, mi trovo in
una situazione di profondo empasse. Devo usare una metafora. È come se mi
trovassi insieme a poche altre persone sul sedile posteriore di un’auto, senza
possibilità di accesso ai comandi; un’auto che procede a gran velocità, con
un’accelerazione costante e in una direzione terribilmente sbagliata. Sono
poche le azioni che possiamo compiere per poter rallentare l’auto, non
riusciamo a raggiungere i comandi e tutto ciò che possiamo fare è tentare di
rallentare l’auto con i piedi… impossibile riuscire a fermare o deviare la
traiettoria dell’auto in questo modo. La soluzione è un avvenimento esterno, un
muro, un masso, un’altra auto… insomma un enorme shock!
Credevo, convinto, che dicembre 2012 (il 21…) fosse il grosso
shock che aspettavamo; avevo fatto un profondo e cosciente affidamento su
quell’evento, non so con esattezza cosa mi aspettavo succedesse, ma credevo in
quell’evento come l’unica soluzione per poter ripartire da zero.
Ho creduto nella pioggia di meteoriti in Russia (ridicolo, no?),
in una rivoluzione su larga scala, ma noi crediamo di avere troppe cose
importanti da perdere per lasciarle andare. Ho delegato per molto tempo la
soluzione di questi problemi ad avvenimenti esterni aspettando il momento buono
per intervenire. Non si può più aspettare.
Ho visto il Suo video CONFERENZA SU POLITICA & SCIE
CHIMICHE. Ci sono moltissimi spunti e argomenti accennati ma non detti che mi
persuadono a pensare che Lei abbia trovato la strada giusta per intervenire
sulla realtà. Pensa che sia sufficiente instillare nelle persone il dubbio per
stimolarle al risveglio? Come crede che si possa procedere?
Sono a disposizione.
A presto
(Mail firmata)
Nell’ultimo periodo, dalla fine del dicembre 2012
RispondiEliminaENNESIMA persona che sento dire, o scrivere questo! Come mai dalla fine dell'anno scorso abbiamo tutti la sensazione che qualcosa sia cambiato?
Non lo sa spiegare nessuno bene, chiaramente.
In ogni modo caro signore per questa sua domanda: Come crede che si possa procedere?
Azione, non aspettare nessuno che ci salvi ma agire noi, cambiare, rivoluzione tutto ed anche in breve periodo. Questo termine "azione" non significa per forza di cose muoversi, agire è anche non fare. E se la situazione si fa estrema o troppo differente da come la volevamo perché non provare per del tempo a staccarsi dalla rete a cui siamo connessi?
Io l'ho fatto per oltre un anno ed è un'esperienza certamente non facile se sei abituato alla routine, nostro primo grande errore, ma che certamente ti renderà più grande.
Poi, ognuno tragga le sue conclusioni ma la realtà è descritta bene in questi due articoli.
http://fintatolleranza.blogspot.it/2013/09/earthing.html
che dimostra come siamo magneticamente non più connessi alla terra
http://fintatolleranza.blogspot.it/2013/09/lumanita-si-puo-liberare-dalla-sua.html
di Giuliana Conforto dimostra invece come siamo connessi alla rete e ne diveniamo dipendenti , o meglio paghiamo per averla.
Un saluto a tutti quanti e mettere in pratica ciò che si apprende non sarebbe male come cambiamento, che dite?
Ritengo anche io che ci sia un risveglio progressivo, ancora incerto, lento e confuso. Il mio personale consiglio e' di cominciare o continuare dalle cose piu semplici ed ampliare gradatamente i propri orizzonti. Informarsi, informare. Cambiare abitudini nello quotidianita', dove faccio la spesa, cosa compro, cosa uso e cosi' via fino alla partecipazione ad incontri, convegni in forma passiva ed attiva. La qualita' del proprio tempo e delle proprie azioni sono gratificanti e contagiose. Ampliano e portano conoscenza
RispondiElimina