giovedì 19 aprile 2012

IL COMUNE DI CALALZO DI CADORE HA ESPULSO EQUITALIA DAL PROPRIO TERRITORIO, DICHIARANDOLO COMUNE DE-EQUITALIZZATO!!!


Il nuovo Sindaco ha deciso di tornare ad occuparsi direttamente della riscossione dei tributi ordinari e della riscossione coatta, dando così la possibilità ai cittadini di recarsi in comune e discutere della sua eventuale situazione di difficoltà finanziaria.
Questo piccolo Comune di 2.250 abitanti risparmierà ogni anno € 20.000!!!!
Esiste una legge, la 166/2011 che prevede che i Comuni possano non appoggiarsi a Equitalia!!

Il Comune di Calalzo di Cadore affida la riscossione crediti al Sevizio tributi della Comunità montana Valbelluna ed esclude Equitalia. De Carlo: “Seguiremo da vicino tutti i procedimenti, prima che i nostri cittadini rischino casa e beni”
Equitalia? No grazie, da oggi non più. A Calalzo Le nuove riscossioni dei crediti per conto del Comune saranno affidate alla Comunità montana Valbelluna, che opererà attraverso procedure chiare e controllabili passo passo dall’amministrazione committente. Il Consiglio municipale ha approvato ieri sera una delibera che assegna al Servizio associato Tributi della CM il recupero coattivo dei crediti insoluti, che il Comune potrà seguire dal sito web riservato e su cui potrà intervenire in ogni fase.
“Si tratta di un’azione decisa, con un forte impatto simbolico – dichiara il sindaco Luca De Carlo -. In un momento di crisi e difficoltà per le nostre famiglie, vogliamo che i nostri cittadini si sentano più tutelati, cosa che non avviene con Equitalia. Gestendo così i nuovi casi di recupero crediti, potremo monitorare i casi ed intervenire prima che i calaltini rischino il pignoramento della casa. I nostri cittadini sono per la quasi totalità puntuali nel corrispondere ai tributi locali, e se esistono delle dimenticanze o degli insoluti vogliamo siano riscossi con regole differenti da quelle applicate da Equitalia, nelle quali per il committente è complesso seguire la procedura in essere”.
“La legge 166/2011 prevede che i Comuni non fruiscano più di Equitalia – aggiunge il sindaco -, ma la norma trova spesso molte resistenze vista la comodità di affidare il servizio alleggerendo il carico di lavoro dell’amministrazione. Noi a Calalzo la pensiamo diversamente ed anticipiamo i tempi, al di là delle richieste di proroga che provengono da più parti, per venire incontro ai nostri cittadini!”. Già da inizio 2011 il Comune di Calalzo gestisce autonomamente la riscossione di tutte le entrate tributarie e patrimoniali, con tempi rapidi e un rapporto diretto ed immediato con gli utenti. “Ci si è posto però il problema dei crediti insoluti – dichiara De Carlo -, procedura anti-economica se gestita dal Comune per il basso numero di calaltini morosi. La CM Valbelluna ci supporterà invece in tutte le procedure e a costi più che vantaggiosi. Partendo da crediti certi, liquidi ed esigibili trasmessi dal Comune, si attiva la procedura di recupero sempre di concerto con il municipio, che collegandosi al portale della CM potrà seguirne le fasi e accedere alle rendicontazioni dell’attività in fieri”.

La delibera comunale poggia sul d.Lgs. 446/97 e sulla legge 338/2000, che danno potestà regolamentare agli Enti locali di attivare la riscossione crediti secondo modalità proprie che velocizzino le operazioni. Il Comune corrisponderà al Servizio Tributi incaricato solo le spese postali, mentre tutte le altre competenze saranno a carico dell’utente, lasciando in tal modo inalterata la somma di spettanza dell’amministrazione municipale.

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Si allarga il fronte dei Comuni che scelgono di rinunciare a Equitalia come agente di riscossione dei crediti per affidarsi alla Comunità montana Valbelluna e al suo servizio tributi. Dopo Calalzo, che ha dato avvio a questa rivoluzione tutta dolomitica sfruttando la legge 166/2011 (che prevede che i Comuni possano anche non servirsi di Equitalia per riscuotere i loro crediti), anche Santo Stefano di Cadore ha dato la sua adesione formale. «Così potremo avere una forma di controllo più equa», spiega il sindaco, Alessandra Buzzo. «Siamo tutti d'accordo sul fatto che chi non paga le tasse debba renderne conto, ma non con i metodi messi in atto da Equitalia».
L'accordo con la Comunità montana si configura dunque come una forma di tutela nei confronti dei cittadini che si trovano alle prese con qualche debito, e che potranno saldarlo (com'è giusto che sia) senza che intervengano azioni drastiche come il pignoramento della casa o dei propri beni.
«Come ente locale abbiamo una conoscenza del territorio e dei suoi contribuenti migliore rispetto a quella di altri soggetti», dice il presidente della Cm Valbelluna Roberto Maraga, «Possiamo creare un miglior rapporto con i cittadini insolventi, garantendo la riscossione coattiva per i Comuni senza mettere in difficoltà famiglie che manifestano tutta l'intenzione di pagare. La nostra volontà è quella di creare un rapporto più umano e diretto con chi ha qualche debito». E non sarà solo santo Stefano a siglare l'accordo con la Cm: sono in stato avanzato le trattative con Perarolo e Domegge, e tutti i Comuni della Cm Feltrina e Agordina sarebbero intenzionati ad abbandonare Equitalia per affidarsi alla Cm Valbelluna. I sei Municipi della destra e della sinistra Piave, invece, già vi aderiscono. Maraga sta trattando anche con la Cm dell'Alpago e con la Cadore – Longaronese – Zoldo, e se tutti i Comuni che ne fanno parte decideranno di abbandonare Equitalia, la Cm Valbelluna diventerà a tutti gli effetti il soggetto principale per la riscossione coattiva dell'intera provincia. Le procedure potranno essere costantemente monitorate dai sindaci, attraverso il portale della Cm, e le azioni di riscossione verranno decise di concerto con il Municipio interessato. Il Comune corrisponderà al Servizio tributi incaricato solo le spese postali. Tutte le altre competenze saranno a carico dell’utente, lasciando così inalterata la somma che spetta all’amministrazione municipale.
Di quella che si configura come una rivoluzione si è parlato nel corso dell'ultimo consiglio comunitario, che si è riunito a Sedico. All'ordine del giorno c'era anche l'istituzione del consiglio tributario, un organo che avrebbe dovuto vigilare sui redditi dei cittadini del territorio e segnalare all'Agenzia delle entrate casi sospetti di evasione fiscale. Il punto però è stato ritirato, perché l'ultima manovra del governo Monti ha abolito i consigli tributari. «Al momento abbiamo congelato il provvedimento», conclude Maraga, «nell'attesa di capire se Roma deciderà di reintrodurre questo strumento»

Fonte  Fabio News

1 commento:

  1. INIZIATIVA OTTIMA CHE IO GIRO DIRETTAMENTE AL SINDACO DEL MIO COMUNE DAL QUALE VOGLIO UNA RISPOSTA ESAUSTIVA CIRCA UN SUO ASSENSO O DISSENSO.

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