E’ utile un martello? Risposta: sì, no, forse, dipende. Se uno deve piantare un chiodo, il martello gli serve. Se deve avvitare una vite, e gli passano un martello, dirà che si era spiegato male, come minimo.
Il termine gatekeeper viene usato per indicare chi si mette apparentemente alla testa di un movimento di protesta, fingendo di rappresentare lo scontento ma in realtà dirottando sapientemente la massa verso temi che danno meno fastidio a chi detiene il potere vero. Un esempio di gatekeeping è stata la Lega Nord, che negli ultimi 20 anni ha imbrigliato lo scontento popolare delle regioni del nord Italia ed è riuscita, nonostante il suo peso politico e il suo consenso elettorale, a non far accadere assolutamente niente in direzione del federalismo, come ho scritto nel pezzo "Lega (il) Nord: come imbrigliare e incanalare la protesta".
Altri esempi di gatekeeping possono essere giornalisti, anche bravi in quello che trattano, ma totalmente insensibili ad altri temi importanti, uno per tutti: Travaglio. Preparatissimo su politica e casi giudiziari di Berlusconi, totalmente insensibile e addirittura irrisorio se viene invitato a parlare di signoraggio o di scie chimiche. Siamo tutti d'accordo che non ci si può occupare di tutto, ma almeno non irridere e lasciare aperta la porta del dubbio, ci sarebbe maggiore onestà. Attenzione: il gatekeeper, nelle cose che tratta, non dice falsità, non altera la realtà; solo che distrae abilmente l'attenzione per impedire di far vedere il quadro completo.
Qualche sera fa è passato dalla nostre parti (Padova) Beppe Grillo, e siamo andati a vederlo. Ovviamente grande successo di pubblico, l'uomo sa come fare a tenere viva l'attenzione: informa, diverte, affascina. E su quello che dice, poco da ridire: attacca i privilegi della casta, evidenzia le stupidità dei politici (famosa la citazione della battuta di D'Alema che, non presentatosi in parlamento alla votazione per il condono fiscale, disse che "..nessuno l'aveva informato che era una votazione importante"), fa presa sulla rabbia dei cittadini. E con tutto questo riesce a fare da catalizzatore per un impegno a livello cittadino che vede in prima fila persone che, probabilmente, nella loro vita mai avrebbero pensato di impegnarsi in politica.
Se però pensi a certe uscite ("Ferrara: quel barile pieno di merda"), a certe sue posizioni contro la Chiesa (a favore dell'aborto), alle sempre più numerose fuoriuscite di ex-grillini che denunciano l'assoluto verticismo e negazione di confronto all'interno del movimento, ti viene il sospetto che il nuovo che avanza non sia poi così la panacea di tutti i mali della politica, anzi. Un agitatore di popolo che con il confronto ordinato e la dialettica democratica non sembra avere troppa familiarità.
Per non parlare della società che cura la sua immagine, quella Casaleggio Associati così piena di personaggi stranamente vicini ai poteri forti, o dell'episodio del microscopio elettronico sottratto a Stefano Montanari (dopo che era stato comprato con una sottoscrizione di fondi proprio per lui, ci sarebbero gli estremi per una class action), pare per il rischio che le ricerche sulle nanoparticelle del ricercatore bolognese andassero a toccare poteri forti, probabilmente militari.
Insomma: così come un martello serve se si devono piantare chiodi, ma non per avvitare viti, così Grillo è utilissimo a risvegliare la voglia di fare di tantissima brava gente che, a livello locale, ha deciso di tirarsi su le maniche, e impegnarsi in prima persona. Bene. Ma la sua utilità, secondo me, finisce lì. Anche perché, come è scritto, "maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger, 17;5).
Alberto Medici
(Autore del libro INGANNATI, caldamente suggerito)
Ottimo inno al Pensiero Critico!!!
RispondiEliminaCondivido la funzione di volano di Beppe Grillo... per lo meno ha dato inerzia ad un senso di partecipazione!!
L'importante che non si trasformi in un gregge di pecore ammaestrate.
... e che, per di piu'! bestemmia pure!!!!
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