domenica 8 aprile 2012

"RICHIAMA ALLA MEMORIA..."




"1. Quand'anche tutti gli ingegni che mai rifulsero si trovassero d'accordo su questo punto, mai si meraviglierebbero abbastanza della nebbia che offusca le menti umane: non permettono a nessuno di occupare le proprie terre e, se sorge una minima disputa sulla delimitazione dei confini, ricorrono subito alle pietre e alle armi. Però permettono ad altri di entrare indisturbati nella propria vita, anzi addirittura loro stessi vi introducono coloro che ne saranno i futuri padroni; non si trova nessuno disposto a dividere il proprio denaro, ma a quanti ognuno distribuisce la propria vita!
Sono parsimoniosi nell'amministrazione del patrimonio, però quando si tratta di sprecare tempo sono assai prodighi di quel bene per il quale, caso unico, l'avidità è una virtù.
2. Prendiamone uno allora dalla folla dei vecchi:"Sei giunto al limite estremo della vita umana, ti pesano sul capo più di cent'anni. Su, fai il conto della tua esistenza. Calcola quanto tempo ti ha portato via il creditore, quanto l'amante, quanto il patrono, quanto il cliente, quanto il litigare con la moglie, il punire gli schiavi, l'andirivieni servizievole su e giù per la città, aggiungi le malattie che ci siamo fabbricati, aggiungi il tempo rimasto inutilizzato: ti renderai conto che ti restano meno anni di quanti tu ne numeri.
3. Richiama alla memoria quando ti sei attenuto ai tuoi propositi, quale giorno sia andato nella maniera che avevi stabilito, quando hai potuto disporre di te, quando il tuo volto non si è scomposto, quando il tuo animo è rimasto intrepido, che cosa hai concluso in un così lungo arco di tempo, quanti hanno saccheggiato la tua vita senza che tu ti accorgessi di ciò che stavi perdendo, quanto ti hanno sottratto il vano dolore, la stolida gioia, l'avida brama, il vuoto discorrere, quanto poco ti sia rimasto del tuo tempo: ti accorgerai che muori anzitempo".
4. Cosa dunque dobbiamo mettere sotto accusa? Il fatto che vivete come se doveste vivere in eterno, e mai vi soccorre il pensiero della vostra fragilità, non vi rendete conto di quanto tempo sia già trascorso. Lo scialacquate come se poteste attingere a una sorgente colma e abbondante, mentre, intanto, può darsi che proprio quel giorno che viene regalato a un qualche uomo o occupazione sia l'ultimo. Temete ogni cosa come mortali, bramate ogni cosa come se foste dèi immortali".

Tratto da De brevitate vitae - SENECA 


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PER ROBERTA


I livelli di comprensione sono sette. La maggior parte delle persone si ferma al primo, che non è vera comprensione, ma emissione di un suono, vale a dire pronuncia, anche solo mentale, della parola. Per avvicinarsi alla vera comprensione bisognerebbe intanto sapere cos'è un PENSIERO, ma questo non ce lo insegna nessuno. 
Per farla breve, la nostra cultura ci ha insegnato ad essere tanti pappagalli che ripetono parole e basta.
Se alla "comprensione" non segue  un' azione coerente può significare almeno tre cose: 1. Non si è realmente compreso; 2. Si è compreso, ma si genera un conflitto interno, frutto di  un agire non coerente; 3. Si risolve il tutto attraverso il meccanismo mentale della DISSONANZA COGNITIVA (diffusissimo nella nostra cultura).


Socrate diceva:"La comprensione è VIRTU'", nel senso che quando si comprende realmente qualcosa, quel qualcosa ti trasforma, "diventi" quel qualcosa.


Un saluto
Elia


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ANCORA PER ROBERTA


Visto che sei una "scalatrice della montagna della conoscenza", cerca Bias edonico o Errore fondamentale di attribuzione. Se già non conosci il meccanismo, scoprirai altre cosine interessanti. 


Alla prossima, allora.


Elia

4 commenti:

  1. Bravo, leggevo e pensavo proprio a Seneca, infatti vedo che è lui, un grande pensatore.
    Saluti e stammi bene

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  2. Mi sono svegliata, un giorno, pensando che mi avevano insegnato piuttosto bene a come sprecare il tempo... devo dire di essere stata, purtroppo, un'ottima allieva.
    Peccato che mi sia stancata di continuare ad essere ciò che ero.
    Mi sono accorta che è difficile accettare (e far capire) che la presa di coscienza serve a poco se non è seguita dal cambiamento del modo di vivere, difficile... non impossibile!

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  3. Con il concetto della dissonanza cognitiva mi hai aperto un mondo! Grazie per la risposta!

    Socrate era un grande paraculo... è soprattutto per questo che lo stimo.

    Buona giornata

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  4. Intendevo Seneca, non Socrate... cavolo!

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