"Siamo troppi, il pianeta non più in
grado di nutrire tutti, servono gli OGM"... Non è vero. Non è vero che si
muore di fame e malattie perché mancano risorse materiali. E, a dirla tutta, il
problema non si risolve con certi "aiuti". Lo certificano i dati ufficiali
della massima agenzia mondiale sul tema, la FAO, l'organizzazione delle Nazioni
Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che ha sede a Roma.
La superficie agricola arabile già a disposizione sul nostro pianeta (4,1
miliardi di ettari) cioè terreni sufficientemente fertili e dotati di buone
precipitazioni, potrebbe permettere ad ogni essere umano di mangiare cibo per
almeno 5.000 calorie al giorno: circa 8 piatti di pasta e fagioli, per
intenderci. Un piatto essenziale e senza pretese, ma ricco di nutrienti
essenziali per la nostra dieta: carboidrati e proteine. Di terra coltivata ce
n'è già talmente tanta che basta per dare anche la possibilità ad ogni persona
di vestirsi con circa 3,5 kg di fibre tessili all'anno e di alloggiare in case
igienicamente sicure fatte di legno da costruzioni. Anzi, a fare bene i
calcoli, si potrebbe addirittura rimboschirne una grossa parte, sempre a
livello mondiale, pari ad oltre 30 volte la superficie dell'intera Italia.
Sono cifre apparentemente incredibili che in realtà si ottengono facilmente
incrociando i dati ufficiali della FAO. Questi dati smentiscono clamorosamente
(e forse è proprio per questo che non vengono mai tirati fuori) tutti i luoghi
comuni che girano intorno alla più grande, vergognosa e scandalosa questione
che interessa l'umanità: la povertà.
La stessa FAO, ancora una volta, nel suo annuale rapporto per il 2013, ha
confermato che circa 868 milioni di persone al mondo soffrono direttamente la
fame e la denutrizione, mentre sono 2 miliardi quelle che hanno problemi di
carenze alimentari; a livello mondiale il 26% dei bambini sono maltrutiti e a
malapena sopravvivono senza indumenti e in alloggi igienicamente non sicuri.
Dall'altra parte ci sono 1,4 miliardi di persone in sovrappeso e circa 500 milioni
sono obesi. Questi due estremi sono inscindibilmente collegati tra di loro
perché è sempre la FAO a dichiarare in altri documenti (nessuno tradotto in
italiano) che solo per i cereali la produzione attesa quest'anno è di 2,46
miliardi di tonnellate; cioè quanto basta per alimentare il doppio della
popolazione mondiale attuale, con circa mezzo chilo giornaliero di farina, riso
o avena. In questo calcolo è inclusa anche la perdita di resa nel passaggio
dalle granaglie al prodotto finito. E se a questa cifra si aggiungono le
produzioni di zucchero, latte, uova, frutta, verdura e olii vegetali, cioè per
avere una dieta ben diversificata, si arriva alla conclusione che ogni bambino,
anziano, extra-comunitario o rifugiato politico che sia, potenzialmente oggi avrebbe
a disposizione più del doppio del cibo di cui avrebbe bisogno per nutrirsi bene
quotidianamente.
Alla luce di questi dati dunque tutti i tormentoni che siamo abituati ad
ascoltare da economisti e super-esperti vari sono palesemente falsi: è falso
l'argomento che gli OGM servirebbero ad incrementare la produzione e risolvere
il problema della fame; è falso il problema dell'esplosione demografica sul
nostro pianeta dal punto di vista alimentare; è parimenti falso il problema che
destinare una parte delle attuali superfici coltivate a produzioni agricole non
alimentari (olii carburanti e lubrificanti, biomasse, plastiche biodegradabili,
ecc.) sottrarrebbe terreno all'alimentazione umana: è infine falso il problema
che l'ulteriore deforestazione in corso a livello globale serve ad ottenere
altri terreni agricoli. La scusa della carenza di cibo non regge più.
Il problema non sta nella quantità, ma nell'accesso a quel cibo e soprattutto
in chi lo controlla. Non a caso e intenzionalmente abbiamo lasciato a parte i
calcoli sulle produzioni di carne (in parte anche di pesce) e quelli relativi
agli enormi sprechi legati ai processi di commercializzazione e ai nostri stili
di vita: sono l'altra faccia della stessa medaglia. La principale causa della
diseguaglianza all'accesso del cibo e della povertà sta nel fatto che buona
parte dei cereali, prodotti a livello mondiale, viene impiegata per produrre
carne (da poco tempo e in piccola parte anche pesce in ambienti marini
confinati). Grosso modo, cioè senza specificarne quali, occorrono 7 proteine
vegetali per produrne una animale. A livello mondiale, nel 2013 è attesa una
produzione di 308 miliardi di kg di carne.
Poi dobbiamo sapere che più di un terzo delle produzioni agricole mondiali
viene buttato via in due ben distinte fasi: la prima è quella della
preparazione e del confezionamento (la famosa patata con troppe gobbe o non
perfettamente liscia, pere e pesche ammaccate, il riso stoccato male, ecc.) La
seconda è quella su cui ognuno di noi deve mettersi la mano sulla coscienza: si
tratta del cibo che quasi quotidianamente buttiamo nella spazzatura.
Ma l'altra grande questione, altrettanto grave, è quella legata ai cosiddetti
aiuti umanitari. Sempre la FAO, nel rapporto 2013, ci informa che circa un
terzo di tali aiuti viene speso dai paesi donatori all'interno dei propri
confini. Vale a dire che con la fame altrui molti ci mangiano: non è un caso se
per sostenere la povertà a livello globale, i cosiddetti aiuti -spiega
l'agenzia alimentare dell'ONU- costano circa 800 dollari ad ogni abitante del
pianeta. Anche per tali motivi è meglio che di queste cifre non si parli troppo
in giro.
Roberto Lessio
FONTE: Acqua e sapone
lo diceva gia' anni fa Ziegler ma chiaro, non era interessante ascoltarlo
RispondiElimina" Il problema non è tanto o solo la crescita demografica in sè , ma è l'attuale modello di sviluppo che è del tutto instostenibile e che sta distruggendo l'ambiente e gli equilibri ecologici .
RispondiEliminaSarebbe troppo facile dare la colpa di tutto questo a tutti gli esser umani indistintamente e non menzionare per esempio il ruolo delle multinazionali e dei poteri economici in generale .
Infatti , dalla metà del XX secolo in poi , il potere delle corporations si è fatto praticamente assoluto e onnipresente , ed è stata avviata una gigantesca campagna propagandistica ( la pubblicità commerciale con cui siamo " bombardati " ogni giorno ) per giustificare e imporre lo stile di vita consumista in Occidente , e oggi sempre di più nel mondo intero . " http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/02/la-sovrappopolazione-mondiale-tra-mito.html