Ci ha lasciato un
uomo e per quanto mi riguarda un maestro.
Ricordo con affetto le lunghe
telefonate a parlare di economia immaginando una Italia libera dagli
usurai. Una di quelle persone che non ti fanno giri di parole per
imbambolarti ma chiamano le cose con il loro nome e ti dicono le cose cosi come
stanno. Una delle poche persone che si incontrano sempre di meno.
Aveva
conosciuto Giacinto Auriti e fu prima suo discepolo e poi suo collaboratore in
quella che fu (ed è) la battaglia contro la più grande truffa dell'umanità
derivante dalla emissione monetaria a debito da parte di banchieri
privati.
Certamente una figura di spicco tra i vari collaboratori
più stretti del professor Giacinto Auriti e certamente uno dei più determinati
nel portare avanti la battaglia incominciata all'epoca del corso Post
Lauream di "Perfezionamento in studi Giuridici e
Monetari", un corso unico al mondo istituito dall'università
d'Abruzzo.
Lo ha caratterizzato una passione per l'economia ma sopratutto
per quella economia fatta da uno "Stato sociale", prima che cadesse
nelle mani dei neoliberisti e degli usurai dove si costruivano ponti, città,
ferrovie, case popolari, imprese di stato, ecc senza indebitare i cittadini di
un solo centesimo; ciò si poteva fare perché c'era più etica, più onore, ma
sopratutto c'era la sovranità monetaria e uomini di stato capaci di comprendere
cosa significasse "avere la sovranità monetaria".
Ha scritto
libri di economia come: "La Fabbrica del debito, dell'usura e della
disoccupazione" Pragamteia Rimini 1997, “Alta finanza e miseria:
l’usurocrazia mondiale sulla pelle dei popoli” di Savino FRIGIOLA, ed.
Controcorrente 2008, questo libro è molto particolare, oltre che per la
chiarezza, per i suoi innumerevoli allegati tra cui la storia dell'"Isola
dei naufraghi", la visura camerale della Banca d'Italia nel registro della
CCIAA di Verona al n. 9554 del 1931 e molti altri. Sulla rete si trovano
facilmente i suoi articoli ed i video delle sue conferenze. Chiudo riportando
due stralci di articoli dove con estrema chiarezza sintetizza la situazione
attuale.
" L’attuale
violenta crisi economica ha scosso l’intera Nazione. Pesa una grande
responsabilità di tutto l’apparato politico verso la totalità dei cittadini
inasprita dalla sensazione diffusa che né la maggioranza né l’opposizione
dispongano delle necessarie risorse culturali e della reale volontà per
traghettare la Nazione fuori dalle secche economiche. Tutti ormai riconoscono
che la crisi è stata generata dagli apparati bancari e monetari guidati dai
privati che agiscono nella più assoluta autonomia, svincolati da qualsiasi
controllo politico. Il signoraggio primario e secondario indebitamente
incamerato dai banchieri all'atto dell’emissione monetaria, aggravato
dagli interessi passivi stabiliti autonomamente da costoro sul debito pubblico
e privato, che proprio l’attuale attività monetaria ha generato, determina la
più impressionante e macroscopica speculazione mai concepita da esseri umani.
Di fronte a questa situazione, l’impaccio della politica è di tutta evidenza:
l’esecutivo non dispone di sufficienti risorse per far fronte alle esigenze
sociali e di mercato, l’opposizione reclama a gran voce maggiori impegni di spesa,
ma non indica come e dove reperire le necessarie coperture finanziarie. Occorre
rapidamente ripristinare il corretto rapporto di fiducia tra l’elettorato e la
classe politica, pesantemente compromesso dalla constatazione che mentre si è
costretti a lesinare risorse per il sostegno dell’economia, dell’occupazione,
della scuola, della ricerca e del sociale, si continua a corrispondere ai
banchieri somme ingentissime reperite con l’alta tassazione e con l’incremento
del debito pubblico. Poiché non s’intravede la soluzione a questo stato di
cose, perdurando le cause, è assolutamente indispensabile interrompere questo
perverso meccanismo e ritornare all’emissione monetaria diretta da parte dello
Stato, come da centennale esperienza già felicemente compiuta."
"Lo Stato
italiano ha battuto moneta in prima persona e monetizzato il proprio territorio
dal 1874 al 1975. Ciò ha consentito, subito dopo l’unità d’Italia di realizzare
tutte le infrastrutture necessarie ad un nuovo stato, compreso i famosi palazzi
e quartieri “umbertini”, ancora esistenti, senza imporre tasse e senza
indebitarsi. Successivamente utilizzando sempre la moneta emessa da parte dello
Stato si sono costruite le opere dell’Italia moderna: strade, autostrade,
ponti, ferrovie, porti, aeroporti, centrali elettriche, ospedali, sanatori,
colonie, le grandi bonifiche, intere città, i grandi complessi industriali, gli
Istituti Assistenziali, le scuole, le università, tutte contraddistinte dalle
inconfondibili linee architettoniche ispirate dal Piacentini. Anche tutte
queste opere furono realizzate senza aumentare le tasse ai cittadini e senza
aumentare il debito pubblico che anzi, sino al 1940 era rimasto stabile al 20 %
(tra i più bassi della storia d’Italia) per passare al 25% nel 1945 a guerre
finita. Successivamente si continuò a battere moneta da parte dello Stato, gli
introiti così incamerati hanno contribuito in maniera significativa alla
ricostruzione del territorio nazionale
devastato dall'invasione nemica (all’inizio degli anni 70 il debito
pubblico era sceso al 20 %)."
Grazie Savino
Giuseppe
Turrisi
Mi unisco a Giuseppe nel ringraziare Savino Frigiola per quanto ha fatto e per l'eredità umana e di conoscenza che lascia a tutti noi.
Elia Menta
________________________________________
Per Onorarti Nino vorró continuare la battaglia contro l'usura, grazie a te. Paolo
Un grande amico e grande compagno di lotta se ne và...
Grande il rammarico ma grande l'eredità che ci lascia.
Claudio Marovelli
Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo.
Una persona semplice, col suo simpatico accento romagnolo, combattiva, umile, mai prepotente anche quando ci sgridava paternamente per le nostre ingenuità, riconoscente per la nostra passione, sinceramente dispiaciuto per le nostre sconfitte, con lieve sorriso compiaciuto per le nostre piccole vittorie.
Quando è stato il caso è venuto da noi, a Roma, a Napoli ovunque fosse necessario, a dare il suo contributo, il consiglio, l'approvazione o meno, sempre con l'obiettivo di aiutarci vicendevolmente.
Ci mancherai, molto, piccolo grande uomo, gigante tra i nani che spadroneggiano nel mondo.
AlexFocus
________________________________________
Per Onorarti Nino vorró continuare la battaglia contro l'usura, grazie a te. Paolo
Un grande amico e grande compagno di lotta se ne và...
Grande il rammarico ma grande l'eredità che ci lascia.
Claudio Marovelli
Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo.
Una persona semplice, col suo simpatico accento romagnolo, combattiva, umile, mai prepotente anche quando ci sgridava paternamente per le nostre ingenuità, riconoscente per la nostra passione, sinceramente dispiaciuto per le nostre sconfitte, con lieve sorriso compiaciuto per le nostre piccole vittorie.
Quando è stato il caso è venuto da noi, a Roma, a Napoli ovunque fosse necessario, a dare il suo contributo, il consiglio, l'approvazione o meno, sempre con l'obiettivo di aiutarci vicendevolmente.
Ci mancherai, molto, piccolo grande uomo, gigante tra i nani che spadroneggiano nel mondo.
AlexFocus
Per Onorarti Nino vorró continuare la battaglia contro l'usura, grazie a te. Paolo
RispondiEliminaUn grande amico e grande compagno di lotta se ne và...
RispondiEliminaGrande il rammarico ma grande l'eredità che ci lascia.
Claudio Marovelli
Ciao Savino, gli uomini lasciano ma le loro idee rimangono
RispondiElimina