La Cassazione inchioda
equitalia a sue responsabilità e ristabilisce regole e principi giuridici
ignorati fino ad oggi dai giudici
Una Sentenza sacrosanta e imparziale contro la
poca trasparenza di Equitalia. Per la Cassazione, come per la stessa legge
finora ignorata da molti giudici , l’estratto di ruolo della cartella di
pagamento è da ritenersi insufficiente a provare in giudizio l'esistenza
dell'atto notificato e il credito di Equitalia. In sede processuale inoltre
Equitalia ricorsa in cassazione per continuare ad imporre sua prassi e metodi
criptici in danno dei contribuenti è stata anche condannata a pagare le spese
legali del processo non dimostrando in modo certo di aver tempestivamente e
regolarmente notificato al presunto debitore il titolo legittimante
l’imposizione fiscale in quanto non ha mai mostrato la copia integrale e
corretta della cartella notificata. Soddisfatto il leader del Movimento
AntiEquitalia e presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, l’avvocato
Angelo Pisani, il quale ha annunciato: finalmente dopo anni di persecuzione in
danno dei contribuenti il tempo si è' dimostrato il miglior Giuduce e a Roma
non hanno avuto timore di applicare la legge “Un’altra vittoria contro le
illegittimità di Equitalia. Farò diecimila manifesti da affiggere in tutti i
tribunali italiani per far leggere questi sacrosanti principi di diritto a
tutti specialmente a quei giudici che danno sempreragione ad equitalia ad occhi
chiusi.
Questa è una sentenza
sacrosanta e rivoluzionaria che accoglie e conferma la fondatezza delle mie
ripetute difese e critiche al sistema di riscossione “medievale”. La Giustizia,
da oggi in poi, imporrà ad Equitalia di essere più trasparente e meno
pregiudizievole nei confronti dei cittadini. I giudici napoletani avevano
sempre dato per buona la prassi sbagliata e illegittima di Equitalia che al
momento delle legittime contestazioni di trasparenza e prova dell’ esistenza di
cartelle da parte del contribuente esibiva solo incomplete e parziali
documentazioni, relate di notifica disgiunte dagli atti e poi addirittura
stampati di estratti successivi anche agli stessi ricorsi facendo soccombere
quasi sempre il contribuente e violando tutti i principi del giusto processo”.
“Finalmente la Cassazione, applicando la legge e i fondamentali principi di diritto, con questa sentenza conferma la costante illegittimità anche della condotta processuale di Equitalia sempre tollerata da troppi giudici sordi ai principi e regole processuali invocate dai contribuenti. L’agente della riscossione - ha chiarito Pisani - per dare prova della cartella deve esibire non gli estratti postdatati e criptici ma la copia integrale della cartella che avrebbe notificato e secondo le norme di legge ora molte procedure di riscossione espropriative risulteranno nulle e temerarie con salvezza dei cittadini che potranno chiedere anche il risarcimento di tutti i danni subiti.
“Finalmente la Cassazione, applicando la legge e i fondamentali principi di diritto, con questa sentenza conferma la costante illegittimità anche della condotta processuale di Equitalia sempre tollerata da troppi giudici sordi ai principi e regole processuali invocate dai contribuenti. L’agente della riscossione - ha chiarito Pisani - per dare prova della cartella deve esibire non gli estratti postdatati e criptici ma la copia integrale della cartella che avrebbe notificato e secondo le norme di legge ora molte procedure di riscossione espropriative risulteranno nulle e temerarie con salvezza dei cittadini che potranno chiedere anche il risarcimento di tutti i danni subiti.
FONTE: nocensura.com
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