giovedì 11 luglio 2013

SCIE CHIMICHE: FACCIAMO I TEST


Come volevasi dimostrare. Con una semplice donazione su Paypal è stato possibile identificare (si veda screenshot) il deus ex machina di "Facciamo i test". L'intestatario del conto Paypal per la raccolta fondi sul sito civetta "Facciamo il test" è il già tristemente noto Fabrizio Scaranello, alias Sbudellorum alias The Crew, alias.... Federico Venturi, disinformatore e persecutore, appartenente alla nefasta setta del C.I.C.A.P. Avevamo intuito che il portale in oggetto ed il dichiarato obiettivo di eseguire dei test in quota erano delle TRUFFE bell'e buone. Attenzione quindi a non donare neanche un centesimo, anche perché, con i contributi, i negazionisti acquisiscono i dati personali dei sottoscrittori. Fabrizio perde il pelo, ma non il vizio...

Vedi qui screenshot conferma donazione.

Di recente è stato aperto un blog "http://facciamoitest.wordpress.com". L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di eseguire un prelievo in quota, tramite palloni aerostatici, per stabilire che cosa contengono veramente le scie chimiche. E’ un fine lodevole, ma l’intera operazione è uno stratagemma dei soliti noti. Lo dimostriamo.

I negazionisti, dopo essere ricorsi alle più diverse strategie per screditare i ricercatori indipendenti, ora adottano sofisticate tecniche di programmazione neuro-linguistica per tentare di ingannare il maggior numero possibile di lettori ed attivisti. In primo luogo, notiamo che l’idea del prelievo in quota è solo un pretesto: quasi tutti gli articoli ed i commenti sono dedicati non al tema decisivo, ma a delegittimare Tanker Enemy, non sempre in modo diretto, ma attraverso insinuazioni ed allusioni.

Sia i titoli sia le foto degli articoli, in un modo o nell’altro, contengono cenni a Rosario Marcianò che, anche quando non è menzionato espressamente, è l’idolo polemico. A lui si attribuiscono commenti pieni di insulti e di diffamazioni. Questo non è per nulla vero, ma è continuamente ripetuto, mentre le smentite non sono state pubblicate. Gli interventi sono dovuti quasi tutti a disinformatori storici: essi ostentano apprezzamento per l’iniziativa che sanno essere una colossale truffa.

Nessuna raccolta di fondi sarà mai eseguita da codesti personaggi, controllati e diretti dai servizi, il cui scopo è pure quello di carpire dati ed informazioni dai cittadini che potranno essere così schedati (lo scandalo noto come “Datagate” insegna).

"Facciamo i test" è una frode, un trabocchetto! Per lanciare le sonde occorre una speciale autorizzazione dall’E.N.A.V. La richiesta va inoltrata con 45 giorni d’anticipo.

La richiesta del NOTAM, disciplinata dalla circolare ENAC ATM-05, oltre a richiedere la presentazione di alcuni documenti allegati, impone un grave limite agli organizzatori: deve essere tassativamente presentata almeno 45 giorni prima del lancio, perciò una volta individuata la “finestra di lancio” ed ovviamente la località da cui eseguire il rilascio, bisogna compilare due “notiziari” sugli appositi moduli: uno speciale, contenente tutti i dati utili (caratteristiche esterne del velivolo, coordinate del sito, limiti laterali e verticali, la durata prevista del volo, la velocità ascensionale, il raggio in cui si presume svolgere l’attività, il nome e recapito del responsabile del lancio, le caratteristiche del trasponder, se previsto) ed uno generale (caratteristiche costruttive, eventuale presenza di equipaggio (!), servizi sanitari e di emergenza ecc).

Bisogna altresì osservare una serie di norme molto vincolanti. Visto il peso della sonda (sopra i tre kilogrammi), su cui deve essere installata l’idonea attrezzatura (payload), compreso il paracadute, sistema G.P.S., computer di bordo etc., è obbligatorio il transponder. Dopo che è stato eseguito il fantomatico prelevamento tramite sonda, è indispensabile portare il campione in un laboratorio specializzato e certificato affinché sia eseguita l’analisi. A questo requisito non si accenna neppure nel sito-civetta.

Senza scendere nello specifico (si vedano i documenti allegati), compiere un prelievo con le sonde atmosferiche, non è una passeggiata, ammesso e non concesso che l’E.N.A.V. accordi l’autorizzazione, sempre che appunto non la neghi per i motivi più disparati. Di solito si accampano non meglio definite "ragioni di sicurezza". Soprattutto la necessità di chiedere il placet con 45 giorni di preavviso è di fatto un ostacolo notevole, in quanto non si può prevedere quale sarà la giornata più idonea per il lancio.

I costi sono molto elevati: solo il trasponder grava con i suoi 1.682 euro. Questo strumento andrebbe comunque perso, insieme con il resto dell'attrezzatura, una volta esplosa la sonda, se, come accade spesso, il paracadute non dovesse aprirsi correttamente. Inoltre sul blog non è stato inserito un modulo per ricevere i contributi e ciò conferma come il sito sia stato creato per ben altri obiettivi.

Gli ostacoli possibili sono legati ad una serie di imprevisti. Si possono incontrare venti fino a 300km/h: i venti possono allontanare il pallone sonda dalla zona di lancio di centinaia di chilometri. Una volta che il pallone è stato lanciato, non si può più intervenire. Possono scaricarsi le batterie e si può perdere il segnale G.P.S. Potrebbero verificarsi malfunzionamenti dell'elettronica, a causa delle bassissime temperature. Potrebbe essere difettoso il pallone e scoppiare prima. Si potrebbero sbagliare i calcoli e ci si ritroverebbe con la sonda sul picco di una montagna. In effetti questi lanci di solito sono compiuti nel deserto o in ampie pianure in cui, bene o male, si sa che si potrà recuperare il pallone. Nel nostro territorio si aggiunge il problema dell'orografia. In parte aiutano le previsioni sulla traiettoria, ma, commettendo anche piccoli errori di calcolo, può accadere che lo strumento precipiti in un luogo inaccessibile.

Si noti che, in una sua risposta, tale Federico Venturi, l’uomo di paglia del sito, asserisce che il prelievo avverrà ad un’altitudine di 6000-8000 metri. Qui casca, anzi vola l’asino! Moltisimme scie sono rilasciate a quote inferiori. E’ evidente che la scaltra proposta segue le orme del falso prelievo compiuto in Germania. Se mai il test sarà attuato, sarà una simulazione, un imbroglio.


Siamo disponibili ad un secondo prelievo in loco, per cui è necessario il seguente supporto tecnico: due piloti, due tecnici specializzati, un notaio, due addetti alle riprese video, un velivolo Pilatus PC 6, le autorizzazioni al volo. Il punto dolente è proprio quest’ultimo: dubitiamo che gli enti preposti, gli stessi che censurano e disinformano, le concedano, intuendo qual è il fine dell’operazione. 

Infine l’unico test che sarà svolto sarà un altro: vediamo quanti cadono nella trappola con l’escamotage di un insesistente prelievo in quota. Vogliamo scommettere che dietro questa sceneggiata si nasconde il famigerato C.I.C.A.P.?


Collegamenti utili:

Gli involucri dei palloni-sonda

Autorizzazione al lancio: IL NOTAM



La guerra climatica in pillole
Le nubi che non ci sono più
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FONTE: http://www.tankerenemy.com/2013/07/facciamo-i-test.html

Un grazie a Rosario Marcianò


15 commenti:

  1. Posto che tutto ciò che è scritto sopra sia vero (personalmente non ho elementi né per confermare né per smentire) la conclusione è una sola: non è e non sarà possibile fare alcun prelievo.
    Quindi le scie chimiche resteranno un mistero.

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    1. No. Le scie chimiche non sono un mistero. E la loro presenza e scopi sono è ampiamente dimostrata.

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    2. Le scie chimiche NON sono un mistero. Sono talmente poco un mistero che basta essere dotati di una discreta vista e un minimo di spirito di osservazione per accorgersi della presenza del fenomeno (in tutte le parti d'Italia e in qualsiasi ora).
      Al limite si può dire che la loro ESATTA composizione chimico/biologica sia un mistero ma di questo dobbiamo ringraziare sentitamente anche le varie istituzioni preposte al controllo e alla salvaguardia del nostro "stato di salute" che non si attivano ma anzi ostacolano qualsiasi iniziativa volta a fare chiarezza sulla composizione dei veleni che ci tocca assorbire per varie vie, ogni giorno.
      AM

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    3. Evidentemente sono a corto di informazioni. Quindi vi chiedo:
      - qual è la loro composizione
      - quali analisi sono state fatte
      - perché vengono prodotte
      - chi le produce
      - quali sono i documenti che ne dimostrano la natura e lo scopo

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    4. Mi permetto di sottolineare come questo blog, così come quello di Marcianò ad esempio, sia pieno delle informazioni che lei chiede sopra.
      Sono certa che impiegherà davvero poco a trovarle, poichè è tutto alla portata di tutti, se si ha voglia di cercare.
      Buona serata!
      AM

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    5. Questo sito, come quello di Marcianò, è pieno di opinioni. A volte condivisibili, altre volte meno, sempre rispettabilissime, ma niente più che opinioni.
      Quello che cerco sono i fatti. E di fatti ancora non ne vedo su questo argomento.
      A meno che non si vogliano considerare fatti cose come questa:
      http://www.tankerenemy.com/2012/10/primo-prelievo-in-quota-per-litalia-e.html
      Un articolo che mi limito a definire patetico, che però conferma (involontariamente?) come di analisi in quota non ne sono mai state fatte. E senza analisi in quota, parliamo del nulla.

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    6. Facciamo così: dimostra tu la NON esistenza delle scie e dimmi che PROVE CONCRETE HAI che ciò che rilasciato NON sono scie chimiche. Va bene?

      Un saluto
      Elia

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    7. Non avevo intenzione di continuare questa inutile manfrina, ma questa è troppo bella.
      Dimostrare la non esistenza di qualcosa (qualsiasi cosa) è ovviamente impossibile, e pretenderlo non è un bel segno. Dispiace vedere queste cadute da parte di chi, pur nella diversità di opinioni, è stimato.
      In ogni caso sbagli completamente bersaglio: io sarei ben lieto di dare man forte a questa battaglia, ma lo farò solo quando ci saranno dei fatti concreti.

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    8. Cadute in che senso? E' troppo comodo chiedere sempre agli altri di dimostrare.
      E mi spiace contraddirti ma col principio di IDENTITA' e di NON CONTRADDIZIONE, se si ha voglia di cimentarsi, è possibile ciò che ti ho chiesto.
      Si chiama razionalità.

      Un saluto
      Elia

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  2. Un pò di errori di battitura a volte mi scappano.

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  3. Il mistero é che ci sia ancora gente che le considera un mistero!

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  4. Il mistero é che ci sia ancora gente che le considera un mistero!

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  5. Eccolo qui lo scaranello a proposito se il prelievo non andasse in porto i soldi eventualmente raccolti dove andrebbero a finire? Giusto per curiosità.

    Fabrizio Scaranello • un anno fa
    Ma per favore....non capite che il vero genio sono io? Io ho creato la dieta Scaranello, l'unica dieta che ti cala la pancia ma cresce l'uccello! Del resto lasciate che ve lo dica io sono un genio e voi appunto dei caproni.
    Anzi caproni ciccioni.

    http://movimentocaproni.altervista.org/blog/risultati-della-dieta/

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    1. Alessandro io forse so come useranno i soldi. Per le medicine o per le botte che arriveranno presto, mi auguro.

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    2. Auriti diceva (cito a memoria): "Abbiamo bisogno di un intervento sovrannaturale per uscirne". La penso come Auriti, e non mi riferisco ad alieni o similari.

      Sarà durissima, più dura di quanto si possa immaginare, ma alla fine riusciremo ad uscirne. Noi dobbiamo crederci e fare quanto più possiamo.

      Un saluto

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