martedì 7 maggio 2013

APPELLO ANTI USURA DA 63 FAMIGLIE A RISCHIO FALLIMENTO




Sono le persone a reddito fisso (lavoratori o pensionati) la categoria che più di altre paga il prezzo della crisi. Un’ulteriore conferma arriva dal bilancio de «La scialuppa», la fondazione anti usura della Cassa di risparmio di Torino, nata proprio per aiutare coloro che sono a rischio strozzinaggio.
Con il passare dei mesi le difficoltà aumentano: nel 2011 erano state 39 le persone che si erano rivolte per avere un aiuto nel gestire i propri (pochi) soldi e i tanti debiti, l’anno scorso sono state 63. E di queste 34 sono lavoratori dipendenti privati o pubblici, 8 pensionati, 7 disoccupati e un cassaintegrato. Poi 12 titolari di aziende e un libero professionista.
I problemi sono comuni: difficoltà a pagare il mutuo della casa, l'affitto e le bollette, impegni verso Equitalia in scadenza. «Lo scopo della Fondazione - spiega Giovanni Pacini, uno dei consulenti bancari che ricevono ogni mercoledì mattina alla Camera di commercio - non è quello di dare denaro, ma assistenza tecnica per trovare una soluzione che eviti il rischio di cadere vittima degli usurai».
Una dozzina di anni fa l’indebitamento delle famiglie non superava i 15 mila euro. Oggi nei casi migliori arriva a 40 mila con punte che superano i 100. Le cause del fenomeno sono tante: banche e finanziarie con le loro campagne di finanziamenti facili, le carte di credito revolving (cioè con rimborsi rateali) , gli acquisti con pagamenti periodici a lunga scadenza e la cessione del quinto di stipendio definita deleteria.
«Purtroppo - conclude Pacini - troviamo scarsa collaborazione nelle istituzioni. Gli istituti di credito sulla piazza provinciale non hanno mai risposto alle nostre richieste di incontri. 

Da sindacati, patronati e Caf invece abbiamo ricevuto soltanto vaghe promesse».





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