In
seguito alla pubblicazione della nostra intervista Wally
Bonvicini, attiva nella lotta in difesa dei cittadini messi in difficoltà da
banche ed Equitalia, condivide con noi alcune lettere da parte d’imprenditori o
semplici cittadini in cerca d’aiuto.
Queste
testimonianze ci restituiscono uno spaccato del paese: preoccupazioni,
speranze, impegno, disorientamento e la necessità sempre più forte di
associazioni che aiutino a trovare una via d’uscita.
(Imprenditore
umbro)
'E
veramente difficile tirare avanti e a volte avvilente.
Spesso
sembra di non farcela: i rapporti con i dipendenti, gli enti, le banche e i
fornitori sono sempre più tesi. Non ci rendiamo conto che se non ci aiutiamo
l’un l’altro affondiamo tutti insieme.
Noi
imprenditori vediamo negato il nostro diritto al lavoro, siamo ancora visti
come dei succhiasangue ed invece siamo noi che abbiamo dato il sangue, tutto!
Signora
Bonvicini perché non apre una sede di Federitalia anche qui da noi? Posso
mettere a disposizione un ufficio che tengo ancora libero in azienda e seguire
inizialmente i primi associati.
Anche
il supporto psicologico è importante.
Il
primo problema da affrontare è lo stato d’animo dell’imprenditore che si
addossa tutta la responsabilità dei suoi insuccessi. Bisogna invece far capire
che i nostri fallimenti dipendono da un sistema economico, quello italiano,
fatto di assistenza ai più prepotenti e spietato con chi non pesa sullo stato.
Vogliono farci sentire degli incapaci per poter far leva sul senso di colpa.
Spero
di venirla a trovare al più presto. Oppure può venire lei da noi per una
conferenza? Ci dia una parola di speranza. E’ un momento in cui le cose
appaiono ancora più difficile di quanto non siano già.
Un
abbraccio da chi è sempre orgoglioso di tirare avanti la sua azienda e di
essere un uomo libero e non servo. In fondo siamo alla quinta generazione di
lavoro libero. Ce la faremo, dovessimo dare tutto, non possono taglierci la nostra
capacità di lotta.
(Cittadino
che ha trovato sostegno da Federitalia)
Gentilissima
Wally,
nell’attuale
momento storico dove stiamo vivendo tutti una fase di vera e propria decadenza,
trovare un faro che illumina la via da prendere è a dir poco miracoloso. Parlo
per me e per tutti coloro di cui amabilmente ti occupi. […]
Al di
là di tutti i programmi di risanamento economico, di prodotto interno lordo, di
crescita e programmazione futura, c’è bisogno di una rivoluzione culturale
interiore, dove come primo fondamentale principio ci sia il bene comune e non
il guadagno fine a se stesso.
Questo
valore ha contraddistinto il nostro incontro per l’accoglienza, disponibilità e
pazienza oltre che professionalità da te dimostratami.
Desidero
pertanto ringraziarti profondamente per ciò che hai fatto per me e per tutti
coloro in stato di bisogno, consapevole dell’importante punto di riferimento
che dimostri di essere.
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