Ovvero: lettera aperta a Elia Menta e Giuseppe Turrisi
1. Premessa. 2. Alcune risposte e una proposta. 3. La spiritualità e la meditazione in politica. Vi spiego la meditazione.
Recentemente alla trasmissione Border Nights un lettore chiedeva perché non unire tutti quelli che fanno controinformazione in una rete unica. Rispondevo, grosso modo, che i nomi fatti dal lettore non sono un fronte unico e molti di loro dissentono su posizioni anche fondamentali.
Mi hanno risposto in un video due delle persone nominate, Elia Menta e
Giuseppe Turrisi, dicendo cose che in gran parte condivido (la potenza
dell’informazione di regime, completamente appiattita, e i mezzi
limitati della controinformazione, per non parlare degli argomenti
trattati nei loro siti, banche, politica, società).
Mi soffermo sui punti che Giuseppe ed Elia mi contestano garbatamente e ne approfitto per parlare in dettaglio di spiritualità.
1) Secondo il terribile duo, con le mie ricerche, articoli, conferenze,
non do la speranza. Sia io che Solange, in fondo, esortiamo la gente ad
informarsi ma non diamo proposte (Turrisi).
Elia dice pure che in fondo le mie ricerche sono “roba per giallisti e non per chi vuole cambiare la società”.
2) A un certo punto uno dei due dice che non capisce il concetto di
cambiamento interno. “Cosa vuole dire che il cambiamento avviene
all’interno?” si domanda. Sembra una roba new age. Meditare è
disinteressarsi della società.
“Spiritualità”... ne parlano tanti ma bisognerebbe capire cosa significa il termine.
3) Siamo disuniti perché ci mancano i mezzi, mentre quelli che ci
dominano hanno mezzi. Con più mezzi avremmo risolto molti problemi.
2. Alcune risposte e una proposta.
In primo luogo cominciamo col dire che quando parlavo della disomogeneità dei “complottisti” non alludevo a Elia e Giuseppe.
In primo luogo cominciamo col dire che quando parlavo della disomogeneità dei “complottisti” non alludevo a Elia e Giuseppe.
In secondo luogo un fronte unico di informazione alternativa c’è. Esiste
internet, e non a caso i lettori del mio blog coincidono in larga
parte con i lettori del loro blog e con quelli di tutti gli altri siti
di controinformazione (Disinformazione, Comedonchisciotte, Antonella
Randazzo, Scienza Marcia, Informare per Resistere, ecc.)
Dopodiché passo a approfondire i tre punti e formulo una proposta.
La proposta è semplice, ed è quella di creare un portale informativo che
raccolga il meglio delle informazioni su internet; ciascun gestore di
sito o blog segnalerà i suo articoli più importanti e ogni giorno ci
sarà una selezione delle notizie e degli articoli più rilevanti.
L’accesso dovrebbe essere a pagamento, per poter permettere a chi cura
il sito di farlo come lavoro. In questo modo non si negherebbe al
fruitore di internet la possibilità di leggere e informarsi
gratuitamente, perché il portale raccoglierebbe solo ciò che chiunque
potrebbe trovare da solo, ma si agevolerebbe il compito a chi legge. Il
portale potrebbe trasformarsi anche in cartaceo una volta che ci fossero
i mezzi economici e potrebbero poi uscire dei libri collegati al
portale.
Pensateci e poi ne discutiamo.
Pensateci e poi ne discutiamo.
Ora passo ai vostri appunti.
Quello che dite sul fatto che il nostro blog non lascia speranza, era
senz’altro vero nei primi tempi. Omicidi, stragi, massoneria
potentissima, assassini che rimangono sempre impuniti... Lo sconforto
era d’obbligo e in effetti corrispondeva anche al mio stato d’animo
interno.
In alcuni casi siamo arrivati al paradosso che qualcuno accusa me e Solange di essere massoni che fanno il gioco della massoneria sol perché la dipingiamo come invincibile.
In alcuni casi siamo arrivati al paradosso che qualcuno accusa me e Solange di essere massoni che fanno il gioco della massoneria sol perché la dipingiamo come invincibile.
In realtà col progredire delle nostre ricerche è progredita anche - e
non poteva essere diversamente - la parte spirituale del blog, ed è lì
la soluzione (almeno per conto mio).
Tutta la nostra visione di fondo - ed è questa differenza tra me e voi -
è appunto nelle proposte, che per quanto mi riguarda sono
prevalentemente di tipo spirituale, mentre le vostre sono di tipo
materiale.
Elia si domandava cos’è la spiritualità, dice che bisognerebbe capire cosa significa, e avete anche aggiunto che meditare è disinteressarsi della realtà e sembra roba new age.
Elia si domandava cos’è la spiritualità, dice che bisognerebbe capire cosa significa, e avete anche aggiunto che meditare è disinteressarsi della realtà e sembra roba new age.
In effetti è roba new age. Ma vediamo cosa è questa “roba new age”,
tenendo presente che le etichette negative si affibbiano in genere alle
cose che non si capiscono e che devono essere derise.
Dire “roba new age” è come dire che due ruote e un cilindro
costituiscono una moto. E’ vero, ma in questo modo non avete spiegato a
chi non l’ha mai guidata a cosa serve la moto; non avete spiegato cioè
che la moto serve per essere liberi di parcheggiare ovunque, serve per
marciare in mezzo ai monti sentendo il profumo attorno e l’aria che
diventa più o meno umida a seconda dell’altezza, serve per sentirsi
parte integrante del paesaggio che scorre e fare una vacanza che sia
tale anche mentre stai in marcia, e che non ti faccia desiderare di
arrivare presto alla meta, perché il viaggio è già la meta stessa.
Ecco, allora avete ragione quando dite che la meditazione è roba new age; voglio quindi spiegarvi a cosa serve questa “roba”.
3. La spiritualità e la meditazione in politica. Vi spiego la meditazione.
Iniziamo da una definizione scolastica, prima di calarci nel pratico e far capire la differenza tra persona spirituale o no.
Iniziamo da una definizione scolastica, prima di calarci nel pratico e far capire la differenza tra persona spirituale o no.
La persona materialista basa la sua esistenza sulla materia, sulle cose e
sul possesso; misura quindi la sua felicità dalla quantità di beni che
ha, e il risultato più estremo di questa visione porta a varie patologie
sociali:
- i suicidi per debiti;
- l’accumulo di ricchezze delle multinazionali, un accumulo fine a se
stesso che non serve a nulla, perché la maggior parte della banche ha
tanti soldi da comprare tutto quello che può e vuole, ma questo non
basta mai, e si continua ad accumulare a prezzo dello sterminio di
intere popolazioni;
- il timore della morte, perché se ovviamente la vita è solo questa, e
contano solo il nostro corpo e i nostri beni, alla nostra morte
perderemo tutto;
- il timore della perdita del lavoro o della carriera;
- l’attaccamento alle persone care in modo morboso, facendo dipendere la
nostra felicità dalla loro presenza/assenza/morte/atteggiamenti nei
nostri confronti.
La persona spirituale invece vive sapendo che la materia è solo un
riflesso dello spirito, e che se il creato esiste come è, vuol dire che
c’è una ragione per tutto, e questa ragione è spirituale, non materiale.
Un cristiano direbbe che se questa è la volontà di Dio, una ragione c’è
per forza a tutto. Ma sia esso buddhista, cristiano, musulmano,
induista, o uno che segue la “fuffa new age” (come viene sempre
etichettata tutta la spiritualità senza altre etichette), la persona
spirituale sa che c’è una ragione per tutto. Vive come se questa ragione
ci fosse. Ed è una dimostrazione vivente della sua filosofia di vita.
Nella vita quotidiana si comporta (o si dovrebbe comportare) così: non
teme la morte sapendo che prima o poi essa arriverà comunque. La maggior
parte delle persone spirituali poi crede alla reincarnazione, quindi sa
anche (o crede) che questa vita sia un battito di ciglia nell’immensità
di tutte le vite. Questo lo so bene io, avendolo provato sulla mia
pelle. Con tre mesi di meditazione intensa, quando mi accorsi di essere
in guai più grossi di me, feci scomparire la paura della morte che non è
stato più un problema, né lo è tuttora.
La persona spirituale non teme i debiti, che considera nient’altro che
una somma scritta da qualche parte sul conto di un ente come Equitalia,
che non può danneggiare la sua felicità; inoltre considera il fallimento
dell’azienda come un’opportunità, tanto che alcuni imprenditori greci
hanno ad esempio trasformato le loro aziende in una sorta di comunità,
facendo dormire i senza tetto lì, e organizzando i turni per andare a
cercare da mangiare, stimolando la solidarietà e sviluppando nuovi
sentimenti comunitari nella gente, prima inesistenti.
La persona spirituale/meditativa non teme di perdere lavoro o carriera,
perché sa che qualcosa farà sempre e comunque il lavoro e la carriera
sono due cose assolutamente ininfluenti per lui.
La persona spirituale, insomma, non è schiava del sistema; non la puoi
fermare corrompendola perché non le interessano i vantaggi ingiusti; non
la fermi minacciandola di morte perché è un evento che non teme e che
spesso vede addirittura come positivo; e non la dirigi come vuoi, non
puoi comprarne il voto, non è manipolabile.
Come si sviluppa la spiritualità?
In tanti modi, ma la meditazione è uno degli strumenti più potenti per
svilupparla senza leggere libri, senza maestri, senza sapere niente di
niente.
Meditare non significa quindi evadere dalla realtà, ma rafforzare la propria capacità di affrontare la realtà dandole un senso.
E serve per capire meglio se stessi e gli altri.
In meditazione si osservano anche i propri comportamenti e quelli altrui
dall’alto; si analizza se stessi, si analizza l’altro, si analizza la
realtà e spesso si scopre che essa è diversa da come sembra.
La meditazione è un viaggio dentro se stessi e dentro l’altro.
E quando conosci l’altro, te stesso, e il mondo, come puoi aver paura
della morte, dei debiti, o di qualsiasi altra cosa? Può una cosa creata
da qualcuno che è inconoscibile esser senza senso? O essere stata creata
al solo scopo di farci paura?
Acquisendo una forte spiritualità, ci si può calare nella realtà e
combattere. Ognuno come può e a modo suo. Già informare, come faccio io e
come fate anche voi, è un modo di combattere il sistema. Personalmente
in questo periodo ho organizzato ritiri spirituali in cui parlare con
vari insegnanti di questi argomenti, e in cui venga spiegato a cosa
servono la meditazione e le altre tecniche spirituali come i mantra. Ed è
il mio modo di lottare.
La lotta si fa quindi cominciando a cambiare, grazie alla consapevolezza, il piccolo mondo attorno a noi, consapevoli di non poter cambiare il mondo di botto, ma che producendo un cambiamento, che produca un piccolo cambiamento che ne produca un altro, che si somma ai cambiamenti apportati da Elia, Giuseppe, Paolo Barnard, Leo Zagami, Marcello Pamio, Enrica Perucchietti, Corrado Malanga e tanti altri, alla fine si può cambiare il mondo, nei secoli.
Il sistema, quindi, non si combatte frontalmente, ma lo si può combattere solo partendo da noi stessi, e aiutando gli altri attorno a noi a cambiare, modificando le nostre abitudini alimentari, di consumo, di scelte di vita, e modificando il nostro interno.
La lotta si fa quindi cominciando a cambiare, grazie alla consapevolezza, il piccolo mondo attorno a noi, consapevoli di non poter cambiare il mondo di botto, ma che producendo un cambiamento, che produca un piccolo cambiamento che ne produca un altro, che si somma ai cambiamenti apportati da Elia, Giuseppe, Paolo Barnard, Leo Zagami, Marcello Pamio, Enrica Perucchietti, Corrado Malanga e tanti altri, alla fine si può cambiare il mondo, nei secoli.
Il sistema, quindi, non si combatte frontalmente, ma lo si può combattere solo partendo da noi stessi, e aiutando gli altri attorno a noi a cambiare, modificando le nostre abitudini alimentari, di consumo, di scelte di vita, e modificando il nostro interno.
La cultura ufficiale, quella che voi infatti giustamente definite
monocorde e uniforme, appiattita su standard identici in ogni settore,
trascura volutamente di trattare la meditazione e le varie tecniche
spirituali; magari fanno servizi sulle creme per il viso o sull’ultima
forma di ginnastica a ritmo di musica, ma giammai sulle principali
tecniche spirituali: il rischio che con esse la gente se ne vada dal
sistema senza sforzo è troppo grande.
La gente viene privata di qualsiasi visione spirituale della vita, che
non sa neanche cosa sia, e quindi non si accorge che i nostri politici
sono persone completamente prive di qualsiasi istanza di questo tipo.
Eppure per capire la differenza tra un capo di stato spirituale e uno
che non lo è, sarebbe sufficiente domandare alla gente: vorreste come
presidente il Dala Lama, Ghandi, papa Luciani, Kennedy (leader politici
ma anche spirituali), o Bersani, Berlusconi, Letta?
Nella risposta a questa domanda sta la differenza tra spiritualità e materialismo in politica.
Veniamo ora al terzo punto. Il problema dei mezzi.
E’ vero, il sistema non ci dà mezzi, mentre loro hanno una potenza di
fuoco impressionante. Ma in un’ottica spirituale tutto questo ha un
senso ben preciso.
La loro arma principale è la materia, e quindi il denaro, ed è normale che sia così.
L’arma principale di chi lotta contro il sistema, invece, deve essere la
spiritualità, e spesso il privarci dei mezzi è solo un modo per farci
capire questo concetto.
Privandoci dei soldi, il sistema ci costringe a sviluppare altre
risorse: cooperazione, solidarietà, amore verso l’altro e verso noi
stessi.
Essendo private dei soldi, molte persone scopriranno che con le
normalissime erbe del proprio giardino, conoscendole, si possono fare
ottimi cibi, ad esempio (anni fa seguii un corso di cui non ricordo
assolutamente nulla, ma ho mangiato per una settimana solo con le erbe
del giardino che una signora ci insegnava a scegliere e cucinare; corso
di cui ho dimenticato tutto, ovviamente, grazie alla comoda presenza di
supermercati e negozi ad ogni angolo di strada).
Essendo privati dei soldi, alcuni potrebbero essere spinti a scoprire la
dieta fruttariana o vegana, migliorando non solo il portafoglio ma
anche la salute.
Come diceva un mio amico molto saggio in una frase che mi è rimasta
scolpita e che traggo da una sua mail del 20/8/2011: “Forse oggi e ancor
più domani sarà chiaro cosa sono in realtà i soldi e che, come
saggiamente dicevano gli Indiani d’America, questi non si possono
mangiare. Qualsiasi giustificazione alla loro esistenza non sono altro
che lamentele di un ego malato che ci separa dalla vera
evoluzione/realizzazione dell’uomo”.
Parlando così non mi tiro fuori dal problema dei soldi, che hanno tutti
(per ora questo aspetto dell’esistenza mi procura un leggero filo
d’ansia, specie quando mi arrivano le cartelle di Equitalia o della
Cassa forense), ma mi rendo conto che deve arrivare il giorno in cui mi
sarò completamente liberato dal problema, come a suo tempo mi sono
liberato dal problema della morte, e dal problema della “carriera” e del
“prestigio sociale”.
Che non sia la mancanza di mezzi il problema, lo dimostra a tacer
d’altro una circostanza; se facessimo un sondaggio su quali leader
spirituali preferisce la gente, forse la maggioranza sceglierebbe ancora
il trio Berlusconi Letta Bersani. Il che dimostrerebbe anche che se ci
dessero tutta la potenza di fuoco dei nostri avversari, anche se
facessimo un governo con Elia presidente, e Turrisi, io e gli altri
nominati dal lettore nella squadra di governo, non cambierebbe nulla.
Prima deve cambiare la base, poi potranno cambiare i vertici.
In conclusione, è vero che il nostro blog non lascia speranza, ma solo
se si pretende di combattere sul loro stesso terreno e con le loro
stesse armi.
Ma acquistando una visione spirituale della vita, loro hanno già perso.
A questo punto vi faccio un esempio concreto proprio con me.
La battaglia tra me e loro sul piano materiale è già persa da tempo.
Avevo uno studio avviato, oggi non ho più una causa legale degna di
questo nome, se si eccettua la causa delle Bestie di Satana, per la
quale non solo non vengo pagato, ma sono stato costretto a vendermi una
moto per pagarmi le spese, e ora sono costretto a fare la stessa cosa
con la seconda (e ultima) moto.
Guadagnavo abbastanza da farmi dire dal commercialista “guadagni troppo,
occorre trovare un mezzo per abbassare il reddito”, e oggi guadagno
abbastanza da farmi dire da mia madre “Paolo ma ti serve qualcosa? Non
puoi andare in giro con quel catorcio di auto (prestatami da una mia
amica, tra l’altro)”.
Le battaglie processuali più grosse sono già perse. So perfettamente che
se un giorno otterrò la liberazione dei ragazzi delle Bestie di Satana
non sarà per mio merito ma per altre cause, di cui io sarò stato solo lo
strumento.
Non siamo mai riusciti processualmente a recuperare i 200 miliardi di
lire che Solange aveva ereditato dal padre e non c’è alcuna possibilità
di recuperarli in futuro. Un tempo mi dispiaceva, e pensavo “ah poter
recuperare quei soldi”.
Oggi mi dico che non avere avuto quei soldi è stata una fortuna, perché
conoscendo il mio carattere avrei goduto della mia parte mettendomi in
panciolle e andando in giro per il mondo senza far nulla, ma avrei perso
lo stimolo di fare altre cose più importanti e di capire altre cose più
importanti.
E oggi so che la mia battaglia con loro è già vinta. Perché se anche io
morissi domani, quello che ho fatto vivrà in tutte le persone che oggi
sono più informate sul sistema grazie a me e al mio lavoro, e il mio
spirito vivrà in tutti quelli che utilizzeranno i miei studi per le loro
ricerche, per le indagini, o semplicemente per spiegare ai figli come
va il mondo.
E se io ho fatto un buon lavoro di informazione, non è solo merito mio.
Ma è grazie al lavoro di quelli che mi hanno preceduto, grazie ai
personaggi che ho assunto come guide spirituali, e grazie a persone come
Gabriella Carlizzi, che hanno dato la prima chiave di lettura a certi
avvenimenti di cui mi occupo oggi.
Faccio un altro esempio proprio con la Carlizzi. Personaggio controverso
e criticato, è un dato di fatto che ha per prima parlato della Rosa
Rossa e scoperchiato la realtà di certi mondi occulti.
Se in vita potevano attaccarla, o potevano usare strumentalmente le
frequenti liti tra me e lei per diminuire l’efficacia del suo lavoro (o
del mio), oggi che è morta tutto questo non è possibile, e il suo lavoro
è definitivamente compiuto e immesso nel meccanismo dell’universo; lei
quindi vive oggi più che mai, attraverso di me e attraverso i lavori che
faccio, attraverso tutte le persone che si occupano della Rosa Rossa
per lavoro o interesse; il suo spirito permea giornali e tv, quando
fugacemente si accenna a questa organizzazione e a certe dinamiche
occulte, che lei ha il merito di essere stata la prima a individuare.
E il suo lavoro oggi non può essere intralciato dalla liti con me, o dalle strumentalizzazioni di gente che non la capiva o non voleva capirla, ma vive dentro di me senza più gli ostacoli della materia, come vive dentro tutte le migliaia di persone che studiano la Rosa Rossa.
E il suo lavoro oggi non può essere intralciato dalla liti con me, o dalle strumentalizzazioni di gente che non la capiva o non voleva capirla, ma vive dentro di me senza più gli ostacoli della materia, come vive dentro tutte le migliaia di persone che studiano la Rosa Rossa.
Faccio poi l’esempio di Osho, che in vita è stato attaccato come il guru
del sesso e delle 99 Rolls Royce, ma che oggi è una forza vitale
potentissima attraverso i suoi 400 libri tradotti in tutte le lingue del
mondo, attraverso i suoi sannyasin sparsi per il mondo che oggi sono
medici, avvocati, imprenditori, madri e padri. L’editore che ha
pubblicato il mio libro, e che pubblica Mauro Biglino e altri, è infatti
un ex sannyasin di Osho, che vive quindi in lui e in me.
In me vivono (perché io sono il frutto di) Osho, Yogananda, mio padre e
mia madre (nel bene e nel male e anche con tutte le critiche che posso
aver mosso loro), i miei fratelli, la Carlizzi, Baloo il cane di Solange
con gli insegnamenti che mi ha dato, e persino lo spirito delle vittime
del Mostro di Firenze, Pier Luigi Vigna come Rino Gaetano, o tutti i
lettori che mi hanno sempre incoraggiato a continuare e che in questo
modo hanno dato un impulso a ciò che faccio e alla mia vita. Nessuna di
queste persone, o di questi animali, è realmente morta o morirà, perché
(sorvolando sul discorso dell’anima, che è troppo complesso) lo spirito
di tutti è penetrato dentro di me.
E il mio lavoro ha dato degli impulsi alla ricerca e alla comprensione
della realtà, che con la mia morte non solo non si fermerebbero ma
potrebbero addirittura diventare più potenti.
E tutto questo certi poteri, con tutti i loro mezzi, non possono ucciderlo.
In conclusione, la spiritualità (attraverso i suoi strumenti come la meditazione) non serve e rinchiudersi in un monastero tibetano, ma serve a rendere più efficace la propria lotta nella società.
In conclusione, la spiritualità (attraverso i suoi strumenti come la meditazione) non serve e rinchiudersi in un monastero tibetano, ma serve a rendere più efficace la propria lotta nella società.
Tornando a noi, quindi; io e voi, Giuseppe ed Elia, in realtà facciamo
già un lavoro comune e per un fine comune, soprattutto sul piano
spirituale.
Se ci organizzassimo in associazioni o organizzazioni, in pochi mesi
certi poteri ci infiltrerebbero e distruggerebbero o ci manipolerebbero.
In realtà tra me e voi c’è già, di fatto, una collaborazione, anche se
ciò non toglie, poi, che possiamo lavorare per collaborare ulteriormente
in futuro.
Ma la collaborazione più grossa, tra me e voi, in fondo c’è già da ora,
come dimostra anche questo articolo che mai sarebbe nato senza di voi.
Magari non lo condividerete e lo troverete forse troppo new age, ma ciò
che ho scritto si deve anche a voi e vi devo ringraziare perché mi ha
permesso di precisare concetti importanti, ancorché non da tutti
condivisi e compresi. In questo articolo c’è anche il vostro spirito,
quindi io e voi già collaboriamo per un mondo migliore.
Un abbraccio a entrambi. E buona meditazione su questo articolo.
Paolo Franceschetti
FONTE:
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2013/05/sulla-spiritualita-nella-politica-e.html
meglio mille eserciti di una persona che un esercito di mille persone
RispondiEliminaConcordo pienamente con Paolo Franceschetti;il vero problema è che la maggior parte delle persone non è cosciente della vera natura dell'essere umano.L'impulso per comprendere non può essere indotto ma deve nascere spontaneo in ognuno di noi.Spesso purtroppo sono gli eventi drammatici a stimolare la presa di coscienza.
RispondiEliminaOgni iniziativa pratica non ha alcun senso se non è supportata dalla consapevolezza di ciò che siamo veramente.Potranno privarci di tutto ciò che è materiale ma non sottometteranno mai la nostra anima.
Ottimo commento concordo in pieno.Io vivo a modo mio,sempre decorosamente ma senza troppi inutili. Loro (gli schiavi)pensano erroneamente di essere liberi.....
EliminaMolto profondo, stimolante e rincuorante per chi non ha perso la speranza di una evoluzione della spiritualità.
RispondiEliminaGiuseppe
Difficile fare un commento. Sicuramente c'è molto da pensare e come suggerisce Paolo "meditare". Purtroppo gli italiani non leggono e non fanno la fatica di informarsi (perchè manipolati) quindi creare un organizzazione che raccoglie le migliori e più importanti notizie, informazioni e quantaltro andrebbero a beneficio dei soliti già abituati a ad informarsi. Temo quindi che non si amplierebbe un granchè il bacino di "informati". La spiritualità..porca trota è da un po' di tempo che mi batte in testa e mi sto rendendo conto che probabilmente la differenza è in questo. La materialità da 4 soldi che ci hanno inculcato fa veramente schifo. Forse sto già meditando senza rendermene conto...?? Non voglio andare oltre però l'esame di coscienza e l'analisi della realtà la facciamo sempre in pochi...i soliti e pochi altri in più. La manipolazione potrebbe insegnare qualcosa, ma come è chiaro, ormai senza i mezzi il lavoro è duro, ma soprattutto lungo...temo, troppo lungo. Però sono un positivo, ci credo e vado avanti. E voglio insistere per coinvolgere più gente possibile. E' bello pensare e fare "in modo pulito". Forse qualcosa delle mie esternazioni è fuori tema, ma la mia intenzione è insistere per cambiare marcia.Bruno
RispondiEliminaCaro Elia,
RispondiEliminabellissimo quanto scritto da Paolo ieri.
Grazie d'averlo condiviso.
Un abbraccio,
Virginio
quanto tempo perso... è dal 2008 -appena affacciatomi al complottismo (la molla per me fu la chiusura del canale YT di menphis75, cui altrimenti non avrei dato 2 £: se però lo cacciano addirittura... non devon esser tanto delle puttanate quanto dei nervi scoperti... e purtroppo il tempo gli ha dato ragione su tutto!)- che dico che è NECESSARIO un 'comitato' che scremi e raccordi l'Informazione sulla rete (l'unica, visto lo scempio del mainstream, ma troppa e spesso discordante).
RispondiEliminala cosa che mi fa sentir di fottere è che pure i nomi di paolo son gli stessi: Disinformazione, Comedonchisciotte, Antonella Randazzo, Scienza Marcia, Informare per Resistere (no, questo non c'era ancora), ma grazie a dio i cervelli non mancherebbero: voi tutti di albamed, felicecapretta, maestrodidietrologia, gianlucafreda, o canali come nocensura, stampalibera, coriintempesta o sibialiria, son i primi che mi vengon in mente. ah, e necessariamente felce&mirtillo su youtube, l'unico che dia una spiegazione logica delle scie, raccordate con tutto il resto del marcio: una sorta di p.ferraro tecnologico!
siete tutti seguiti e giustamente considerati affidabili, ma proprio questo è il problema, quando poi ognuno se ne va per i fatti suoi...
ad esempio: tutti d'accordo sulla madre di tutti i problemi: il sistema debito, MA
barnard propone l'MMT,
galloni, se non sbaglio, NON vuol uscir proprio dall'€
bagnai di goofyeconomics è criticato da X, a sua volta contestato da Y etc...
non si capisc nu chezz!
cmq, so che è più facile a dirsi che a farsi...
in ogni caso, se vi serve una mano per qualsiasi cosa, questa stessa del comitato o tipo un appoggio logistico per organizzare conferenze a sud -io son di bari- o per ricerche -ad esempio, mai fatto caso alla pluridecennale belligeranza del buon napoli-2°estratto-tano? https://www.facebook.com/notes/nicola-picca/ricapitolando/10151348779685946 ,
sarei ben lieto di potervi esser d'aiuto
tanti cari saluti e grazie a tutti
(ps sulla spiritualità ha ragione paolo: è un po' come la frase gandhiana 'siate il cambiamento che volete vedere nel mondo')
(pps non so come ci siate riusciti, ma io -anarcocomunista da sempre, e con ricordi di una vita precedente, dal 1917 al 1944, quando morii in francia e ho sempre ritenuto da partigiano- sto rimettendo in discussione tutta la II guerra mondiale e le cifre, almeno, dell'olocausto -e io son cresciuto con la serie 'olocausto', difficile da dimenticare per un bambino. dopotutto oggi iran korea libia+ e siria1/2+, son tutti parte dell'ASSE DEL MALE, brrrrr
70 e passa anni fa le nazioni industrializzate che si opponevano al sistema delle banche centrali, o sistema debito, venivan definite ASSE DI FERRO:
o oggi stiamo sottovalutando l'asse del male, brrr, o abbiamo criminalizzato le persone sbagliate 70 anni fa!
...la storia che si ripete svogliatamente...)
(a tal proposito, visto che consigliate sempre ottime letture, ve ne vorrei consigiare una anch'io: 'los demonios ocultos' di abel posse, mexico, 1992: partito per uccidere un gerarca nazista -bormann o goring, non ricordo- in sudamerica, alla fine lo ammazza, per coerenza, ma scopre che al di là della propaganda dei vincitori, questi ultimi erano 'los demonios ocultos': col loro consumismo predatorio, col loro materialimo che soffoca l'innata spiritualità umana, il loro rigido oligopolio -sempre incentrato su 7 sorelle: dal petrolio a bigpharma agli OGM- che maschera un monopolio spacciato per mercato libero... dice che la guerra è finita solo nel '68-'78, con la totale disfatta e microframmentazione del movimento, la sua identificazione cogli hippy, affogati nelle droghe lisergiche made in CIA...)
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