martedì 11 dicembre 2012

CI BECCHEREMO ANCORA MONTI O, BENE CHE ANDRA', BERSANI!


Quando si saranno liberati di Berlusconi avranno il via libera e noi saremo ancora piu' fritti. Non storcete il naso. E’ cosi, ma lo capirete quando sara’ troppo tardi!  Elia Menta



Berlusconi scomunicato da Cei e Vaticano



Come Affaritaliani.it scrive da qualche mese, la Cei è a favore del Monti bis. La conferma è arrivata ieri, quando il cardinale Angelo Bagnasco ha abbandonato Berlusconi: “Non si può mandare in malora i sacrifici di un anno”, ha detto. Oggi tocca al direttore dell'Osservatore Romano, il bertoniano Gian Maria Vian (vicinissimo al Papa), porre fine al feeling quasi ventennale tra prelati e Cavaliere e guardare a Bersani e Grillo. Il cattogiocattolo si è rotto nel 2009 col caso Boffo. E oggi la Chiesa non guarda più a Sua Emittenza. Con questa legge elettorale gli equilibri saranno incerti: governo a guida Bersani oppure grosse koalition con un Monti bis? 

Un tema centrale sarà quello dell’energia. “Da sempre i cattolici hanno avuto un ruolo forte in questo settore”, spiega ad Affari una fonte bene informata. Uno dei nomi più gettonati è quello di Enrico Letta. Per lui si ipotizza un posto di responsabilità come Ministro dello Sviluppo. Ma si parla anche di Pippo Ranci, presidente del consiglio di Sorveglianza di A2a...

Martedì, 11 dicembre 2012 - 11:07:00
di Antonino D'Anna
 
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Il "gran rifiuto", per dirla con Dante, è stato reso pubblico ieri dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani.Parlando col Corriere della Sera, ha detto chiaro e tondo: "Non si può mandare alla malora i sacrifici di un anno", esplicitando quello che Affaritaliani ha scritto più volte negli ultimi mesi. La CEI appoggia un Monti bis, perché il Professore è l'unico che può dare garanzie di solidità. Lo dice il cardinale stesso: "Fino a quando ce la farà l'Italia? Un anno fa il problema era di metterla in sicurezza dentro una crisi di sistema che era stata sottovalutata per troppo tempo e di fronte a una classe politica incapace di riforme effettive, spesso solo annunciate".
LA CEI PER MONTI. COME AFFARI DICE DA TEMPO- A conferma di quanto abbiamo scritto: ai vescovi italiani questa politica non piace. Poi Bagnasco difende Mario Monti: "Nel frattempo il governo tecnico ha messo al riparo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose. Non si può mandare in malora i sacrifici di un anno, che sono ricaduti spesso sulle fasce più fragili. Ciò che lascia sbigottiti è l'irresponsabilità di quanti pensano a sistemarsi mentre la casa sta ancora bruciando". Scegliete voi, insomma, i nomi e cognomi che più vi aggradano. E infine: "E si conferma la radice di una crisi che non è solo economica e sociale, ma culturale e morale. Per troppo tempo i partiti sono stati incapaci di pervenire a decisioni difficili e a parlare il linguaggio della franchezza e non quello della facile demagogia".

CORSA AL MONTI BIS- Una scomunica in piena regola, seguita dalla benedizione del Monti bis che piace tanto ai vescovi: "Sarebbe un errore in futuro non avvalersi di chi ha contribuito in modo rigoroso e competente alla credibilità del nostro Paese in campo europeo e internazionale evitando di scivolare verso situazioni irreparabili". I lettori possono da soli dare nome e volto a chi, secondo loro, non ha invece contribuito - secondo Bagnasco - "in modo rigoroso e competente" alla credibilità del paese in campo europeo e internazionale.
 
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LA SCOMUNICA VATICANA- Come se non bastasse, stamattina il Corriere annuncia la seconda scomunica, stavolta di area bertoniana e che dunque arriva proprio dalla Segreteria di Stato vaticana. A parlare è Gian Maria Vian, il direttore dell'Osservatore Romano e molto vicino al cardinale Tarcisio Bertone, ora "numero tre" del Vaticano (sì, sarebbe il due ma la recente nomina di don Georg Gaenswein, segretario del Papa, a Prefetto della Casa Pontificia ha reso il discreto Georg il collaboratore più vicino e influente del Papa). Vian non le manda a dire: c'è un rischio demagogia evidente che chiaramente non aiuta il paese. E, seguendo la linea Bagnasco, benedice il Monti Bis: "Il presidente Monti - dice a Gian Guido Vecchi del Corriere - è stato chiamato a servire il Paese in prima linea e in un momento difficilissimo. E lo ha fatto in modo esemplare, con lo stile del civil servant che guarda al suo paese con uno sguardo ancora più ampio, perché un uomo della sua esperienza tiene conto, come lo stesso Napolitano, del contesto europeo e internazionale". Vian parla anche di Beppe Grillo, ma non lo nomina: "Anche i segnali della cosiddetta antipolitica andrebbero letti con più attenzione. Al di là del qualunquismo, è indubbia una richiesta di cambiamento. Del resto abbiamo registrato il segnale diverso arrivato dalle primarie del centrosinistra, una forte partecipazione che è stata notata dagli osservatori internazionali". Endorsement a Pierluigi Bersani e Grillo? Non sembra. Però è segno di un'attenzione che va lentamente crescendo da Oltretevere.

FINE DI UN'ERA- Insomma, con queste due prese di posizione abbiamo assistito al funerale di un ventennio che ha visto quantomeno la CEI vicina alle posizioni del Cavaliere e del suo modo di fare politica. L'uomo che si presentò nel 1994 come un buon cattolico (anche se divorziato risposato), con tanto di zia suora, non è più quello che piaceva al cardinale Camillo Ruini prima e poi, nei primi anni Duemila, al suo successore Bagnasco. Il giocattolo si è rotto al tempo degli scandali sessuali di Berlusconi (siamo nel 2009), quando l'allora direttore di Avvenire Dino Boffo ha espresso le perplessità dei vescovi sul comportamento pubblico e privato dell'allora premier. Il risultato fu il caso Boffo, con accuse (poi rivelatesi infondate) lanciate contro il direttore di Avvenire dal "Giornale" (di proprietà del fratello di Berlusconi, Paolo) da Vittorio Feltri. Finì in una bolla di sapone, ma Boffo oggi non dirige più il giornale dei vescovi italiani, affidato adesso a Marco Tarquinio. E qualcuno nel PDL sussurra che tutto quel rumore non sia stato per nulla, ma una sorta di messaggio ai cattolici berlusconiani: attenzione, non ci siete solo voi a dire la vostra sulle questioni etiche e morali (si usciva allora dal caso di Eluana Englaro e si iniziava a discutere di una possibile legge sul fine vita, ad oggi non ancora realtà). Poi è venuto il governo Monti, nel quale siedono cinque ministri espressione del Gruppo Etica e Finanza di Angelo Caloia (ex presidente IOR) e Giovanni Bazoli (nella proprietà del Corriere): Piero Giarda, Elsa Fornero (sì, proprio lei, detta "la zia Elsa"), Lorenzo Ornaghi, Andrea Riccardi, Corrado Passera. Adesso è tempo di Monti Bis. Che verrà, specie se a PalazzoPigi, come lo chiamano adesso dalle parti del Nazareno, Pierluigi Bersani non riuscirà a trovare la maggioranza  al Senato. E sempreché Matteo Renzi, CL e l'energia non influenzino posti chiave del futuro governo...
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Adesso bisogna pensare al domani, che si muove su due scelte: o un governo a guida Partito Democratico targato Pierluigi Bersani, oppure un governissimo che sarà il Monti Bis. Una cosa è certa: nel Partito Democratico sono in tanti a scaldare i motori a guardare al futuro. E il futuro è anche dei cattolici.

CATTOPIDDI' IN FERMENTO- Commenta una fonte cattopiddì sentita da Affaritaliani: "Prima di parlare di un futuro governo guidato da Bersani, dobbiamo fare una premessa. Matteo Renzi, con il 40% preso alle primarie contro il segretario, non ha affatto indebolito i cattolici democratici. Anzi, ha dimostrato che ci siamo e siamo un mondo che tiene botta". E aggiunge: "Se a Renzi va bene, alle prossime elezioni arriveranno in parlamento almeno una quarantina di deputati vicini a lui. E non è tutto: qui si parla di un posto per lui nel prossimo governo, oppure Roberto Reggi". Reggi, ex sindaco di Piacenza, è stato il coordinatore della campagna elettorale del sindaco di Firenze in queste primarie e, particolare non da poco, è vicino a Comunione e Liberazione. Già sostenitore di Enrico Letta alla primarie nazionali del 2007 per la Segreteria PD, Reggi si è mosso con discrezione al seguito di Renzi.

RENZI E CL, APPARTENENZA PARTICOLARE?- E veniamo alla seconda affermazione della fonte, che dice: "Dopo le primarie, CL si è interessata a Renzi ed al risultato che ha raggiunto. È una simpatia recente che al Nazareno si dice sia frutto di un piccolo particolare: il sindaco di Firenze, ma questo non so fino a che punto sia vero, sarebbe vicino al movimento di don Giussani. C'è chi parla addirittura di una 'appartenenza particolare' di Renzi, ma non so fino a che punto questo sia vero". Vicinanza o no, ecco che cosa diceva all'Espresso nel 2009 (fonte: http://www.avisoaperto.it/?p=2346) rispondendo alla domanda se fosse sostenuto da CL per la corsa alla città del Giglio: "Io pensavo e speravo di più. Ma il presidente della Compagnia delle opere ha scelto di non andare a votare. Il mio amico, capo delle scuole cattoliche Francesco Neri, idem. E stiamo parlando di rapporti fraterni. Trovo stravagante l'atteggiamento della sinistra verso la Compagnia. L'unico politico che ha chiuso il meeting di Rimini si chiama Pierluigi Bersani. Se Bersani può parlare con la Cdo, non vedo perché non ci possa parlare qualcun altro". Nemmeno nel corso di queste primarie CL avrebbe parlato con Renzi, ma sembra che il 40% abbia convinto molti ciellini a prendere in considerazione la sua corrente. A maggior ragione adesso che i comitati per Renzi non chiuderanno i battenti. Bersani, che pure al Meeting di CL è sempre stato bene accolto e ha sempre avuto un ottimo rapporto col movimento di don Giussani, ci pensi.

BERSANI O MONTI?- La prima incognita del problema è qua. Se Bersani vincerà le elezioni e farà il governo, dicono ad Affari dal Nazareno, ai renziani bisognerà dare spazio e quindi per il sindaco di Firenze potrebbe arrivare un'offerta molto interessante. Discorso diverso nel caso in cui, come alcuni sondaggi ipotizzano, il Centrosinistra riuscirà a vincere agevolmente alla Camera ma non otterrà la maggioranza al Senato oppure avrà un appoggio molto risicato. Insomma, un incubo simile a quello che dovette affrontare Romano Prodi nel 2006 quando per la seconda volta si ritrovò al timone di Palazzo Chigi e dovette contare sulla salute (precaria) dei senatori a vita, spesso determinanti per le votazioni di fiducia e non sempre in ottime condizioni fisiche. In questo caso, dicono ad Affari: "Ci vorrà un governissimo. Sarebbe ripescato Monti e si potrebbe pensare ad un governo con personalità sia a destra che a sinistra e qualche tecnico (o l'Economia direttamente in mano a Monti)". Una prospettiva sulla quale ricade la seconda incognita, quella energetica.
 
Enrico Letta
INCOGNITA ENERGETICA- La nostra fonte spiega infatti: "Da sempre i cattolici hanno avuto un ruolo molto forte. Enrico Mattei con l'Eni, l'Enel che fu figlia della nazionalizzazione voluta dai cattolici, insomma l'energia ha ancora un ruolo molto forte nella politica italiana e nel prossimo parlamento si vedrà". Un'altra realtà che si sta affermando è quella del cattolico Valter Ferrarini, direttore Finanziario di X3Energy, che cura anche un blog chiamato Experto nel quale riflette sull'energia. E parlando di giovani cattolici, uno dei nomi che si fanno (tra i più gettonati) è quello di Enrico Letta (nipote del felpatissimo Gianni, eminenza grigia di Silvio Berlusconi). Per lui si potrebbe ipotizzare un posto di responsabilità come Ministro dello Sviluppo dopo Corrado Passera. Non è tutto: il giovane Letta ha sempre avuto un occhio lungo sul mercato energetico e sulla sua regolamentazione.

Un altro nome che circola nel mondo dell'energia cattolica e che recentemente è salito agli onori della cronaca è quello di Pippo Ranci, presidente del consiglio di Sorveglianza di A2a salito agli onori della cronaca per la polemica su Epcg, controllata montenegrina che avrebbe causato ad A2a un impatto pari a 70 milioni di euro di cui 41 per svalutazioni e 29 per perdita di esercizio come affermato dalla trasmissione tv "Report". Ranci ha replicato osservando che: "Un accordo politico per investire in Montenegro ci sarà pure stato, ma quelli di Epcg sono asset pregiati, è un'operazione che ha il suo perché visto che in Italia è sempre più difficile costruire nuovi impianti idroelettrici".
Ecco, questo è il Grande Problema della politica italiana: che cosa verrà dopo Monti, queste le incognite da risolvere (una dovrà essere risolta dagli italiani col voto, forte astensione permettendo). 


Ma l'endorsement della Chiesa (vedi Prima Parte) resta per Monti. 
Che faccia bis, e alla svelta.


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