Mario Draghi al Quirinale dopo
Napolitano? Nessuno ha preso sul serio la notizia, lanciata da "Dagospia",
secondo cui il governatore della Bce sarebbe stato un candidato perfetto per il
centro, molto meglio di Monti.
Ma, secondo un analista come Aldo
Giannuli, il "nodo Draghi" resta un'opzione concreta: non più per Palazzo Chigi,
visti i tempi strettissimi, ma magari per il Colle. Tutti sanno che il
successore di Draghi a Francoforte sarà un tedesco, ma la Germania non sembra
disposta ad aspettare sino al 2016: «Berlino il governatore della Bce lo vuole
ora, nel momento in cui occorre governare la crisi». Per di più, la Merkel ha
bisogno di fronteggiare le tendenze anti-euro che iniziano a manifestarsi
apertamente anche in Germania: a rimpiangere il marco c'è anche l'ex presidente
della Confindustria, alla testa di imprenditori, economisti e politici non fanno
mistero di vedere di buon occhio l'uscita dalla moneta unica.
Quindi, per la
Merkel, «prendere la guida della Bce sarebbe un bel colpo in campagna elettorale
e frenerebbe le pulsioni anti-euro».In questo caso, occorrerebbe «convincere
Draghi a sloggiare», ma ovviamente «l'interessato non ne ha alcuna intenzione».
Secondo Giannuli, perché l'operazione vada in porto occorre mettere in atto tre
azioni: «Fare pressioni su Draghi, perché capisca che potrebbe avere una vita
molto difficile di qui in avanti, assicurargli una uscita dignitosa verso un
incarico di rango e offrire all'Italia qualcosa di conveniente». Pressioni su
Draghi? Già fatto: si può leggere così il veto imposto dai tedeschi all'accordo
sull'unione bancaria.
Contropartite per l'attuale governatore della Bce?
Berlino, secondo Giannuli, potrebbe facilmente acquisire una sostanziosa fetta
di debito italiano, in modo da metterlo in sicurezza stabilizzando lo spread.
Infine, l'uscita di Draghi: «Sarebbe perfetta quella verso Palazzo Chigi»,
perché l'ex governatore di Bankitalia «è uomo di prestigio», e «non deve pagare
il prezzo della politica fiscale di Monti». Draghi non è "antipatico" come il
professore e, sevondo Giannuli, «è anche più intelligente». Dunque, «un ideale
leader europeista per il centro». Tombola: «La sua elezione garantirebbe la
definitiva "finanziarizzazione" della politica italiana».
Un'ipotesi
plausibile, quella di "Dagospia": da qualche parte se ne sarà parlato davvero. I
retroscena lo confermano: Draghi fu incoronato all'Eurotower col sostegno di
Francia, Spagna, Belgio e Portogallo dopo il ritiro del candidato tedesco, Axel
Weber, in contrasto con la Merkel. Germania sempre costretta (dalla Francia) a
far buon viso a cattivo gioco: accettando prima l'olandese Wim Duisenberg, poi
il francese Jean-Claude Trichet, infine il super-banchiere italiano tanto
gradito a Londra e a Washington. Peggio ancora: nell'ultimo anno, Draghi ha
rafforzato l'ostilità di Berlino avvicinandosi alla «politica di liquidità
facile» promossa dalla Federal Reserve e invisa alla Bundesbank. E anche sul
"salvataggio" della Grecia, sull'unione bancaria e sulla crisi del Portogallo
«le vedute del governatore della Bce non sono mai state in sintonia con quelle
della Buba».
Draghi a Palazzo Chigi, dunque, come "salvatore della
patria" dopo il "prestigioso disastro" firmato dall'antipatico Monti? «Questa
complessa operazione avrebbe richiesto qualche mese», osserva Giannuli, nel caso
cioè che le elezioni fossero state fissate per il mese di aprile. «Che fosse una
cosa reale o no, ci si è messo di mezzo Berlusconi che ha fatto saltare il
banco, imponendo le elezioni a febbraio». E' stato «l'unico successo della sua
recente manovra, per il resto disastrosa»: il Cavaliere è comunque riuscito a
sbarrare la strada all'ipotesi-Draghi, per remota o surreale che fosse. «Forse
Monti è stato solo un ripiego, perché lo si sarebbe visto più volentieri al
Quirinale: di fatto la frittata e fatta ed il nodo Draghi rimane, ma una
soluzione – conclude Giannuli – si può sempre trovare». In fondo, se lo schema
base era Draghi a Palazzo Chigi e Monti al Quirinale, perché non si può fare il
contrario? «Se le elezioni andassero bene al centro, Draghi sarebbe un
eccellente candidato a succedere a
Napolitano».
http://www.libreidee.org/2012/12/draghi-al-quirinale-berlino-farebbe-ponti-doro-alitalia
Tratto
da: Draghi al Quirinale? Berlino farebbe ponti d'oro al'Italia | Informare per
Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/12/27/draghi-al-quirinale-berlino-farebbe-ponti-doro-alitalia/#ixzz2GK3woQy4
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