La comunicazione
industriale e il suo mezzo di persuasione collettiva più efficace, la
pubblicità televisiva, ci hanno reso abituali e quotidiani alcuni gesti, tipo
quello di ritirare dagli scaffali dei supermercati della grande distribuzione
dei prodotti apparentemente innocui e necessari. Necessari lo sono per davvero,
perché riguardano l'igiene personale, ma innocui non lo sono certamente: ci
hanno convinto che sono innocui con le belle e rasserenanti immagini della
comunicazione pubblicitaria, ma contengono in realtà sostanze cancerogene e
tossiche.
Rendendoli, poi, economicamente convenienti, grazie ai derivati del
petrolio e alle sostanze chimiche a basso costo utilizzati, ci hanno anche
costretti a comprarli a discapito dei saponi naturali derivati dall'olio o da
altri frutti oleosi. La retribuzione media di questa nazione, tra l'altro, è
tra le più basse d'Europa, motivo in più per comprare prodotti di uso
quotidiano a basso costo e …. a bassa qualità, a spese sostanzialmente della
nostra salute …. intima, è il caso di dire.
Tra l'altro, pur
esistendo una normativa europea che dal 1997 obbliga prodotti di cosmesi e
detergenti per l'igiene personale a esporre gli ingredienti, questi non sono
chiari né informano dei rischi di cancerogenicità e tossicità. Inoltre, se NON
sono sostanze di derivazione chimica, sono scritti in italiano,
mentre sono elencati in inglese se i composti sono chimici o derivati dal
petrolio. Come mai? Non si sa!
È un vero privilegio
che viene concesso alle società petrolifere e farma-chimiche (le vere padrone
della società occidentale) e che non viene concesso alle pur forti
multinazionali del food, le quali sono obbligate quantomeno a scrivere tutto
nella lingua della nazione, anche se la lista degli ingredienti delle società
alimentari comunque non spiega la né provenienza - né eventuali prove di
presenza di pesticidi e altre sostanze tossiche vietate - di due sostanze
alimentari di base sempre presenti in ogni confezione in vendita: le uova e la
farina (a tutela della nostra salute, dovremmo sempre sapere come e dove sono
state prodotte le uova e come e dove è stato coltivato il grano).
Per fortuna c'è
internet e c'è gente che spende il proprio tempo a "disinformare" la
disinformazione imperante voluta dalla grande industria, che è padrona dei
grandi media e dei network che entrano nelle nostre case e nelle nostre
convinzioni.
Vi allego un link di
un video in italiano realizzato da un gruppo americano di comunicazione
indipendente e un link esplicativo su come riconoscere gli ingredienti nocivi
alla nostra salute utilizzati nella cosmesi.
Enzo Palazzo
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