Mi ricordo il suo nome e il suo viso quando combattevamo a colpi
di firme e link contro la SOPA ma non immaginavo che dietro a quegli occhialini
e a quel viso da ragazzino ci potesse essere stato un piccolo genio e
soprattutto un paladino della libertà.
Aaron Swartz ha cambiato le nostre vite (in meglio) più di quanto abbiano fatto migliaia di politici o presidenti del mondo (e questa la dice lunga) semplicemente utilizzando il volontarismo e lo strumento più anarchico che esista, internet. Ed è proprio cercando di difendere l’integrità e la libertà di internet che Swartz ha dato il meglio di sé [1]. Contro il Stop Online Piracy Act (SOPA), una proposta di legge al Senato USA che se passata avrebbe potuto significare la morte dell’internet libero come lo conosciamo ora.
Aaron Swartz ha cambiato le nostre vite (in meglio) più di quanto abbiano fatto migliaia di politici o presidenti del mondo (e questa la dice lunga) semplicemente utilizzando il volontarismo e lo strumento più anarchico che esista, internet. Ed è proprio cercando di difendere l’integrità e la libertà di internet che Swartz ha dato il meglio di sé [1]. Contro il Stop Online Piracy Act (SOPA), una proposta di legge al Senato USA che se passata avrebbe potuto significare la morte dell’internet libero come lo conosciamo ora.
Di
fatto l’introduzione di SOPA avrebbe permesso al governo degli Stati Uniti di
chiudere qualsiasi sito, perfino Wikipedia, per violazione di copyright. Ma
Aaron fu in prima linea anche nella battaglia per il libero accesso delle
pubblicazioni scientifiche protette dal copyright. Anzi, fece di più: scaricò 4
milioni di papers dal database JSTOR con l’idea, forse, di renderli pubblici
tramite P2P. Per questo fu indagato per frode e copyright infringment con il
pericolo di dover essere sbattuto in prigione per 35 anni e pagare una multa di
1 milione di dollari. Una pena incredibilmente severa per un download di
materiale coperto da copyright. Ma forse l’obiettivo era proprio colpire questo
ragazzino per colpirne altri cento. Aaron si dichiarò non colpevole (e forse
questo fu un atto politico) nonostante fosse evidente che fu lui e finì in
bancarotta. Recentemente ci fu una colletta elettronica per aiutare le spese
legali. Forse è troppo presto per parlare di queste cose ma sicuramente la
prospettiva di dover finire in carcere per 35 anni, lo stress per un ragazzo di
appena 26 anni, la fama e le pressioni politiche sono stati tutti fattori che
lo hanno spinto a suicidarsi.
Esatto Aaron si è impiccato l’11 Gennaio scorso.
Esatto Aaron si è impiccato l’11 Gennaio scorso.
Lo vogliamo ricordare con questo video in cui spiega come da solo
sia riuscito a bloccare la più pericolosa proposta legale contro internet della
storia.
Caro Aaron che la terra ti sia lieve.
Di Fabristol
Fa molto Pensare.......
RispondiEliminagrazie.
P.R.