L’arresto preventivo basato sulla presunzione di
predisposizione al reato di razzismo potrebbe non essere più un argomento solo
da film di fantascienza.
Alcuni studiosi internazionali hanno in effetti
testato un dispositivo che consente la scansione del cervello e dell’attività
cerebrale alla visione di individui di razza africana, arrivando al risultato
che, udite udite, “il razzismo lascia traccia nel cervello”.
Quindi ora le
polizie di mezzo mondo avranno il suo ben d’affare per arrestare tutte le
persone con “tracce di razzismo nel cervello”, e chi se ne frega se la
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo vieta la fotografia del cervello! La
Convenzione si piegherà al politically correct. Vedremo le galere piene di finti
benpensanti? Quelli del “razzista no… ma gli zingari, proprio non li
sopporto!“
(Wall Street Italia) - In un futuro non molto
lontano, le scansioni cerebrali potrebbero stabilire se un individuo ha una
propensione al razzismo oppure no. Parola
di alcuni scienziati, che hanno condotto uno studio che ha dato risultati
sorprendenti, secondo cui le scansioni sarebbero capaci di individuare le
differenze nel modo in cui gli esseri umani presentano determinate attitudini
razziali verso la gente di colore o verso i bianchi.
Gli psicologi Tobias Brosch dell’Università di Ginevra, in
Svizzera e Eyal Bar-David e Elizabeth Phelps, dell’Università
di New York, hanno di fatto sottoposto alcuni volontari a un test, facendo
vedere loro foto di persone afroamericane e di carnagione chiara, ed esaminando
la loro attività cerebrale.
Dallo studio è emerso che il razzismo lascia un’impronta nel cervello. “La diversa
attività cerebrale registrata nell’osservazione di persone bianche o nere è
nettamente più marcata nei soggetti razzisti che non nelle persone senza
pregiudizi”, ha spiegato Tobias Brosch.
L’applicazione di uno studio del genere potrebbe avere molte ripercussioni
anche legali.
Diversi avvocati potrebbero per esempio far ricorso alle scansioni per
difendere i propri clienti, probabilmente oggetto di epidosi razzisti. C’è solo
un ostacolo, non da poco. Il “Brain Imaging”, ovvero la fotografia del cervello,
va contro la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
FONTE: http://www.azionetradizionale.com/2013/01/23/quel-razzismo-che-si-nasconde-nel-tuo-cervello-ma-tanto-prima-o-poi-lo-troveranno/
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