domenica 20 gennaio 2013

LA DITTATURA DEI PARTITI E LA RIVOLUZIONE CHE NON C'E'


Ascoltando le trasmissioni giornalistiche della RAI sembra che l'unica soluzione della nostra società sia la forma democratica. Di fatto dietro la democrazia fatta dai partiti si cela una dittatura perfetta che non tiene conto dei cittadini, che sono sempre più sudditi. Basta vedere come esempio la fine di molti referendum raggirati dai politici e come si continua a polemizzare sulla legge elettorale fortemente voluta da Casini a suo tempo e attribuita a chi l'ha dovuta scrivere, che, come unica discolpa, l'ha subito denominata "porcata".
Possiamo da subito fare a meno dei partiti e puntare sugli uomini a prescindere dalle idee personali politiche ma solo per il loro valore personale.

Siamo sottoposti ad una vera dittatura, la DITTATURA DEI PARTITI. La prova di questo lo è il fatto che nessuno di loro porta avanti una battaglia contro le vere cause del disastro economico che è la decisione europea di non battere moneta e di delegare a Banche, ISTITUTI PRIVATI, l'emissione di moneta che poi viene venduta al prezzo a cui circola e non al costo di produzione, provocando un debito pubblico dal quale è impossibile uscire.

Può essere che nessuno dei partiti conosca questi meccanismi economici che ci rendono succubi delle banche?

Può essere che nessuno di partiti conoscano i giochi di mercato che stanno dietro lo spread?

Può essere che nessuno dei partiti sappia che le banche, ampiamente finanziate dal loro amico e dipendente Monti, hanno preso miliardi che hanno tranquillamente investito nei loro interessi economici lasciando industrie e operatori economici senza possibilità di credito?

Può essere che nessuno sappia che l'Italia sta distruggendo il suo patrimonio industriale grazie agli interventi SALVIFICI di Monti?

NO, NON è POSSIBILE. Quindi sono tutti omertosi, pagati dal sistema oppure hanno paura delle conseguenze di scelte coraggiose.


L'Italia NON è UN PAESE DEMOCRATICO, ma un paese che vive in schiavitù, senza possibilità di uscirne fuori, finché non si alzerà una voce capace di navigare controcorrente, oppure finché il popolo non si deciderà a mettere in atto una rivoluzione... ma la maggior parte dei nostri giovani sono troppo presi dalle droghe sintetiche e troppo plagiati dalla TV e dai giochi elettronici per avere le palle di fare la rivoluzione.

Quando un giornalista del servizio pubblico sarà abbastanza libero e tirerà fuori il coraggio di parlare di queste cose senza essere licenziato o zittito in malo modo?

Quel giorno potremo dire che l'Italia si sta liberando.

Diana Gallone


1 commento:

  1. Sono un semplice cittadino non orientato politicamente, quindi di fronte alle evoluzioni dei politici attuali mi pongo il problema della scelta per le prossime elezioni.
    Per addivenire a questa scelta posso solo usare la logica confortata da fatti.
    Con l'avvento dell'Euro, grazie a personaggi come Prodi e Ciampi, che con carte false hanno dimostrato l'inesistente, il potere di acquisto della mia pensione si è dimezzato, fatto questo non trascurabile.
    Bisogna ricordare che il differenziale tra lira e marco era circa 1:1, mentre i nostri prodi governanti hanno deciso, a favore delle Banche e dell'industria, che diventasse 1:2.
    L'incapacità di gestire l'Italia da parte dei vecchi politici e il subentro del governo tecnico con il compito di risistemare i conti italiani, a fine mandato ci lascia in piena recessione e con il debito pubblico aumentato di molto. I vecchi politici di destra e di sinistra hanno approvato e collaborato a questi risultati.
    Ora gli stessi mi chiedono di votare. Ma non si rendono conto che non sono più credibili? L'unica soluzione che mi viene in mente è di andare a votare e rifiutare la scheda facendo compilare il regolare verbale di rifiuto in quanto non mi sento rappresentato da chi è in lista. In altri tempi avrei pensato ad una rivoluzione violenta ma i tempi sono passati non ho più l'età e non è più di moda.

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