Su tutta la vicenda
IRAN, SIRIA, LIBANO, ecc., essendo tra l’altro sprovvisti, di notizie di prima
mano, si possono fare solo una serie di valutazioni.
Partiamo dal fatto
certo che la carta che si sta giocando in quel settore strategico è di
eccezionale importanza, perchè, niente meno, riguarda tutta la strategia
mondialista che mira ad una Repubblica Universale, previa distruzione di ogni
sovranità nazionale. Di riflesso ci sono anche gli interessi geo strategici di
Israele e i suoi sogni di dominio mondiale.
Ora noi sappiamo che
“Lorsignori” sanno benissimo che questo è un momento storico decisivo, perchè
l’edificazione di un Ordine Mondiale globalizzato, con capitale a Gerusalemme,
non è affatto scontata. A parte l’eterogenesi dei fini, che sempre nella storia
crea risultati imprevedibili, ci sono poi gli interessi geopolitici delle
Nazioni che, alla lunga, non sono facili da annichilire o deviare.
Ergo, “Lorsignori” e
le frange più oltranziste del mondialismo e dello stesso Israele, sanno
benissimo che se ora, sia pure con grossi rischi di deflagrazione mondiale, è
possibile vincere militarmente la partita, tra, diciamo, una diecina di anni,
potrebbe non essere più così e l’affacciarsi di nuove grandi realtà (Cina su
tutte, ma anche l’IRAN), rischierebbe di rimettere in gioco tutto.
Quindi costoro
vogliono la guerra.
Magari una guerra,
anche con scambio atomico, brevissimo (che poi sarebbe sopportato dagli stati
fregnoni che ospitano basi Nato), ma comunque una guerra, sicuri che la Russia
(tra l’altro militarmente inferiore) cederebbe subito, l’hanno messa in conto e
come.
Ma il rischio
comunque sarebbe grosso e quindi fino ad oggi hanno prevalso le strategie
“possibiliste”, quelle che confidano nel lento lavorio delle grandi massonerie
mondialiste, del fatto che i russi stessi, sono interessati a tanti organismi e
istituzioni mondiali, soprattutto sul piano commerciale.
Queste correnti, meno
guerrafondaie, sperano quindi che a poco a poco, dal di dentro e tramite
pressioni esterne, sia possibile ottenere gli stessi obiettivi, che con gravi
rischi potrebbero essere raggiunti con la guerra.
Lo scatenamento delle
tante ONG, gruppi gay, movimenti umanitari, ecc., controllati dalle
Intelligence Occidentali, hanno tutti lo stesso obiettivo: far collassare il
governo russo di Putin e le forze che ancora si oppongono alle correnti
mondialste.
La cosa non è facile
perchè Putin rappresenta i naturali interessi geopolitici della Nazione ed
anche strategicamente la Russia non potrebbe perdere l’alleanza con l’iran o la
base strategica in Siria. Ogni cedimento sovietico, inoltre, come i rapporti
internazionali insegnano, darebbe avvio ad una serie di conseguenze a cascata
per le quali i russi, non sarebbero più credibile in tutto il medioriente e
quindi tutti si rivolgerebbero all’Occidente.
In questo frangente,
la vittoria della Siria sui criminali mercenari scatenatigli contro, sostenuta
dalla Russia, è stata quindi molto importante.
Viceversa le elezioni
in IRAN vinte dal “moderato” Rohani, aprono inquietanti interrogativi. Del
resto sappiamo benissimo come l’IRAN sia infeudato da sempre da tante realtà occidentali,
come un certo fondamentalismo religioso crei insofferenza nella popolazione,
come il boicottaggio e le sanzioni hanno impoverito lo strato sociale del paese
e quindi tutto questo ha contribuito alla vittoria dei “moderati”
Non è un paradosso,
quello che ora sto per dire, ovvero: non è detto che un governo “moderato” e
aperto all’occidente, sia preferibile per l’avversario, come i commenti di
prassi, positivi, che arrivano dagli USA, sembrerebbero indicare.
In realtà
l’Occidente, chiamiamolo così, ha la assoluta necessità di piegare anche l’IRAN
prima che sia troppo tardi, quindi non è interessato a mediazioni (a meno che
non siano finalizzate ad una capitolazione totale dell’IRAN), ma persegue
l’obiettivo del TUTTO anche a costo della guerra.
In qustoria esta
ottica un avversario che si presenti al mondo come “estremista” potrebbe essere
preferibile a uno moderato, sempre e comunque da distruggere.
E del resto, questi
“moderati” difficilmente potrebbero lavorare totalmente contro gli interessi
geopolitici nazionali.
Quindi aspettiamo a
dare giudizi. Dobbiamo ancora valutare esattamente cosa stia accadendo in
Turchia, area geografica determinante per tutta la situazione e soprattutto per
uno scenario bellico.
Dobbiamo valutare
cosa si cela veramente dietro i nuovi conati guerrafondai di Obama. Dobbiamo
valutare esattamente di che portata sono certi accordi che sembrano intercorsi
con la Cina, un paese che nella ha sempre lavorato in funzione degli interessi
Occidentali.
Possibile che Obama,
avendosi messo in tasca una specie di accordo con i cinesi, confidando di una
mezza “neutralità” del nuovo IRAN a cui inevitabilmente seguirebbe, obtorto
collo, un defilarsi del Libano degli Herzbollah, voglia ora puntare decisamente
alla distruzione della Siria di Assad?
Staremo a vedere.
Maurizio B.
articolo squisito di sapore effedieffiano.... grazie Elia.
RispondiElimina€nric0 P€rr€ca.
sei un coglione
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