Il cervello
umano è un organo molto complesso, le cui aree diverse sono sede di specifiche
funzioni. Senza analizzarle tutte in dettaglio vorrei indicare due funzioni
importanti che permettono di comprendere ed interpretare alcuni problemi alla
base della cultura prevalente al mondo di oggi. Queste due aree sono la
corteccia cerebrale e l’ipotalamo.
La corteccia
cerebrale del lobo frontale è la sede dei processi decisionali e dell’etica, che,
nelle sue diverse suddivisioni è preposta all’organizzazione e pianificazione
dei comportamenti complessi e delle cognizioni di livello superiore, che vanno
dalle azioni volontarie e logicamente ordinate, alla programmazione motoria,
alla fluidità verbale, all’apprendimento e all’utilizzo di concetti e strategie,
alla motivazione cognitiva ed emotiva. Ma anche a regolare e inibire, se
necessario, l’elaborazione di stimoli interferenti con il compito in atto,
nonché controllare le motivazioni e le spinte istintuali.
L’ipotalamo
è una complessissima struttura al centro del cervello che ha funzioni
immunitarie ed endocrine, ma soprattutto è situato all’interno della sede del
nostro cervello emotivo del quale subisce grandemente le influenze.
In
sintesi possiamo dire che la corteccia frontale è preposta al pensiero logico
superiore, alla guida dell’Io cosciente e consapevole, mentre l’Ipotalamo si
lascia comandare prevalentemente dalle emozioni, quindi dal corpo astrale.
Nella
nostra cultura occidentale i modelli offerti, gli strumenti informativi, i mass
media, la scuola, la famiglia, la società intera, tutto ruota esclusivamente
sulla sollecitazione delle emozioni e sulla soddisfazione sensoriale. Le
notizie sono sempre date calcando la mano su tutte le parole o le
interpretazioni che evocano paura, tensione, violenza perché ormai sono solo
queste le emozioni che attraggono l’attenzione delle persone.
Il
cervello emotivo è al comando e quello dell’Io superiore che avrebbe la
funzione di guida non viene sviluppato a sufficienza a partire dai bambini e
adolescenti che non riescono così a costruire il loro Io consapevole e sono
preda della ricerca esclusiva del piacere, della soddisfazione dei sensi.
L‘occidente
non è più guida della civiltà perché ha perso il primato del pensiero. Una volta il pensiero occidentale andava alla ricerca del predominio della ragione, oggi questo
processo si è fermato e questo stop si osserva anche nella cultura del cibo.
Mangiamo
soltanto quello che ci piace. Non sappiamo o non vogliamo sapere se ci fa bene
o male. Quello che conta è soddisfare i sensi, riempire la pancia. Se poi
questo ha dei costi a lunga distanza non fa niente, ce ne occuperemo quando il
conto arriverà.
Non
abbiamo più la capacità di pianificare la nostra vita, né quella dello Stato,
né la politica svolge più questo ruolo importante di pianificare tutto quello
che riguarda un popolo e le strutture che lo reggono, tenendo conto delle
prospettive future. La politica tende soltanto a conservare la poltrona a chi
la occupa e tener buoni i cittadini dando loro quello che li gratifica al
momento senza nessuna previsione dei costi effettivi futuri e dei problemi che
arriveranno immancabilmente domani.
Siamo
un popolo allo sbando in un paese allo sbando o forse in un mondo allo sbando dove
i giovani sono sollecitati a dirigersi soltanto verso la soddisfazione dei
sensi, verso l’avere, invece che verso l’Essere, verso la costruzione di un Io
forte, verso l’apprendimento di capacità manuali e intellettive che possano
renderli autonomi nella vita e metterli in grado di dare un fiero contributo all’umana
collettività.
Questo
significa indebolire i popoli, rendendoli schiavi della ricerca del piacere. Un
popolo di ebeti incapaci di prendere qualunque tipo di iniziativa che sia al di
sopra della sfera genitale. Ergo, incapaci anche di ribellione…
Diana
Gallone
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