Su Italia Sociale del 19 febbraio (http://www.italiasociale.net/), Federico Dal Cortivo ha pubblicato una
interessante intervista al dott. Nicola Bizzi, editore, saggista e scrittore,
che può riassumersi nel suo stesso titolo: “Elezioni italiane: il fenomeno Grillo, patriota oppure
mistificatore?”.
In questa intervista vengono avanzati sullo stesso
Grillo e il suo Movimento 5Stelle molti dubbi e sospetti che l’autore anticipa
subito premettendo: “Beppe Grillo non
mi è mai piaciuto, neanche come comico. Nelle vesti di arringatore di folle,
egli non è in realtà né un campione dell’antipolitica, né tantomeno un
“patriota” votato alla causa nazionale e popolare. Il “fenomeno Grillo” è
indubbiamente molto
complesso e articolato e, come vi
spiegherò, fa parte di un preciso disegno da tempo
pianificato”.
L’argomento merita alcune nostre osservazioni, del tutto
disincantate visto che ci consideriamo fuori dalla contesa
elettorale.
A nostro parere
le osservazioni espresse nell’intervista di Nicola Bizzi sul
movimento di Grillo potrebbero essere sostanzialmente giuste, ma sono in qualche
modo inopportune se si considera il momento storico che stiamo
vivendo.
Per spiegarci dobbiamo fare una premessa indispensabile.
Nelle società occidentali a consumismo avanzato come la nostra, può
ritenersi praticamente impossibile, ad eventuali movimenti antagonisti,
conquistare il potere.
Queste società infatti, oltre ad essere molto complesse come modi,
sistema e consuetudini di vita, spesso indotte e “virtuali”, sono sotto il
controllo onnipervadente dei mass-media, tutti di proprietà di potenti gruppi
finanziari, i quali hanno la possibilità di raggiungere, giorno e notte, ogni
famiglia incollata al televisore, stravolgendo la realtà dei fatti, nascondendo
le informazioni e, all’occorrenza, possono creare “mostri” da rendere
ripugnanti per la popolazione e quindi facilmente neutralizzabili.
A questo si aggiunga l’enorme potere dei mezzi moderni di
prevenzione e Polizia e di Intelligence. Se consideriamo infine che il nostro
paese è privo di qualsiasi sovranità nazionale, ci accorgiamo che il controllo
dei Servizi ha estensione internazionale, atlantica, moltiplicandone la portata
e l’incidenza.
Questo per dire che nulla sfugge e nulla viene sottovalutato dal
Sistema il quale è in grado di intervenire immediatamente per vanificare ogni
impulso di vero cambiamento o di ribaltamento verso questo stato di cose.
I “Centri di controllo occidentali”, dopo il Watergate, hanno
inaugurato un sistema ben sperimentato e consolidato per procurare “cambiamenti”
ad uso e consumo dei poteri forti. Trattasi del sistema degli “scandali” per i
quali tre “forze” o “poteri”, evidentemente sotto controllo, vengono impiegati e
fatti agire all’unisono: i servizi segreti che procurano prove di
corruzione che nei sistemi democratici non possono mai mancare; una certa
“magistratura d’assalto” che interviene ad orologeria con effetti devastanti; i
mass media che montano e amplificano il caso, inscenando “processi del secolo”.
Ne abbiamo avuto un esempio con “mani pulite” che lungi dall’aver
debellato la corruzione, ha determinato in Italia la nascita della Seconda
Repubblica per la quale, di fatto, si è finito per perdere ogni pur minimo
residuo di sovranità nazionale. Non è un caso che con la Seconda Repubblica si
sono moltiplicati e sono diventati una norma, l’inserimento nei
governi, con ampi poteri, dei cosiddetti “tecnici” ovvero consulenti di grandi
banche o Istituti finanziari, mai eletti da nessuno e si è subito proceduto alla
svendita (liberalizzazioni) del patrimonio pubblico.
Dobbiamo quindi mettere in conto, e l’esperienza storica ce lo
conferma, che qualsiasi gruppo, movimento o altro, venga in qualche modo
“inquinato” e comunque controllato da “chi di dovere”.
Anzi, siccome stiamo parlando di “poteri forti”, possiamo star
certi che spesso, vengono anche creati di proposito, a tavolino, movimenti
apparentemente antagonisti, dotati di sufficienti mezzi e finanziamenti, che
invece hanno tutt’altra funzione. Il caso dei “No Global”, che un eccellente
libro di Maurizio Blondet ci ha indicato come fossero, di fatto, “controllati”
da multinazionali (quelle stesse che venivano attaccate nelle piazze!) e
Intelligence occidentali, è a questo proposito molto istruttivo.
E ‘ per queste considerazioni che noi non crediamo, a prescindere,
nella “genuinità”, ma più che altro nelle possibilità di “rottura”, che
eventuali gruppi antagonisti possano
rappresentare.
Come detto, in un paese privo di sovranità nazionale e sotto
spietato controllo delle Intelligence occidentali, è insensato sperare che si
lasci crescere un movimento politico che finisca per abbracciare milioni di
persone e conquisti il potere.
Mass media, controllo dei Servizi, inquinamenti, corruzione ed
altro, stanno lì a vigilare che ciò non accada.
Detto questo però, vengo a spiegare perchè è sbagliato porsi sempre
e comunque di traverso verso queste forme di antagonismo che pur vengono a
proporsi.
Il fatto è che questi gruppi, in qualche modo, producono
“informazione” verso la gente, sensibilizzano le persone, soprattutto quelle
esasperate dall’impoverimento generale, su certi temi e questo, in
mancanza di altro e pur spesso in presenza di dati e informazioni non corrette o
esaustive, è comunque un fatto positivo.
Non dimentichiamo che alla base di ogni rivoluzione c’è sempre
stata “l’informazione” verso il popolo.
Avverte pero
Bizzi: “appare evidente che questa
pseudo-rivoluzione mediatica che ha visto Grillo scatenarsi giacobinescamente
come paladino del “popolo sovrano” è stata creata e pianificata a tavolino dalla
Casaleggio Associati...”.
Ora questa Casaleggio
Associati si occupa di strategie di rete e rapporti sull’economia
digitale, e afferma
Bizzi: “...Gianroberto Casaleggio ha scritto un
libro, “Web Ergo Sum“, in cui la rete viene assimilata ad uno strumento di
liberazione dai consumi. Nel proprio sito la Casaleggio Associati, di cui
Gianroberto è fondatore, promuove strumenti di webmarketing e social network
come ottimi canalizzatori di dati personali. Per Casaleggio Internet è la nuova
via salvifica, una sorta di nuova
religione globale
(...).
Gianroberto
Casaleggio è stato fino al 2003 Amministratore Delegato della Webegg, una
società della galassia del gruppo Telecom, allora nelle mani di Tronchetti
Provera e della Pirelli.
Il 22 Gennaio 2004,
insieme ad altri quattro esponenti di questa azienda (Enrico Sassoon, Luca
Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Buccich) ha dato vita alla
Casaleggio Associati, una società che, come ha sottolineato Mauro Miccolis in un
articolo apparso tempo fa sul suo blog, opera nei settori della comunicazione
propugnando di fatto “un nuovo ordine mondiale basato su
Internet e sulla vita nel Cyberspazio”, destinato a
sostituire i governi del mondo facendo uso dei cosiddetti “influencer”,
operatori addestrati a condizionare le masse dei fruitori di Internet nelle loro
scelte quotidiane, come ad esempio cosa mangiare, quali film andare a vedere nel
weekend, fino alla lista da votare alle elezioni.
L’obiettivo della
Casaleggio Associati è formalmente quello di “sviluppare in
Italia una cultura della Rete attraverso studi originali, consulenza strategica,
articoli, libri, newsletter, seminari e con la creazione di gruppi di pensiero e
di orientamento”
(...)
...i Casaleggio
sono apparentati con società e con multinazionali a dir poco discutibili, come
ad esempio Philip Morris, BP, Amoco e JP Morgan. Ed è sui legami conla
JP Morgan che ricadono le ombre maggiori. Grillo non parla di
signoraggio da circa tre anni (che coincidono più o meno dall’entrata sulla
scena della Casaleggio Associati). Dice che “è troppo”, che tanto la gente non
comprenderebbe. La JP Morgan è notoriamente una delle banche che maggiormente
lucra sul signoraggio mondiale. Poi ci sono legami con le più grandi lobby
americane”.
Insomma ne esce fuori
un quadro di stampo mondialista, una prospettiva di società futura che da tempo
consorterie di alta massoneria vanno auspicando.
Che Grillo sia stato
agganciato e quindi “aiutato”, se non addirittura “creato”, da
queste lobby per utilizzarlo ai fini di un loro lungimirante progetto
potrebbe essere possibile ed in ogni caso,
ancora di più, si confermerebbe quanto abbiamo prima esposto circa la
complessità delle società occidentali.
Però qui, in un certo
senso e ragionando in termini di “rottura” dello stato di cose esistenti, alla
peggio potremmo essere di fronte allo stesso problema, seppur di diversa natura,
che si verificò alle origini della rivoluzione bolscevica.
Nei gruppi clandestini terroristici del bolscevismo vi era,
infatti, uno dei più abili dirigenti che, in realtà, era un
infiltrato della polizia zarista. Osservò Lenin che l’opera nefasta di costui,
in definitiva, nel conto totale del dare - avere rivoluzionario, era stata
compensata dalla sua capacità di progettare attentati e azioni rivoluzionarie.
Insomma, mentre costui doveva lavorare per le forze repressive, al contempo
doveva lavorare anche per quelle rivoluzionarie.
Ergo, pur ammettendo che Grillo faccia parte di un progetto
mondialista con dubbie finalità, quel che ora conta è il fatto che costui, per
assicurarsi consensi deve produrre agitazioni, elevare contestazioni, veicolare
informazioni, contro il Sistema, e questo, in mancanza di altro, non può che
essere positivo.
Bizzi presuppone
l’entrata in parlamento di 100 grillini: “che si insedieranno
nella nuova Camera e nel nuovo Senato nella prossima legislatura. Tutti posti
che verranno sottratti ai partiti tradizionali e che saranno occupati da
personaggi in buona parte “nuovi” al mondo della politica, difficilmente
manovrabili e pronti ad eseguire, come docili burattini, gli ordini del loro
Guru”.
Ci sembra una
previsione un pochino esagerata, ma in ogni caso a nostro avviso questa nuova
infornata di parlamentari apparentemente “atipici”, in definitiva potrebbe
risultare positiva.
Noi siamo e siamo
sempre stati per l’astensione, ma dobbiamo anche considerare che “comunque”,
qualcuno in parlamento ci dovrà pur andare, e come sempre ci saranno dei vinti e
dei vincitori.
A mio parere tra i vincitori ci sarà Bersani e non Berlusconi, come
ipotizza Bizzi, ma questo conta poco, quello che è certo è che il nuovo governo
sarà sempre sotto il controllo dei “poteri forti”, ovvero dei banksters. Non a
caso è stata data a Monti, la possibilità di assumere una veste
politica facendolo eleggere (probabilmente dietro accordo con il Vaticano) nel
centro di Casini. E’ quindi probabile che, chiunque sia il vincitore, dovrà poi
appoggiarsi per forza al centro Monti.
Ma, in ogni caso, è un dato di fatto che in questi ultimi anni gli
organismi Mondialisti, gli indirizzi europei e la stessa recente opera nefasta
di Monti, hanno fatto emanare direttive e Leggi per le quali ai governi futuri
sarà praticamente impossibile aggirare le imposizioni europee, sarà impossibile
cioè evitare il cappio usurocratico del debito pubblico. Berlusconi, per fare un
esempio, promette demagogicamente l’abolizione dell’Imu, ma sa anche che poi
dovrà in altri modi reperire risorse per pagare, anno dopo anno, gli strozzini
internazionali.
A questo proposito il governo Monti (Bersani e Berlusconi
consenzienti) ha persino cambiato la Costituzione per imporre ai futuri governi
l’obbligo di osservare gli impegni di bilancio. Cosicché anche un futuro governo
Berlusconi dovrà drenare soldi dalle tasche dei cittadini, ridurre all’osso lo
Stato sociale e procedere alla svendita di quel che rimane del patrimonio
pubblico.
Bizzi sostiene che anche il programma di Grillo presenta proposte
di pura demagogia.
Come nel caso esposto di Berlusconi, concordiamo con lui, ma
dobbiamo anche fare un altro ragionamento.
Di fronte ad un risultato elettorale che, comunque vada, porterà al
varo di nuove coalizioni governative, che volenti o nolenti dovranno attenersi
ai dettami mondialisti, noi possiamo solo sperare che non escano maggioranze
salde, governi forti, attraverso i quali i banksters farebbero della popolazione
carne da porco. Dobbiamo invece augurarci che ci sia una
instabilità politica congenita.
Il danno che una instabilità negli equilibri governativi può
causare al paese, aggravando le condizioni economiche generali, è
compensato dalle ridotte possibilità che i “poteri forti” ne possano
procurare uno ancora più devastante.
Che questa instabilità
possa venire anche da un successo dei grillini, o da altri gruppi,
ben venga ed oltretutto questo apporterà pur sempre nuova informazione verso le
persone.
Del resto lo stesso
ragionamento vale per il Movimento di Responsabilità Nazionale di
Scilopiti, del quale Nicola Bizzi è Coordinatore regionale della
Toscana. Anche Scilopiti, a nostro avviso, svolge una funzione positiva
di contestazione e di informazione, ma perchè dovremmo invece fidarci di
Scilopiti che comunque sia è pur sempre uomo “del sistema”?
Bizzi potrebbe anche
avere ragioni di “concorrenza elettorale“ nel voler criticare, a torto o
ragione, il movimento di Grillo, ma noi che non abbiamo di questi “interessi”
dobbiamo vedere le cose sotto un altro aspetto.
Ma, dice Bizzi, il
movimento 5Stelle: “per stessa ammissione di Beppe Grillo, ha
impedito che in Italia prendessero piede organizzazioni ben strutturate
fortemente anti-europee, anti-mondialiste e di risveglio nazionale come Jobbik
in Ungheria, Ataka in Bulgaria e Alba Dorata in Grecia, favorendo così lo
status-quo”.
Quindi secondo Bizzi:
“La funzione di Grillo e del suo movimento, almeno in questa fase, è quella
di destabilizzare per preparare la strada a
qualcos’altro”.
Certo, questo è possibile ed infatti abbiamo premesso varie
perplessità circa le forme di antagonismo nelle società
occidentali, ma tutto questo lo vedremo poi in un secondo momento, ora può
interessarci fino ad un certo punto.
Un ultima osservazione. Il problema del dissenso interno al
Movimento 5Stelle. Lasciamo stare le sciocchezze sulla falsa democrazia.
Pensiamo invece che questo sia un aspetto di “costume”. Mi spiego, oggi come
oggi, la politica è intesa come un “mezzo” per progredire socialmente, per
mettersi in mostra, per arraffare qualcosa. Tutti i partiti sono oramai ridotti
a “negozi” dove si comprano raccomandazioni, e possibilità di infilarsi nel
potere per arricchirsi in vari modi. Era quindi ovvio che anche il movimento di
Grillo, crescendo e facendo intravedere la possibilità di conquistare posti nel
parlamento o negli Enti locali, abbia attirato gli immancabili profittatori.
Questa gente, in pratica, si fa eleggere sulla base di sacrosante
contestazioni e rivendicazioni, ma poi, una volta entrata nei
consigli comunali, ecc., di fronte ad un certo “andazzo”, a consuetudini
ladronesche, consolidate da decenni, inciuci di ogni genere, lascia perdere tutto e mette le mani nella
“marmellata”, scopo primario per cui, tra l’altro, erano entrati in politica.
Abbiamo visto intrufolarsi nel “potere” e dissolversi
ideologicamente partiti dal portato storico di un certo rilievo, come
Rifondazione Comunista, figuriamoci con movimenti di minor tradizione e spessore
storico.
Fa quindi bene Grillo a emanare scomuniche ed epurazioni che poi
però, gli avversari sfruttano accusandolo di “mancanza di
democrazia”.
Nelle nostre considerazioni questo aspetto, che gli avversari di
Grillo, usano per attaccarlo non deve interessarci per nulla.
Insomma, per concludere: in mancanza di altro, è preferibile
seguire ogni iniziativa di “rottura” dell’andazzo generale, con un certo
interesse e un pò di disincanto, senza mettersi per forza di traverso. C’è
sempre tempo per farlo.
Maurizio Barozzi
Stimo Maurizio e le sue analisi sono sempre molto chiare ed estremamente interessanti.
Stavolta mi dissocio con quanto egli sostiene nell'ultimo paragrafo e le motivazioni risiedono in argomentazioni esposte in un video che verrà pubblicato tra oggi e domani.
Elia Menta
Ringrazio Maurizio Barozzi per l'attenzione dedicata alla mia intervista sui retroscena di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle.
RispondiEliminaUn cordiale saluto,
Nicola Bizzi
nicola.bizzi@email.it
Sul fatto purtroppo che andiamo verso un Governo Mondiale non ci sono dubbi,basta sapere e guardarsi attorno.
RispondiEliminaGrillo secondo la mia modestissima opinione puo' essere la Valvola di Sfogo permessa dai poteri Plutocratici/Massonici proprio per evitare diciamo Primavere Arabe,Indignados,Albadorata etc etc.
Che ben venga Grillo e ci mancherebbe altro,ma non vorrei Illudermi che questa sacrosanta destabilizzazione politica porti giovamento sociale.
Sono troppo potenti,possiamo fare poco.
Io voto Beppe,prego e spero .
RP
Mi permetto di rispondere al signor RP di cui sopra, votante Beppe Grillo.
RispondiEliminaCaro signore lei probabilmente non ha fatto nemmeno lo sforzo di leggere l'articolo qui sopra e ho i miei seri dubbi che lei abbia letto il programma del m5stelle.
Ma procediamo con ordine, dai problemi più gravi, quali l'usura bancaria colpevole di far fallire gli Stati nazionali:
"Grillo non parla di signoraggio da circa tre anni (che coincidono più o meno dall’entrata sulla scena della Casaleggio Associati)."
Procediamo con l'ambiente, Grillo propone le piste ciclabili, mi domando io: a che ca*^o serve andare in bicicletta se ci sono aerei militari senza livree che rilasciano tonnellate di Bario e trimetilallumino sopra i centri abitati?
La prego di informarsi su questo gravissimo problema del quale Grillo tace volutamente.
Se lei avesse letto il programma di Grillo (cosa che quasi certamente non ha fatto) avrà senz altro notato alcuni atteggiamenti che di democratico non hanno nulla, tra cui (paro paro al programma della P2 di licio Gelli):
- abolizione dell'ordine dei giornalisti
- abolizione del valore legali dei titoli di studio
Grillo propone anche l'estensione del Wi-max senza considerare che le radiazioni elettromagnetiche sono pericolose per la salute umana.
Potrei continuare per delle ore ma preferisco fermarmi qui, mi domando con quale coraggio lei andrà a votare l'ennesimo burattino dei poteri forti e dell'usura internazionale che tace su scie chimiche e signoraggio bancario. Come spera che possano cambiare davvero le cose?
La saluto.