Il primo ministro Mario Monti comincia a subire il primo tentativo di
ridimensionamento.
Nulla di grave, se questo non fosse ” bipartisan” come e’
ormai di moda, con aggiunta di Quirinale.
D’altronde, quando si ha la più
vasta maggioranza della storia repubblicana, bisogna attendersi una opposizione
altrettanto numerosa. Matematica politica.
Sul fronte interno, l’attacco al
ministro Riccardi, per aver detto quel che tutta l’Italia dice ( politica =
schifo), fa tenerezza, così come l’alzata di capo di Angelino Alfano che dice
di non voler parlare di giustizia ( e Rai) con Bersani e Casini.
Lo
stringimento strategico, sta giungendo dal Quirinale e rischia di vulnerare il
professore nella finora concessa autonomia amministrativa decisionale che è il
tratto distintivo della sua esperienza di governo.
E’ indubbio che il
professor Monti, ancora preso dalle esigenze di politica finanziaria europea,
abbia trascurato il resto del mondo che, per dirla con Kipling, e’ “vasto e
terribile”.
” L’affare dei due marò” prima e quello del vuoto di
comunicazione con il governo britannico ( in Nigeria) poi, ha dimostrato che
pescare dei ” tecnici” di ministero non e’ stata idea vincente.
I ” parvenus”
degli esteri e della Difesa si accaniscono piuttosto contro i “nemici intimi” ,
che contro problemi che comunque non sono mai stati alla loro portata.
Altra
idea solo apparentemente sensata del Premier, e’ stata quella di tenere per se
la delega per i servizi segreti.
Il super indaffarato Monti aveva,
giustamente pensato, per evitare congiure a suo danno, specie in vista delle
elezioni presidenziali, di tenersi la delega all’intelligence, ma non ha potuto
trovare il tempo per dedicarsi alla ” pars costruens” delle attività segrete di
governo, senza le quali si rischia di apparire un Berlusconi
qualsiasi.
Oberato di lavoro – Alemanno e Letta fecero anticamera per oltre
due ore prima di essere ricevuti per sentirsi negare le Olimpiadi- il prof Monti
ha creduto di poter fare come all’università : lasciare gli studenti fuori
dall’uscio.
Con gli italiani ha funzionato, con gli stranieri, ( indiani e
inglesi) no.
Al Quirinale è parso necessario quindi far scaldare i muscoli a
qualcuno in grado di ottenere la delega per i servizi segreti e gestirla
adeguatamente.
Una persona capace di coordinare queste necessità meglio di
come abbia fatto il prefetto De Gennaro, specializzato più in affari interni e
affaccendato più a non far conoscere il suo stipendio
( avete notato che non
é apparso sulla stampa ?) che a beghe afroasiatiche.
Detto,
fatto.
Stamattina é comparso in TV a “mattina in famiglia ” il generale
Cucchi , grande amico di Prodi e Amato, per un breve periodo capo del Sismi, a
rispondere, sensatamente, alla crescente curiosità della pubblica opinione
sulle questioni trascurate dal premier.
Ha fatto una buona performance ed ora
é papabile per l’incarico.
Sarebbe anche la prima volta che la delega per i
servizi segreti finisca affidata a una persona esperta della materia e questo e’
un bene. Ma ci sono due problemi:
1)Peccato che si tratti di un grande amico
e conterraneo del più papabile dei concorrenti alla Presidenza della Repubblica.
Non faciliterà la fiducia col premier.
2) In Nigeria ormai c’é scappato il
morto e in India, la soluzione dell’enigma é legata alla sorte dell’ex manager
di Finmeccanica Lorenzo Borgogni ed ai suoi interrogatori coi magistrati qui in
Italia.
Se Borgogni si limiterà a spiattellare le assunzioni dei figli e
fratelli dei leghisti in quel di Varese, passi. Se cominciasse invece a parlare
di affari esteri di Finmeccanica, ci sarà maretta per i marò.
Se però anche
Borgogni se la dovesse cavare con un patteggiamento ridicolo come è successo a
Bisignani – che ha ripreso il suo ” business as usual” – e non si parlasse più
delle forniture Finmeccanica all’India per le fregate classe Brahmaputra ,
sarebbe il segnale che nulla é cambiato e nulla cambierà e crollerebbero le
ambizioni di Mario Monti per la Presidenza della Repubblica.
Nel frattempo, a
Roma, dal 1 gennaio a ieri, cinquecento artigiani hanno restituito la licenza e
solo trenta hanno aperto bottega nel periodo.
Pessimo segno.
Antonio de Martini
FONTE: http://corrieredellacollera.com
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