sabato 6 aprile 2013

ULTIMO VELENO DA INIETTARE


Bollettino di guerra. A fine anno, nell’ultimo trimestre del 2012, è stato record assoluto della pressione fiscale in Italia: 52%, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2011. La media annuale del prelievo tributario si è attestata al 44%. Le entrate totali dello Stato in rapporto al pil sono dunque state complessivamente del 47,7 per cento rispetto al pil (46,2% nel 2011). E’ l’Istat che ha ieri offerto questo spaccato della nefasta terapia Monti.
E gli italiani, appena così tosati, non debbono certo sperare in un’inversione di tendenza, anzi: già in questo inizio anno i loro Buon Pastori li stanno di nuovo osservando nell’ovile per operare nuovi prelievi di lana, con la scusa della primavera.
E’ incredibile e purtroppo vero.
Vogliamo citare - a futura memoria - le nuove scadenze Imu, Iva (da portare al 22-23% a luglio), Irap o, peggio, Tares? Solo quest’ultima toglie due miliardi in più dalle tasche dei cittadini italiani: dicono che servirà a “salvare le casse dei Comuni”... Ma avrà effetti orribili su tutti noi: brucierà altri due miliardi dei risparmi (se ci sono ancora...) delle famiglie. E lo scandalo nello scandalo è che questi due miliardi equivalgono, guarda caso, alla metà di quello che il perfido duo Monti-Grilli ha versato “a perdere” al Monte dei Paschi di Siena.
Lo ripetiamo: “a perdere”. Come “grazioso regalo di governo”. E non lo diciamo noi, lo scrive e preventiva lo stesso Monti, nel suo “Modello di Klein”: praticamente Mps avrebbe potuto - e Monti, il “Tecnico” lo considera naturale! - vendere direttamente i titoli in suo possesso e non ricevere aiuti pubblici.
Allora la domanda naturale è: “Davvero Monti-Grilli & Co. pensano di togliere altri soldi ai cittadini esausti, agli imprenditori morituri, ai risparmiatori con “risparmi” ormai erosi, ai lavoratori, ai precari, ai cassintegrati ai disoccupati, dopo che con gli scorsi aumenti hanno diminuito il gettito, fatto crollare i consumi e spinto l’Italia in fondo al tunnel della recessione?
E c’è pure una constatazione finale e ineludibile: Monti e Grilli non sono dei “Candido” calati dal cielo. Sono degli economisti di gran peso, infeudati ai centri di potere mondialisti.
Del primo sappiamo tutto, carichi, cariche, cadreghe e affiliazioni. Del secondo è sufficiente sottolineare che negli Anni Novanta era agli ordini di un certo Mario Draghi, allora delegato da Ciampi (e dalla banca d’Inghilterra, sua anfitrione sul Britannia) alla privatizzazione di tutte le aziende pubbliche nazionali, svendute, spezzate o meno, a prezzi di realizzo.
Sono trascorsi venti anni da allora, dai giorni dell’inizio della Grande Rapina, e sembra scoccato un conto alla rovescia per compiere l’estremo atto loro commissionato: iniettare l’ultima dose di veleno letale alla nostra comunità nazionale.






1 commento:

  1. purtroppo... le pecore per loro natura si lasciano tosare facilmente... al limite qualche belato e nulla più...

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