mercoledì 17 aprile 2013

MPS - SEGNALI DI PROSSIMA SOLUZIONE



Nella scorsa settimana, a quanto si dice, i vertici di MPS hanno diramato due direttive alle filiali operative:
1)ridurre il tasso di favore accordato, per attirarli, (ai nuovi clienti che depositano somme rilevanti) ai clienti che vincolano a tempo i loro depositi presso la banca;
2)evitare per quanto possibile di classificare i crediti deteriorati come in sofferenza (incaglio o contenzioso) – classificazione che impegna liquidità distogliendola da impieghi remunerativi per la banca..
La prima mossa, se riscontrata, può meravigliare, perché oggi, secondo il buon senso, più che mai MPS avrebbe bisogno di offrire tassi elevati per  recuperare almeno parte dei depositi recentemente fuggiti (ritirati da depositanti che temono il possibile default), dato che le indagini penali sui precedenti vertici di MPS procedono minacciosamente e che l'ultimo bilancio, presentato il 28 u.s., evidenzia perdite altissime soprattutto dovute a deterioramento dei crediti (in realtà, sono crediti già deteriorati, che prima non erano dichiarati tali a bilancio, e ora si fanno gradualmente affiorare, via via che la liquidità disponibile per i conseguenti accantonamenti lo consente).
La seconda stupisce altrettanto, perché oramai, dopo gli ultimi due bilanci e tutto quello che è trapelato dalle indagini penali, è notorio che MPS ha ancora un vasto contenzioso sommerso, inespresso, quindi continuare pratiche di nascondimento dovrebbe essere pericolosissimo per l’attuale dirigenza, in quanto creerebbe un (ulteriore) elemento di non-discontinuità rispetto alla gestione Mussari e Vigni.
D’altra parte, è anche vero che vertici di MPS sono composti da persone accorte e certamente ben informate, che agiscono in base a informazioni sicure. Se hanno diramato quelle direttive, possiamo ritenere che, finalmente, una soluzione per il Monte sia stata trovata. Ma quale?
Le due mosse suddette possono suggerire (per ora, sono solo ipotesi di indagine) che sia stato raggiunto un accordo politico tra PD e PDL, nel senso di una collaborazione di “alta” politica per sistemare le due posizioni critiche:
-quella penale di Berlusconi, con un aggiustamento dei processi e/o la continuazione del silenzio sulla sua ineleggibilità ai sensi dell'art. 10 della Legge 361 del 1957, come titolare di azienda concessionaria pubblica – se fosse dichiarato ineleggibile, probabilmente dovrebbe a breve scegliere tra il carcere e l'esilio;
-quella penale del Monte e di tutti gli esponenti politici di area sinistra che potrebbero essere attinti dalle indagini in corso, mediante una limitazione delle indagini penali e la condanna di solo alcuni dei colpevoli (capri espiatori);
-quella finanziaria del Monte, mediante un accordo per evitare ulteriori ispezioni sulla regolarità delle sue prassi contabili, in modo che possa continuare a operare tenendo nascosta la residua mole di bad credits, fintanto che non sia divenuto finanziariamente possibile sistemare la cosa con una forte iniezione di liquidità in conto capitale (e bisogna fare così per salvare questa banca che, pur nelle attuali condizioni, dà lavoro a 30.000 persone e conserva circa 6.000.000 di clienti) .
A ciò potrebbe arrivarsi, appunto, con l'ingresso di nuovo capitale (BNP,  Axa) un con nuovo covert loan da parte di Bankitalia o BCE per rifinanziare la banca senese.
Ma le recenti, vigorose  mosse dei magistrati inquirenti (sequestro a Nomura Bank, visita in Bankitalia, sequestro a carico di Vigni, Mussari e Baldassarri) sembrano indicare volontà di portare le indagini fino in fondo e rapidamente.

16.04.13 Marco Della Luna

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