Nella
scorsa settimana, a quanto si dice, i vertici di MPS hanno diramato due
direttive alle filiali operative:
1)ridurre il tasso di favore accordato, per attirarli, (ai nuovi
clienti che depositano somme rilevanti) ai clienti che vincolano a tempo i loro
depositi presso la banca;
2)evitare per quanto possibile di classificare i crediti
deteriorati come in sofferenza (incaglio o contenzioso) – classificazione che
impegna liquidità distogliendola da impieghi remunerativi per la banca..
La prima mossa, se riscontrata, può meravigliare, perché
oggi, secondo il buon senso, più che mai MPS avrebbe bisogno di offrire tassi
elevati per recuperare almeno parte dei depositi recentemente fuggiti
(ritirati da depositanti che temono il possibile default), dato che le indagini
penali sui precedenti vertici di MPS procedono minacciosamente e che l'ultimo
bilancio, presentato il 28 u.s., evidenzia perdite altissime soprattutto dovute
a deterioramento dei crediti (in realtà, sono crediti già deteriorati, che
prima non erano dichiarati tali a bilancio, e ora si fanno gradualmente
affiorare, via via che la liquidità disponibile per i conseguenti
accantonamenti lo consente).
La seconda stupisce altrettanto, perché oramai, dopo gli ultimi
due bilanci e tutto quello che è trapelato dalle indagini penali, è notorio che
MPS ha ancora un vasto contenzioso sommerso, inespresso, quindi continuare
pratiche di nascondimento dovrebbe essere pericolosissimo per l’attuale
dirigenza, in quanto creerebbe un (ulteriore) elemento di non-discontinuità
rispetto alla gestione Mussari e Vigni.
D’altra parte, è anche vero che vertici di MPS sono composti da persone
accorte e certamente ben informate, che agiscono in base a informazioni sicure.
Se hanno diramato quelle direttive, possiamo ritenere che, finalmente, una
soluzione per il Monte sia stata trovata. Ma quale?
Le due mosse suddette possono suggerire (per ora, sono solo
ipotesi di indagine) che sia stato raggiunto un accordo politico tra PD e PDL,
nel senso di una collaborazione di “alta” politica per sistemare le due
posizioni critiche:
-quella penale di Berlusconi, con un aggiustamento dei processi
e/o la continuazione del silenzio sulla sua ineleggibilità ai sensi dell'art.
10 della Legge 361 del 1957, come titolare di azienda concessionaria pubblica –
se fosse dichiarato ineleggibile, probabilmente dovrebbe a breve scegliere tra
il carcere e l'esilio;
-quella penale del Monte e di tutti gli esponenti politici di
area sinistra che potrebbero essere attinti dalle indagini in corso, mediante
una limitazione delle indagini penali e la condanna di solo alcuni dei
colpevoli (capri espiatori);
-quella finanziaria del Monte, mediante un accordo per evitare
ulteriori ispezioni sulla regolarità delle sue prassi contabili, in modo che
possa continuare a operare tenendo nascosta la residua mole di bad credits,
fintanto che non sia divenuto finanziariamente possibile sistemare la cosa con
una forte iniezione di liquidità in conto capitale (e bisogna fare così per
salvare questa banca che, pur nelle attuali condizioni, dà lavoro a 30.000
persone e conserva circa 6.000.000 di clienti) .
A ciò potrebbe arrivarsi, appunto, con l'ingresso di
nuovo capitale (BNP, Axa) un con nuovo covert loan da parte di
Bankitalia o BCE per rifinanziare la banca senese.
Ma le recenti, vigorose mosse dei magistrati
inquirenti (sequestro a Nomura Bank, visita in Bankitalia, sequestro a carico
di Vigni, Mussari e Baldassarri) sembrano indicare volontà di portare le
indagini fino in fondo e rapidamente.
16.04.13 Marco Della Luna
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