LETTERA APERTA AD UN AMICO BLOGGER

La lettera che segue e i suggerimenti e le accuse che vi sono contenuti, sono diretti a me, Elia.

La pubblico perché mi è stata fatta esplicita richiesta. Non rispondo poiché ho già più volte e ampiamente risposto in privato, spiegando e argomentando. Il resto, ciò che e' stato fatto o no in direzione di un movimento unico italiano, lo si può trovare nei post pubblicati in questi anni.

Buongiorno Elia,

Vorrei ricordarti ché sono in Italia da poco, conosco poche persone, la lingua non è la mia, sono afflitto da una paraplegia ché limita tanto i spostamenti.

Per motivi personali non ho avuto computer, cellulare e indirizzo ufficiale in Italia prima di meta febbraio di quest'anno. Da allora sono risalito a siti di divulgazione di informazione veritiere e cosi ho scoperto il tuo sito. Da due mesi solo sono entrato nella "discussione" per capire come, dove e con chi allearmi e proporre il mio contributo al necessario cambiamento in questo paese. La filosofia ché traspare sul tuo sito mi ha incitato a contattarti con una proposizione. 

Dai primi commenti al primo contatto ho sempre chiaramente espresso la stessa critica, cioè la tendenza di quasi tutti gli attori della divulgazione a agire separatamente, ciascuno sul suo blog senza coordinazione e dunque disperdendo le energie del cambiamento. Ho fatto notare ché di fronte al numero e la complessità delle strategie dei poteri al controllo percepivo un sentimento generale di impotenza ché spinge ognuno a una critica reattiva all' NWO certo, ma con una tragica incapacità all'alleanza e l'organizzazione di un fronte d'azione comune ché proponga un alternativa politica efficace. Tale situazione produce tre effetti negativi ché sono:

- La divisione delle forze di cambiamento, ché non serve più commentare.

- Il confinamento della contestazione in una dinamica di reazione alle mosse dei nemici della nazione, cadendo nella trappola  evidente della mobilitazione delle energie del cambiamento nella reazione, la critica, invece ché l'azione cioè la creazione di una alternativa innovativa capace di raggruppare tutti.

-  La critica accurata dei tanti misfatti criminali senza proposizione di soluzioni diffonde ancora più paura e angoscia ché paralizzano l'azione, altra nota strategia dei bastardi al commando.

Per questi motivi ho espresso sin da l'inizio ché non avrei fatto anche io un'altro blog ma avrei tentato l'intervento su quelli esistenti con lo scopo di coalizzare le energie. 

A questo punto, tramite risposte ai miei commenti sul tuo sito hai espresso una fratellanza di pensiero nel mio confronto chiamandomi "amico" esprimendo la tua stima, il ché mi ha incitato a scriverti e farti la logica proposta della creazione di una alternativa politica. Hai risposto molto gentilmente ché eri d'accordo con TUTTO ciò ché scrivevo.

Allora ti ho mandato una serie di lettere dove spiegavo la mia comprensione della situazione italiana e la proposizione di creazione di una alternativa politica. Da questo momento tutte le tue risposte hanno sottolineato le difficoltà, le impossibilità e mai i punti di accordo ché avrebbero consentito l'elaborazione di una base comune  ché poteva dare inizio all'elaborazione di un progetto. Essendo molto paziente, come lo sono tuttora ancora, ho persistito nel definire il mio pensiero per suscitare in te un atteggiamento  costruttivo, ma in vano. 

E cosi ché hai dimostrato di essere rinchiuso nella reazione. Come tanti disperdi le tue energie nella critica quando l'emergenza comanda all'alleanza delle forze. Questo rifletta,con pochi dubbi, ché non hai una vera soluzione da proporre e ché senza nemmeno capirlo ti auto-commiseri, strafatto dalla magistrale strategia del NWO, ponendoti come quello ché insegna agli altri di dover agire dandoti l'illusione di fare qualcosa allora ché sei solo un altro ché, spendendo tempo, energia e denaro, ricevendo anche minacce, come dici, alimenta un sistema ignobile e diffonde paura, energia di cui si nutre chi sapiamo.

Tutto questo rispecchia una disperazione ché si legge sulla tua faccia e chi ti consuma l'anima. Quando per portare avanti una battaglia, perché è di questo ché si tratta, contro un nemico mille volte più potente di noi, ci vuole un atteggiamento perfetto di Guerriero. Puoi pure rassicurarti crepandoti a girare l'Italia per insegnare alla gente ignara, senti nel profondo del tuo essere ché qualcosa non va, ché il tuo contributo non cambia niente, o allora cosi poco.

Anche questo ho provato, con tanta pazienza, di farti capire. Ma il grande (nome), informatore/salvatore non accetta di certo nessuna critica da uno svizzerino zoppo. Accettare la mia critica, fondata finché non la potrai squalificare con una vera argomentazione, sarebbe stato come confessare la scarsa utilità del tuo impegno. Come già detto, non serve più criticare gli eventi serve agire creando da subito una nuova forza politica. La critica, c'è n'è abbastanza, lasciamola fare a giornalisti professionali ché non mancano. Per inerzia fa la sua strada da solo, rimane tutto scritto, memorizzato e gli neo informati la portano avanti. Quelli come te debbono passare alla tappa successiva, quella ché propongo, ma ché invece di trovare riscontro nel ambito dei bloggers, viene respinta. Come mi respingi tu e tanti altri sul web italiano. Ma chi è sto str.... ché pretende dirmi cosa fare. In realtà, non ti ha mai tanto importato di sentire veramente ciò ché ho da dire, la proposta di un modo di gestione del potere in un movimento ché renda impossibile il dirottamento delle scelte iniziali, la corruzione dei suoi membri e l'infestazione degli agenti del potere occulto.

In fatti non mi hai consentito di esprimere quale tipo di organizzazione propongo, ti sei limitato a sentenze del tipo: abbia pazienza, il popolo non è maturo, per ora dobbiamo riflettere e informare, ecc...

Se veramente vuoi contribuire all'evoluzione di cui ha bisogno questo paese, se veramente ai le palle ché dici di avere, se veramente sei aperto alla critica costruttiva, pubblica queste righe, sottomettili ai commenti dei lettori. Discutiamone Elia. Ci conto poco. Le tue risposte sono evasive, non mi nemmeno risponderai. 

Se lo facessi,  se avessi questo coraggio, se lasciassi ché io invada il  sito tutto tuo di difensore della sovranità,con il mio umile contributo, allora si  ché potrei considerarti un amico, un Guerriero della verità. Porta la polemica ché sollevo alla conoscenza del pubblico, anche senza correggere il mio scarso italiano. Accetterò il giudizio popolare, e se fossi squalificato, ritornerò nella mia tana infernale di coniglietto stupido, come qualifichi quelli ché intervengono sul tuo sito e tanti altri senza capire niente, lasciando le loro piccole merde ché danno fastidio al tuo odorato mentre canti portando la croce. Temo ché questa croce sia il corpo di dolore ché ti crei da solo e ché ti toglie la lucidità di capire quando un vero alleato ti propone un sincero aiuto. 

Aspettando la pubblicazione e i commenti, ti saluto (nome), amico, perché in fondo ti voglio bene ed è il motivo per il quale ti scrivo, se fossi in grado di capirlo senza lasciarti strafare dall'arroganza ché caratterizza tanti pseudo-intelletuali italiani. So di essere incisivo, duro, ma credo ché tu sia una persona per bene, capace di incassare i colpi e andare avanti. A presto, claudepanzeri57gmail.com

Claude Panzeri