Io ho a volte l'impressione
che ci sia in giro un'ignoranza spaventosa, che la gente, tranne quelle poche
nozioni pratiche e quotidiane che servono per sbrigare il proprio lavoro e le
faccende di tutti i giorni, non sappia pressoché nulla. Ma come, dirà qualcuno,
nell'era della comunicazione e dell'informazione globale! Ebbene, il problema
sta proprio lì, nella massa nella baraonda di informazioni, dati, concetti che
ci bombardano quotidianamente appena ci colleghiamo a un qualsiasi pezzo del
sistema mediatico: troppi, caotici e in massima parte futili e irrilevanti, che
non possono essere assimilati, ma solo avvertiti per un momento per
lasciare posto “all'informazione” successiva, e nel loro insieme disabituano a
pensare con profondità.
Platone faceva osservare che è
estremamente arduo arrivare alla conoscenza partendo dall'ignoranza totale,
occorre avere almeno un barlume che ci indichi cosa dobbiamo cercare di sapere,
ed è partendo da questa premessa che ha sviluppato la sua teoria della
conoscenza come riminiscenza.
Io non so se possa esistere
qualcosa come l'iperuranio platonico con le idee, i modelli delle cose tutti
là, pronti ad essere afferrati dalla mente sagace, ma l'universo mediatico ne
costituirebbe quasi un accettabile surrogato se disponessimo di una bussola o
di un filo di Arianna per muoverci nel labirinto, se non si rischiasse a ogni
passo di essere travolti da maree di cose futili e irrilevanti, oppure
incoerenti e deliranti. Per trovare la strada occorre per prima cosa sapere
cosa cercare e non credo che chi va in internet per erudirsi sulle biografie
dei divi o dei calciatori abbia molte possibilità di progredire nella
conoscenza.
Guardiamo a quella che è la
formazione che nella maggior parte dei casi si riceve nella scuola; a parte il
basilare “leggere, scrivere e far di conto” come dicevano i nostri nonni, che
anch'esso oggi pare si acquisisca in maniera sempre più imperfetta, le nozioni
che vi si apprendono sono perlopiù quelle che AL POTERE fa comodo che la gente
abbia. Esiste una curiosa lottizzazione delle competenze: ad esempio, perché
mai i libri di testo di storia devono essere TUTTI INVARIABILMENTE di
ispirazione marxista e quelli di filosofia con invariabilità altrettanto
monolitica tutti di ispirazione cattolica?
La storia è, come è ovvio, il
terreno delle maggiori falsificazioni. Pensiamo ad esempio allo PSICODRAMMA che
è il racconto della seconda guerra mondiale. Io non voglio dire, ad esempio,
che il delitto dei delitti, l'olocausto degli ebrei non sia avvenuto, che sia
stata tutta una montatura (anche perché NON POSSO farlo, nella nostra
liberissima democrazia sostenere certe opinioni è un reato); dico solo PROVATE
A IMMAGINARE PER IPOTESI che non sia avvenuto (anche immaginare ipotesi
dichiaratamente fantasiose è un reato?); lo avrebbero certamente inventato per
coprire le atrocità compiute dai vincitori: quattro milioni di vittime civili
dei bombardamenti terroristici e privi di utilità militare nella sola Europa,
più quelli sul Giappone, su cui sono stati anche sganciati due ordigni nucleari
quando aveva già chiesto la resa, tre milioni di civili tedeschi massacrati
dall'Armata Rossa, decine di migliaia di italiani assassinati dai partigiani
jugoslavi in Istria e nella Venezia Giulia. Prigionieri massacrati dopo che si
erano arresi, donne stuprate, anziani e bambini torturati prima di venire
uccisi, in una galleria degli orrori che è un pozzo senza fondo e di cui i
testi scolastici non fanno parola.
Ma la falsificazione risale a
molto più addietro, perché la storia contemporanea è costantemente presentata
come il progressivo trionfo della democrazia, l'emancipazione delle masse verso
un avvenire sempre più radioso. Non viene mai detto che questo grandioso
movimento è nel contempo la progressiva ascesa di una classe di capitalismo usuraio
che oggi vediamo con quanta forza può strangolare nazioni intere, e che dove
sono avvenute le rivoluzioni con la bandiera rossa, non hanno risolto nulla ma
hanno anzi peggiorato le cose, sostituendo al capitalista strozzino privato il
capitalista strozzino di stato.
Quanto più si risale indietro
nel tempo, tanto più si scopre l'estensione della falsificazione. E' un punto
che ho illustrato con ampiezza più volte e vi rimando alla lettura del saggio
“Ex oriente lux, ma sarà poi vero?” suddiviso in quattro parti. Tutta la storia
antica ci è stata raccontata in modo da sminuire il ruolo dell'Europa ed
enfatizzare quello del Medio Oriente, guarda caso, dei luoghi che fanno da
sfondo alla bibbia, in modo da non farci percepire, o farci percepire il meno
possibile la religione divenuta sciaguratamente dominante, il cristianesimo,
per quello che è, una concezione semitica, estranea alle radici profonde e
autentiche del nostro continente.
Ugualmente falsata è ad
esempio la storia della filosofia, e il pensiero greco viene ridotto a una
sorta di lunga preparazione alla “rivelazione” cristiana, insultando
letteralmente Platone, Aristotele e gli altri grandi filosofi dell'antichità
che, senza la “rivelazione” non avrebbero potuto compiere il balzo definitivo
dalla ragione alla “fede”, si cerca cioè di mascherare il fatto che quel che è
avvenuto con l'avvento del cristianesimo e il tramonto del mondo antico, è
stato un enorme arretramento dello spirito e della cultura.
Se dalle scienze umane
passiamo a considerare le scienze naturali, non è che le cose migliorino. Se
non fosse tragico, sarebbe grottesco il tentativo dei “biologi democratici” di
esorcizzare ciò che realmente insegna la teoria evoluzionista di Darwin che
rimane il centro e il cuore delle scienze della vita: il valore del conflitto e
della selezione nel costruire i tipi più elevati, niente altro che questo ha
portato dalla mucillagine all'uomo (e non è possibile ignorare la conferma del
pensiero di Eraclito, sette secoli prima di Cristo: “La guerra è madre e regina
di tutte le cose”) e la tendenza dei viventi a perpetuare nelle generazioni
future il proprio genoma, che in ultima analisi è la sanzione scientifica di
quelle “brutte cose” che chiamiamo nazionalismo e razzismo, e riduce in maniera
spietata democrazia, cristianesimo e marxismo alla dimensione dell'utopia.
(Si veda il mio scritto “La
scienza falsata” a proposito del tentativo dei “biologi democratici” di non
arrivare a queste conclusioni peraltro ovvie).
Insomma, è chiaro che tutta la
nostra cultura è stata stravolta e falsata in modo da andare in appoggio o
almeno non contraddire le ideologie dominanti: democraticismo, liberalismo,
marxismo, cristianesimo.
Come è possibile allora
giungere alla verità sapendo che dappertutto ci vengono scodellate menzogne,
talvolta grossolane, talvolta sottili?
In una qualche misura, tenendo
presente quanto è modesto il raggio dell'esperienza diretta di ciascuno di noi,
può soccorrere l'esperienza personale, se la memoria non è atrofizzata, come
sembra succeda sempre più spesso alla gente (altro miracolo del sistema
mediatico).
Vi faccio un esempio. E'
nozione comune che il leder democristiano Aldo Moro, sequestrato dalle Brigate
Rosse, sia stato un martire e un eroe. Sfortunatamente, non avendo la memoria
atrofizzata e avendo un ricordo piuttosto chiaro di quei giorni, so benissimo
che non fu affatto così: le lettere inviate dal leader democristiano dalla
prigione brigatista erano chiarissime e dicevano in sostanza: “Trattate,
trattate, ho famiglia, non importa quel che succede dello stato”. Un leader di
livello nazionale che fin allora aveva goduto di tutti i privilegi del potere,
non riteneva di dover applicare a se stesso quello spirito di sacrificio che si
esige dall'ultimo poliziotto, da chiunque vesta una divisa.
Aldo Moro fu un vigliacco,
come lo fu un insigne comunista, Laurenti Beria, il capo della polizia segreta
di Stalin che, caduto in disgrazia alla morte del dittatore, prima di essere
fucilato pietì miseramente quella clemenza che lui non aveva avuto per nessuno.
Un caso opposto fu quello di Alessandro Pavolini, “l'ultima raffica di Salò”,
che affrontò gli invasori a bordo di un'autoblinda L6 nell'estremissima
resistenza ai vincitori. Il democristiano e il comunista morirono da
vigliacchi, il fascista affrontò la sua sorte da eroe. Sarà stato un caso?
Il raggio d'azione
dell'esperienza personale rimane comunque limitato.
Occorre avere accesso a fonti
di informazione privilegiate o aver sviluppato una grande capacità di
riflessione personale, o qualcosa che si pone in qualche punto a mezza strada
fra queste due possibilità.
“Chi sa non parla, chi parla
non sa”, ma a volte si ha l'impressione che qualcuno di “quelli che sanno” (per
accesso a fonti d'informazione privilegiate, per acume, per saggezza) si sia
lasciato scappare di più di quanto intendesse dire.
Un esempio addirittura
eclatante in questo senso mi sembra un documento di cui – non a caso – vi ho
parlato più volte, perché è proprio uno squarcio fra le nubi che si apre e ci
fa vedere un panorama altrimenti inedito, la “famosa” intervista rilasciata dal
filosofo Massimo Cacciari a Maurizio Blondet e da quest'ultimo riportata nel
libro “Gli adelphi della dissoluzione” (per la cronaca, l'intervista è del 1997
e il libro è del 2000). In essa, il filosofo sindaco di Venezia metteva in
evidenza due punti fondamentali: il cristianesimo ha avuto un ruolo centrale
nel dissolvere l'ethos, il sistema di valori, la cultura, il mondo antichi; ed
è sempre questo elemento nichilista proprio del cristianesimo, espanso fuori
dalla Chiesa che in qualche modo aveva cercato di controllarlo, a partire dalla
riforma protestante, è alla radice di tutti i fenomeni patologici della
modernità.
La cosa notevole è che queste
tesi noi non le troviamo in bocca a un Nietzsche o a un Evola: Cacciari e
Blondet sono entrambi cattolici e questo aspetto dissolutivo, nichilista,
distruttore della religione più diffusa in Occidente appare loro un “danno
collaterale” nell'ambito di un piano divino globalmente salvifico. Per una
volta ammissioni così compromettenti vengono DA PARTE CATTOLICA.
Recentemente, Blondet è
tornato su questo argomento illustrando un concetto presente nell'intervista a
Cacciari, quello di “Katechon”, ciò che impedirebbe, almeno per ora,
all'anticristo di manifestarsi e di arrivare così alla fine dei tempi.
Questo concetto che deriva da
san Paolo e su cui vari teologi a cominciare da Tommaso D'Aquino si sono
sbizzarriti per secoli, per un non credente non avrebbe nessuna rilevanza, ma
Blondet che al tempo della famosa intervista riteneva che il “Katechon” fosse
genericamente “la fede cristiana, la Chiesa, i sacramenti”, ha mutato il suo
pensiero al riguardo identificandolo in una forza non religiosa, precisamente
lo stato romano ai tempi evangelici e, per estensione, qualsiasi stato che,
come quello romano sia uno stato di diritto basato sulla legalità, e per questa
via propone una conciliabilità, una compatibilità fra romanità e cristianesimo,
cercando di risolvere in modo ingegnoso ma che in definitiva non regge, il
grande problema contro cui vanno a sbattere inevitabilmente i tradizionalisti
cattolici, il carattere sovversivo ab origine del cristianesimo, l'effetto
demolitore che esso ha avuto sull'antichità, sul mondo romano e sui suoi
valori. Ho esposto in “Nella mente dei guelfi” i motivi per cui questo
tentativo di conciliare l'inconciliabile non può approdare a nulla, e ad esso
vi rimando.
Aveva indubbiamente ragione
Nietzsche: “Roma contro la Giudea, la Giudea contro Roma”, e il cristianesimo
non ha mai reciso le proprie radici giudaiche, non può farlo senza cessare di
esistere.
Ultimamente mi è capitata
sott'occhio una versione dell'intervista a Massimo Cacciari più ampia di quella
finora in mio possesso (si, lo confesso, non ho acquistato “Gli adelphi della
dissoluzione”), e devo dire che davvero le sorprese di questo testo che ci
offre una prospettiva inedita sulla nostra storia, non sono finite.
Come ho detto, si ha la
sensazione che Cacciari (un iniziato?) si sia lasciato sfuggire più di quanto
intendesse dire, ebbene, questa è stata esattamente anche l'impressione di
Blondet:
“Mi stupì la sua foga, e ancor
più il fatto che subito dopo parve
pentirsi, come se la parola gli fosse sfuggita ... La nostra conversazione, fino a quel momento, non faceva prevedere quell'esito”.
pentirsi, come se la parola gli fosse sfuggita ... La nostra conversazione, fino a quel momento, non faceva prevedere quell'esito”.
Nei passi che finora non avevo
avuto modo di leggere, che il cristianesimo sia alla base delle degenerazioni
della modernità, è affermato con ancora maggiore energia di quelli già a me
noti e che ho citato in “Un documento controverso” (l'articolo che ho dedicato
a commentare questa intervista):
“In apparenza antagonisti,
l'Illuminismo libertino di cui subiamo gli esiti
estremi, e la Chiesa,
avrebbero in realtà la stessa radice”.
Un documento, dunque, di
utilità estrema per chi vuole comprendere quale sia il vero volto del mondo
moderno e quali ne siano le origini, e che spazza via le illusioni dei
tradizionalisti cattolici proprio per bocca di uno dei più considerati
pensatori cattolici contemporanei.
Là dove però l'intervista
crolla miseramente, è nella sua conclusione, ci dice infatti Cacciari:
“Anche contro la Chiesa [il
sistema estetico-economico borghese] non esiterà a usare la più inaudita
violenza, se la Chiesa si rifiuta di diventare un semplice supporto della
società borghese. Ciò che la Chiesa non può fare: perché il cristiano è
necessariamente sovversivo di ogni potere politico che si pretenda autonomo.
Già negli Stati Uniti si teorizza come l'avversario irriducibile sia l'Islam.
Anche contro la Chiesa il conflitto diverrà sempre più drammatico.
Da una parte la Chiesa e
l'Islam, e dall'altra una "etica" laicista sempre più occasionale, e
nello stesso tempo sempre più radicalmente universale, nella sua pretesa di
essere l'unica valida”.
Commenta a questo punto
Blondet:
“Purtroppo credo abbia
ragione. Forse viviamo davvero sull'orlo dei tempi ultimi. Sappiamo che cosa
aspetta i credenti: la resistenza eroica al di là di ogni umana speranza, il
martirio. La Chiesa lo sa: è scritto nella sua tradizione”.
Pie (è proprio il caso di
dirlo) illusioni. A parte l'idea risibile e suicida dell'alleanza con l'islam
(e si veda in proposito il mio “Tra islam e Occidente”), la Chiesa è oggi GIA'
pienamente integrata nel sistema di potere mondialista. Certamente hanno
ubbidito ai suoi diktat oltre a riscoprire le mai rinnegate origini del loro
credo, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI quando sono andati a prosternarsi
nelle sinagoghe, e sicuramente non fa nulla di sgradito al potere mondialista
quando invita all'accoglienza verso gli immigrati clandestini, come nulla di
sgradito a esso fanno i “compagni” che non vedono l'ora che il nostro popolo
sia sostituito da un'ibrida torma multietnica, ma meglio di tutto sono le
ultime vicende del soglio pontificio che fanno capire come stiano le cose.
Già
allo scorso conclave, quello dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II, Jorge
Bergoglio, il cardinale candidato dei progressisti, il cardinale di sinistra
era giunto subito dietro Joseph Ratzinger, ma qualcuno doveva aver sbagliato
qualche calcolo e non l'avevano spuntata. Non hanno avuto neppure la pazienza
di aspettare che Benedetto XVI (peraltro alquanto anziano) morisse, per
costringerlo all'abdicazione e imporci il successore. Peraltro, siamo
abbastanza sicuri che Bergoglio non commetterà l'errore di papa Luciani, guarda
caso scomparso improvvisamente dopo aver annunciato di voler ripulire il
marciume delle gerarchie ecclesiastiche. Francesco farà una Chiesa povera e
umile DI FACCIATA come piace alle sinistre di tutto il mondo senza scalfire
minimamente i poteri reali. Scommettiamo?
Di una
cosa siamo sicuri: lottare oltre ogni speranza per difendere quanto rimane
della nostra cultura e della nostra identità di europei, è un compito che non
spetta a loro ma a noi, e di certo non avremo come alleata una Chiesa che
diventa sempre più mondialista e multietnica ogni giorno che passa.
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Ai potenti và bene avere un popolo bue da comandare.
RispondiEliminaHai citato la storia, quanti olocausti sono finiti nel dimenticatoio?
Gli armeni, pol-pot, per arrivare ai prigionieri di Guantanamo.
Gli ordigni nucleari lanciati contro civili inermi non sono un crimine paragonabile ai campi di sterminio? Perchè non si ricordano a scuola Hiroshima e Nagasaki?
Le stesse foibe erano omesse dai libri scolastici a causa della imperante storiografia comunista.
Ad ogni buon conto, credo che vi siano tante altre cose che ci nascondono, prendiamo per esmpio gli UFO.
Io non credo ai cartomanti, ai maghi, o ai cialtroni ma è innegabile che qualche cosa di strano esiste sui nostri cieli, vi sono testimonianze perfino nell'antichità.
Eppure i governi continuano a mentire, creano programmi insulsi basati sul sensazionalismo e poco o nulla sui fatti come voyager o mistero, hanno creato il "segreto di Stato" di modo che nessuno possa andare oltre il muro di gomma.
Saluti, Luigi.
Caro Elia, l'analisi esatta su molti punti, difetta sul darwinismo. Proprio la scienza ufficiale non riesce a spiegare come dalla muffa si possa passare all'uomo, altrimenti avremmo già trovato le giraffe a collo intermedio immaginate da Darwin, che, invece non si sono mai trovate... L'uomo è stato creato, anche se non come ci viene raccontato dalla religione e dalla scienza ufficiali, entrambe raccontano qualcosa che, appunto, in natura non esiste...
RispondiEliminaPienamente d'accordo con i commenti precedenti. Purtroppo avere un briciolo di cervello e di conseguenza non essere allineato con la corrente ti fa tribolare e non poco.
RispondiEliminaRobby
A me basterebbe il Reddito Minimo Garantito tanto da permettermi di Liberarmi dai padroni e.....potrebbero dire e fare cio' che vogliono.
RispondiEliminap r
Andiamo avanti con le speranze qua purtroppo Speriamo nel Reddito Minimo Garantito.
RispondiEliminaAvrai tendenze a credere a le stregua anche perché lo fatto anch'io!!De la scuola mi sono sempre diffidato de la storia perché si raccontano le guerre senza le particolare.Ho avuta la fortune e paciencia d'ascoltare persone che a vissuta la guerre e è molto diferenta de versioni ufficiali e officieusa.Per la chiesa ero a 18 ano nella scuola cattolica e ho detto mie pensieri a propose de religioni.Anche mie compagni de classe mi avrai linciato,dopo quando era corso di religioni mi mandava a fuori.De questa ho sempre cercato.Per sapere la verità esisto il realismo e il invisibile,il materialismo e la fantasia,il presenta e il futura...in mezzo c'è l'intuizione,le buddiste dirà il dentro di te,la conscience,la pensiera,e più avance nello tempo(più sei vecchio)e più le conoscenza ti aiuta a capire ,ma non ti illudere che poi sbagliare
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