Non meraviglia che di
Enrico Letta, proposto Presidente del Consiglio, sia stata segnalata una sua
partecipazione alla Commissione
Trilaterale, un gruppo di studi non governativo fondato da David
Rockfeller nel 1973, di cui fanno parte uomini d'affari e di cultura, politici,
ecc. provenienti da Nord America, Europa e Giappone (i tre lati del pianeta). A
quanto sembra poi, Letta avrebbe anche partecipato alla riunione del Gruppo
Bilderberg a Chantilly, Virginia (Usa).
Si da il caso che
Trilateral e Bilderberg sono una specie di “consorteria mondialista”, termine
per la verità improprio, che agisce in forma discreta, ma non totalmente
segreta, anche se i loro “raduni” e “congressi” sono a porte chiuse e vi
vengono invitati potentati e personalità rigorosamente scelte, non si sa bene
da chi e come.
Il Giornale.it del 24
aprile c.m., aggiunge anche che Enrico Letta si formò nell’entourage di
Beniamino Andreatta. Anni dopo ebbe una nomina a sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio nell'esecutivo di Romano Prodi (2006-2008).
Segue poi Andreatta nel
governo Ciampi (1993), andando a guidare la sua segreteria alla Farnesina. Dal
1996 al 1997 si sposta al ministero del Tesoro, dove diventa segretario del
Comitato per l'Euro.
Dal 2004 è
vicepresidente dell’ASPEN Institute Italia (una specie di think thank nella
migliore tradizione statunitense, quindi privato, apartitico, coacervo di vari
interessi e rappresentanze economiche, con un raggio d’azione a livello
internazionale, da molti messo indirettamente e in qualche modo in relazione
proprio con la Trilateral e il Bildberger).
Un pedigree
interessante, che nasce nel bozzolo di quei tecnocrati democristiani, apripista
nelle sfere governative dei cosiddetti “tecnici” già consulenti delle grandi
banche di affari e nel mondo finanziario e prosegue poi con partecipazioni in
governi (Prodi – Ciampi), interpreti principali di quello stravolgimento
Istituzionale, sociale e politico sopraggiunto con la Seconda Repubblica.
Ma lasciamo stare Letta
e consideriamo un momento questi Trilateral e Bilderberg perchè, a parte il
fatto che hanno struttura e funzioni affatto diversi, su di essi girano molte
esagerazioni e inesattezze varie, ma il sospetto che quanto sta oggi accadendo
in Italia sia stato in qualche modo “filtrato” da queste consorterie non è poi
così peregrino.
Per alcuni, questi
organismi, sono consessi quanto meno necessari, in un mondo moderno ad economia
globalizzata, per la risoluzione dei grandi problemi del pianeta, problemi che
si pretende siano risolti solo da certi “potentati” e da strutture che agiscono
al di sopra dei singoli governi e dei singoli interessi nazionali (assolvendo
però occultamente ben altri interessi, già per il solo fatto che i grandi
potentati che ne fanno parte, esponenti del mondo economico e finanziario non
potrebbero di certo mai operare contro i loro stessi “Imperi” privati).
Per altri invece sono
delle lobby dove si cospira un nuovo ordine mondiale da imporre a tutti gli
Stati della terra secondo gli interessi dell’Alta Finanza e delle
Multinazionali.
In realtà le cose non
sono così semplici come potrebbero sembrare.
Comunque sia,
periodicamente, in località precedentemente studiate e rigorosamente a porte
chiuse, si riuniscono i membri e gli invitati a questi Organismi. Stampa e
signore ingioiellate e impellicciate attendono fuori la conclusione dei lavori.
Gli argomenti che dicesi
sono affrontati in quelle assisi, sono i soliti: la risoluzione dei gravi
problemi economici e sociali nel mondo, lo sviluppo dei paesi economicamente
arretrati, la salvaguardia del clima, la lotta alla fame e alle malattie, la
salvaguardia della democrazia e della libertà, e via di questo passo.
Il tutto alla presenza
di un numero scelto di, chiamiamoli, VIP della politica, della cultura e
dell’economia, che sono stati invitati a partecipare alle riunioni.
Quel che è certo è che a
tutti costoro non viene chiesto di partecipare a cospirazioni e men che meno di
elaborare strategie massoniche, a cui poi, sostanzialmente, neppure sarebbero
all’altezza.
Quello che accade in
quelle sale può solo essere ipotizzato, ma con ragionevole realismo, mettendo
in conto e decodificando quel poco che di volta in volta è pur filtrato, ma
soprattutto tante vicende, con le loro cause ed effetto, che sono scaturite nei
periodi successivi a tali “raduni” a cui non è difficile metterle in relazione.
Si può quindi ritenere
che vengono esposte e discusse, sotto un linguaggio per “iniziati” e quindi non
a tutti percepibile in pieno, la messa in rilievo dei più urgenti problemi che
affliggono il mondo, il modo di procedere alla loro soluzione e gli obiettivi
da raggiungere a breve, medio o lungo termine.
Si tratta, infatti, di
strategie complesse e dalla esecuzione “mascherata” che sono state elaborate in
ben altri Centri segreti di potere, in genere da un pugno ristretto di grandi
famiglie dell’Alta Finanza che si avvalgono di “pensatori” e strateghi di
tutt’altro spessore.
Strategie che è bene
“filtrare”, preparare, edulcorare perchè altrimenti potrebbero trovare
difficoltà e soprattutto impatti devastanti o resistenze impreviste se fossero
proposte o addirittura attuate nelle singole nazioni senza un dovuto “filtro”,
senza una certa “illustrazione intellettuale”.
Si tratta infatti di
concedere o meglio imporre prestiti (ad usura, presentandoli come “aiuti”) a
determinate nazioni e negarli ad altre; sostenere certe iniziative belliche o
rivolte da qualche parte del pianeta oppure stroncarne decisamente altre
(dietro la maschera della lotta al terrorismo e la difesa delle libertà
democratiche); di investire in una certa aerea imponendo al locale governo
ferrei vincoli e piani di sviluppo a cui attenersi; portare avanti grandi
operazioni finanziarie che possono sconvolgere l’intera economia di una
nazione, ecc.
Presentando il tutto
come sviluppo dell’economia, lotta alla povertà, alla fame nel mondo, salvaguardia
del clima, della salute, controllo delle nascite, ecc., tutti specchietti per
le allodole.
In sede Trilateral e
Bildberberg, gli argomenti presentati e discussi devono convincere ed essere
accettati da tutti i presenti, in modo che poi le “personalità” invitate se ne
facciano portatori entusiasti nei loro ambiti professionali, circoli culturali
e partiti e politici. Ecco il vero motivo per cui sono stati invitati.
E state certi che i
“prescelti” se ne faranno portatori convinti, altro chè! visto che, intanto,
“quegli argomenti” sono in sintonia con il loro modo di pensare e poi perchè
questi “invitati” sanno bene che le loro partecipazioni così “straordinarie” e
di prestigio, avranno sempre un ritorno in termini di carriera e incarichi di rilievo
come, guarda caso, le cronache dei periodi successivi stanno spesso a
dimostrare.
Specificato questo e
saltando di palo in frasca, cosa dobbiamo aspettarci dal varo di un governo di
“larghe intese” dove, uscito un “predestinato” Monti, ne subentra un altro:
Letta?
Certamente ad un governo
di “tecnici” subentrerà un governo politico di “grandi intese”, con “tecnici”
sparsi qua e là, ma sostanzialmente, sia pure con un impatto meno drastico e
traumatico di quello imposto da Monti, non potrà che continuare il drenaggi
delle risorse del paese a vantaggio dei banksters, il che comporterà una
ulteriore erosione di quel che resta della Stato sociale e il procedere spedito
nella realizzazione di Leggi e accordi internazionali dai quali il nostro paese
non possa mai più sottrarsi.
Del resto non potrebbe
essere altrimenti vista la riconferma bipartisan di Napolitano, forse il
peggior Presidente che il paese abbia mai avuto, che è quello che ha eseguito
con grande maestria una specie di “golpe” eseguito nei crismi della legalità
costituzionale, che portò in un paio di giorni, prima al senato, e poi a
palazzo Chigi il “tecnico” Monti mai eletto da nessuno
Aldo Giannuli, dell’area
di sinistra, valente scrittore e attento osservatore politico, ha
esplicitamente affermato che la rielezione di Napolitano, anche secondo lui il
peggior Presidente, è stata una porcheria, con i partiti che hanno ignorato le
preferenze del popolo e della gente comune.
Ed in effetti se
consideriamo che quella rielezione era propedeutica, anzi indispensabile per
arrivare al grande inciucio, proprio di una porcheria si tratta.
Se si aggiunge poi che
fino ad ieri a sinistra hanno racimolato voti dagli scettici, delusi e
indecisi, con il ritornello “altrimenti vince Berlusconi”, così come a destra
hanno fatto la stessa cosa con lo spauracchio che “altrimenti vincono i rossi”,
la porcheria di questo inciucio risalta ancora più evidente.
Ma in realtà, questo
ragionamento presuppone l’esistenza di una sinistra “sana”, interprete dei
bisogni e desideri della sua gente, che ora avrebbe disatteso, cosa che invece
non è vera.
Tutti i partiti, oramai
“botteghe”, rimodellati dalla Seconda Repubblica, pur venendo da certe
tradizioni politiche e sociali, sono espressione di certi interessi, rispondono
a determinate lobby di potere e da ultimo, ma non ultimo, hanno una dimensione “ideologica”
perfettamente calibrata sui desiderata mondialisti. Non c’è posto, nè spazio,
per i veri bisogni del popolo.
Prendete ad esempio le
famose “liberalizzazioni” o privatizzazioni. Le vogliono tutti: le vuole
Bersani, le vuole Casini, le vuole Berlusconi. Questi sono oggi i nostri
politici, quando logica e buon senso vorrebbero che nessun uomo di Stato degno
di questo nome, nessun partito che sia vera espressione di larghi strati
sociali, potrebbe pensare di incentivare le privatizzazioni, che fanno fare
guadagni immensi alle grandi banche d’affari internazionali e mettono in mani
private importanti settori strategici della Nazione, come l’energia, i
trasporti, le comunicazioni, l’industria dei settori nevralgici, ecc.
Questa svendita del
patrimonio pubblico, tra l’altro a bassi ricavi per lo Stato, viene scusata con
il fatto che sotto la partecipazione statale il settore funziona male e che
invece, una volta privatizzato, ci sarà concorrenza, investimenti e per fare un
esempio spiccio, agli utenti le bollette potrebbero calare nei costi. Tutto
totalmente falso, ma più o meno asserito da tutti i partiti.
Intanto, le bollette,
dopo un primo momento di novità e assestamento, prenderanno a salire
vertiginosamente perchè la concorrenza avrà interesse a formare cartelli e
imporre i suoi prezzi. Ma peggio ancora, settori decisivi per la vita dei
cittadini o per lo sviluppo industriale verranno, una volta privatizzati, posti
nelle mani fameliche della finanza internazionale e delle multinazionali, che ristruttureranno
e organizzeranno le imprese dietro la logica del profitto. Inevitabile che vada
a finire, come è accaduto in alcuni paesi dell’America latina, che il
“privato”, per fare un altro esempio, non avendo interesse ad allacciare la
luce, il gas o l’acqua, investendo in certe zona non remunerative, le lascerà
nel sottosviluppate e così via.
Per tornare al tema del
nostro articolo, ci sembra quindi che, mutatis mutandis, il governo delle
“intese”, non potrà che proseguire la stessa linea lacrime e sangue di Monti,
anche se non si sa fino a che punto potrà reggersi visto i troppo eterogenei
interessi che vengono forzatamente messi insieme.
Quello che veramente
necessiterebbe, per riscattare un minimo di sovranità economica e finanziaria,
e liberare il popolo dall’usura dei banksters, sarebbe il riappropriarsi della
sovranità monetaria, sottraendola al monopolio delle Banche Centrali (private
ovviamente), quindi uscire dall’Euro. Questo consentirebbe di smascherare la
truffa del “debito pubblico” e risolvere il pesante passivo che viene accollato
allo Stato e che, proprio in virtù dei fraudolenti meccanismi con cui è
determinato, non potrà mai essere saldato, ed anzi aumenterà sempre più in via
esponenziale.
Ma questi intenti di
liberazione sono delle chimere, perchè qualora, per un miracolo impossibile, ci
fosse un governo che volesse procedere in tal senso, il paese verrebbe
immediatamente posto sotto ricatto internazionale, minacciato di distruggerne
totalmente l’economia, se non porlo sotto sanzioni, visto che tutta la nostra
economia, finanza e commercio, sono stati agganciati a questi circuiti di
economia europea e mondiale dai quali è impossibile sottrarsi senza danni.
Se questo poi dovesse
non bastare ci sono i “soliti” sistemi, da “strategia della tensione”, laddove
non si deve dimenticare che il nostro paese è totalmente sotto controllo delle
Intelligence Occidentali, ha accordi, protocolli e impegni segreti da cui non
può deflettere e per sua sventura è, strategicamente parlando, una portaerei
naturale nel Mediterraneo, con ben 113 basi Nato, anche nucleari, delle quali
non abbiamo alcun controllo, nè tanto meno il comando.
Ma, in definitiva, non
servirà neppure fare ricorso a questi mezzi estremi, perchè in un paese
“occidentalizzato” come il nostro, a consumismo avanzato, dove si è persa ogni
sana tradizione, ogni senso del dovere e dello Stato dove, di fatto, non esiste
più la gioventù, tatuata, stravolta dalle mode, dagli sport, dalla musica,
dalle discoteche, dalle droghe, dai video giochi, dagli Ipod, ecc., insomma da
tutte le sconcezze moderne e consumiste, oggi basta e avanza, da parte di
Lorsignori, l’uso della corruzione, del “comprarsi” il presunto nemico.
Senza dimenticare i mass
media, quelli che da decenni ci stanno tutti facendo vivere in una società
virtuale, ci drogano con spettacoli demenziali e quando occorre sanno bene come
sbattere certi “mostri” in prima pagina.
Tutto è perduto quindi?
Non è mai detto. Intanto
nella Storia agiscono sempre i grandi motori geopolitici che, seppur
lentamente, spingono i popoli a difendere i loro interessi primari.
Secondo poi vi è sempre
la eterogensi dei fini, quel fenomeno umano e storico per cui ad ogni azione,
risponde sempre una reazione, cause e azioni quindi si accumulano, generano
altre concause e con il tempo si possono sempre determinare fatti nuovi,
imprevedibili.
Ed infine, c’è sempre la
reazione che prima o poi dovrà scatenarsi da parte di consistenti frange di
popolo ridotte alla miseria dall’usura praticata dai banksters che impongono ai
governi di devolvere ogni risorsa dello Stato al pagamento del “debito
pubblico” ovvero alla loro usura praticata nella disgraziata nazione.
Oggi qui da noi,
l’impoverimento che sta gettando gli anziani (e non solo) a raccattare avanzi
nei mercati rionali e gli stessi ceti medi a comprare mondezza nociva nei
grandi Discount, oltre alle enormi aliquote di giovani senza lavoro, sta
determinando, invece, solo sterili proteste, e molti suicidi.
Già questi suicidi, veri
“suicidi di Stato”, sono un chiaro sintomo di come è stato corrotto il nostro
popolo dal consumismo e dall’immaginario collettivo del benessere prodotto dai
mass media.
Perchè è evidente che,
non in tutti, ma nella maggioranza di questi casi di suicidio, è proprio il
fatto che non ce se la fa a sostenere il drastico cambiamento da una vita che,
bene o male, procedeva nell’andazzo consumista, ma che ora improvvisamente
viene meno e aleggia la miseria.
E questo vale per
l’imprenditore, come per il semplice cittadino che ha perso la casa ed è alla
fame. In epoche passate, neppure troppo lontane, questa “carestia”, queste
disgrazie e privazioni, avrebbero determinato ben altri atteggiamenti, ben
altre reazioni che il rivolgersi contro sè stessi e suicidarsi.
E così la “baracca”
ancora regge, perchè i giovani senza lavoro, bene o male vanno avanti con la
casa e il sostegno dei genitori. Ma questo può ancora avvenire perchè i
genitori, hanno dei risparmi, hanno soprattutto una pensione, una casa di loro
proprietà.
Ma i figli dei figli, le
future generazioni, alle quali è stata tolta ogni garanzia sul lavoro, gli
hanno letteralmente dissolto le pensioni, che in futuro a mala pena basteranno
ai soli titolari per sopravvivere, come potranno mantenere i figli disoccupati?
Tutto non è ancora
perduto, ma un lumicino, un barlume di speranza, di riscossa del popolo, c’è
sempre. Almeno spero.
Maurizio Barozzi
Analisi precisa e chiara anche se purtroppo prevista malgrado i teatrini dei politici che sono serviti solo a distogliere l'attenzione dai retroscena, compresa la strana rielezione di Napolitano punto chiave per imporre queste scelte. Peccato che la maggioranza degli Italiani non l'abbiano capito.
RispondiEliminaCome per il governo "tecnico" Monti mi pongo sempre una domanda: ma questo governo l'ho votato io? I colpi di stato se così vanno definiti si seguono giorno dopo giorno ma la gente è distratta, pardon sedata ed è interessata ad altre cazzate. Che tristezza....
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