I poteri che hanno governato finora ogni giorno che passa
sono sempre più incapaci di occultare le trame recondite con cui hanno
saldamente mantenuto il controllo della situazione.
Gli uomini che di tali poteri sono gli esecutori materiali,
e che la popolazione riconosce come leaders delle forze politiche, sono ogni
giorno più impresentabili, indipendentemente dagli schieramenti a cui
appartengono.
E le forze dell’ordine, critico elemento di cerniera tra il
potere e la massa dei cittadini, vivono un momento molto difficile.
Già, perché ai loro occhi coloro ai quali un sacro
giuramento li obbliga all’obbedienza diventano ogni giorno meno meritevoli del
loro consenso.
Ossia del consenso di chi deve difendere l’istituzione nel
quale il potere è stato finora identificato.
Un consenso senza il quale il potere stesso non ha
garantita la propria sopravvivenza.
Da qui l’estrema delicatezza di questo nodo storico.
Perché al di là di ogni considerazione di parte delle
strumentalizzazioni, delle polemiche, dei fatti tristi che in passato si sono
verificati, tutti devono convenire che i rappresentanti delle forze dell’ordine
sono esseri umani, sono cittadini, sono fratelli.
Nessuno può negare che nel petto di ciascuno di loro batte
un cuore come il nostro, e questo è il vero trait d’union emotivo, ancestrale,
umano con la popolazione.
Sono sulla stessa barca dei loro concittadini. Ma sempre
più spesso si vedono costretti da ordini a fare cose che forse non vanno
nell’interesse dei cittadini.
Si vedono costretti ad obbedire ad ordini che comportano
spesso il sacrificio della loro vita, e di converso vedono la loro dignità,
fatta di giusti diritti e di eque retribuzioni, sempre più calpestata
brutalmente dall’arroganza del potere.
Sentono forse le voci sempre più insistenti di una prossima riforma nella quale il potere accentrerà nella gendarmeria europea Eurogendfor, (già costituita silenziosamente con il trattato di Velsen del 2007 ratificato al Senato in Italia nel 2010 con la pressoché totale unanimità degli schieramenti politici) le funzioni finora a loro affidate.
E in questo caso sono i Carabinieri, – la benemerita,
l’arma che, nel bene e nel male ha un posto speciale nel cuore degli italiani –
a levare per primi la loro voce in nome della dignità. E a dire chiaramente
BASTA agli uomini del potere.
In questo quadro riteniamo giusto riprendere la lettera
aperta che il Cobar ha reso noto proprio ieri dal suo organo ufficiale.
Perché può essere un segnale affinchè si sappia che il
consenso dei tutori dell’ordine non è qualcosa da considerarsi un dato di
fatto, comunque tale anche di fronte all’arroganza ed al disprezzo che il
potere manifesta anche nei confronti di coloro che hanno prestato giuramento di
servizio.
Quel consenso è qualcosa che, perché il potere possa
disporne a suo piacimento, deve in ogni caso superare la prova della dignità.
Jervé
PRESIDENTE, SIGNORI MINISTRI INTERNI E DIFESA…
I CARABINIERI SONO STANCHI, BASTA.
La Dignità del Carabiniere.
La lettera
Pubblicata il 28/04/2013
La lettera a chi inizia con questo mandato governativo in una due
giorni all’insegna del sacrificio dei Carabinieri. Conflitto a fuoco per rapina
in corso, bersaglio per colpire il governo. Tutto questo con una dignità
minacciata dalle scelte recenti scelte di governo. I carabinieri sono stanchi,
i Carabinieri dicono basta.
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL MINISTRO DEGLI INTERNI
Enrico, Angelino, Mario, cittadini italiani, uomini di Stato,
uomini di Governo. Presidente del Consiglio, Ministro degli Interni, Ministro
della Difesa di questo Governo della speranza, per tutti i cittadini italiani,
per tutti noi, Carabinieri.
In questa settimana, come tante, passa avanti agli occhi dei
Carabinieri d’Italia tutto quello che è la nostra vita, il nostro ruolo in
questa società, il nostro sacrificio per questo paese, per il nostro paese.
Mercoledi a Torino alla scuola allievi carabinieri hanno giurato 75 carabinieri
, dei 240 che costituiscono l’arruolamento, il turn over del 2012 a fronte di
oltre 2000 unità che sono andate in pensione, scelta di Governo con la spending
review. Sabato il sacrificio di Tiziano della Ratta, Appuntato dei Carabinieri,
che per l’ordine e la sicurezza pubblica di questo Stato è stato chiamato ad
intervenire in una rapina. Un conflitto a fuoco lo ha condannato a lasciare
moglie e un figlio che ad un solo anno di età deve rinunciare al padre, eroe,
che ha dato la vita per lo Stato Italiano. Il Maresciallo capo Domenico
Trombetta, che era con lui, convivrà con 5 cicatrici da colpi d’arma da fuoco
sulla pelle. Domenica mattina, avanti a palazzo chigi, il Brigadiere Giuseppe
Giangrande e il Carabiniere Scelto Francesco Negri hanno dovuto fare da
bersaglio in un attentato mirato ad un uomo di Governo. Francesco, ferito, ha
subito un intervento chirurgico. Giuseppe, colpito al collo, dopo una delicata
operazione, dovrà superare la prognosi riservata per una lesione interna.
Non è la prima volta che un carabiniere sacrifica la propria vita,
non è la prima volta che un carabiniere rimane ferito, non è la prima volta che
la vita di un carabiniere è in gioco. Ma è la prima volta che un Carabiniere è
stanco di dover combattere per difendere la propria dignità di uomo in divisa
al servizio dello Stato.
E’ la prima volta che un carabiniere si trova difronte ad uno
stipendio non corrisposto per cio’ che gli compete. Il blocco del tetto
salariale del 2010 è stato “sanato”, per la nostra specificità, con uno
stanziamento “una tantum” che non è coperto e che non ha corrisposto il 50%
delle spettanze di avanzamenti, scatti di grado, indennità di anzianità ai
Carabinieri di ogni ordine e grado che per il triennio 2011-2013 aveva maturato
cio’ che gli spettava dopo anni di lavoro in questa istituzione al servizio
dello Stato. Nel 2013 sarà corrisposto solo il 13%, cioe’ nulla. Il blocco
contrattuale, fermo al 2006, si protrarrà sino al 2014. La pensione del collega
che ci ha lasciato è di 900 euro mensili. Non solo la sua, ma di decine di
migliaia di Carabinieri che ad oggi, sanno che fra 25 anni e piu’ questa sarà
la tanto maturata pensione. La ragioneria dello Stato ha fatto uno studio per
recuperare somme necessarie per l’economia del paese, prevede il taglio del 10%
della parte previdenziale dello stipendio del carabiniere.
Cari Enrico, Angelino e Mario, i carabinieri sono davvero stanchi
di assistere a questa violazione della propria dignità. Carabiniere è a difesa
della dignità dello Stato, della propria dignità di uomo dello Stato e di
cittadino italiano. Non possiamo andare avanti cosi’. Non si puo’ morire per il
paese e il paese ci riserva questo trattamento. Non è accettabile da chi è
tutti i giorni, con la propria vita, al servizio del paese, della sicurezza e
dell’ordine pubblico di una comunità che vede crescere giorno dopo giorno
criminalità e delinquenza. In queste ore i colleghi stanno esprimendo
sconcerto, delusione, malcontento. I colleghi ci chiedono di reagire nel far
sentire la voce dei carabinieri per la nostra dignità di uomini in divisa con
una propria specificità, calpestata dalle scelte di Governo.
L’economia del paese non puo’ passare per tagli alla sicurezza,
agli uomini del comparto. I tagli stanno facendo implodere le singole
amministrazioni che con le scelte di recupero economico vanno sempre ad
incidere sul personale. Non è accettabile che a fronte di tutto quello che
abbiamo visto e gli scandali dell’economia nazionale e politica vanno a pagare
gli uomini in divisa al servizio del paese. I nostri stipendi esigui che non
ripagano certo il rischio della propria vita non possono essere la salvezza
dell’economia del paese. I tagli vadano fatti nelle dinamiche economiche nelle
spese di Governo per affitti e costi di gestione di strutture pubbliche e
intrecci politici. Abbiate il coraggio delle scelte, abbiate il coraggio di
recuperare dove lo spreco è noto a chi governa e non dalle tasche delle
famiglie degli uomini al servizio dello Stato. Salvare banche, sottacere gli
scandali economici che hanno assorbito miliardi di euro di soldi pubblici con i
quali avremmo salvato il paese da una crisi provocata da governo e politica, e
non certo da chi ha servito e serve questo paese con dignità e senso del
dovere.
Siate responsabili, sentite il peso delle scelte, sappiate avere
il coraggio di fare le scelte, quelle vere, quelle per la gente di questo
paese. Sappiate dare dignità a chi rappresenta questo paese, a chi viene preso
a bersaglio per colpire lo Stato, la politica, il Governo.
Noi, carabinieri, siamo stanchi. Noi cittadini di questo paese
siamo stanchi. La nostra dignità la difenderemo senza alcun compromesso, per
noi, per le nostre famiglie, per i nostri figli.
Che il vostro sia un incarico di Governo che dia risposte a questo
paese, ai cittadini di questo paese, che ridia dignità agli uomini in divisa al
servizio di questo paese.
Vincenzo Romeo,
Appuntato Scelto nei Carabinieri, Appuntato per le scelte di
Governo,
Rappresentante nazionale dell’Arma dei Carabinieri
900 euro di pensione garantita fra 25 anni
200 euro in meno al mese per il blocco del tetto salariale
Dignità che sarà difesa come uomo e come cittadino di questo
paese.
pdf
originale: http://www.pianetacobar.eu/public/news/306/LETTERAgov.pdf
Cari signori CARABINIERI,condivido pienamente ogni punto della vostra accorata lettera,purtroppo destinata a dei "signori" che di signore non hanno proprio nulla,proprio per questo volevo fare nel mio piccolo un appello proprio a voi che siete stati da sempre e siete ancora oggi,una forza dove ogni singolo cittadino in momento di pericolo o comunque di bisogno può o deve rivolgersi per vedersi garantiti quei principi di onestà , legalità, diritto e dignità che purtroppo oggi non sono così scontati come ci siamo erroneamente convinti. Proprio per questo confido sinceramente che proprio voi cominciate a vedere le cose come stanno realmente e cominciate a far capire a questi politici che anche voi siete stanchi di vedere un popolo allo sbando ridotto all'esasperazione da dei Delinquenti in colletto bianco,che per di più pretendono la vostra vita, per proteggere degli individui che si macchiano delle peggiori nefandezze e sene sbattono del popolo che crepa letteralmente di suicidi e disperazione,auguro con tutto il cuore una rapida e completa guarigione a quel povero "CRISTO" che rischia una lesione permanente solo per aver fatto onestamente il suo lavoro,e vi chiedo umilmente di far sentire a gran voce il peso e la misura del vostro legittimo malcontento in modo che tutto il popolo capisca che voi come tutte le forze dell'ordine,siete ITALIANI e fate parte anche voi del POPOLO Italiano, e che non si vada mai! a creare una distinzione tra popolo e forze dell'ordine...sarebbe quello che gli stolti bramano..UNITI e solo così possiamo ottenere qualcosa.
RispondiEliminaIl trattamento riservato ai Carabinieri fa pensare a delle intenzioni di qualcuno a sostituirli con l'Eurogendorf comandato da chi?? La storia d'Italia non può prescindere dalla storia dell'Arma dei Carabinieri. Spero tanto che al momento buono se necessario qualche Generale dell'Arma sappia riportare la democrazia in Italia.
RispondiEliminaAvanti popolo alla riscossa....ma stavolta e' meglio fare sventolare il tricolore, sempre che i vertici dell'UE non abbiano niente in contrario per codesta manifestazione di patriottismo, perché nei '' dissenzi '' che seguiranno questo ''cambio di guardia'', ci sara' implicita una protesta: non contro il governo italiano o contro i politici italiani che hanno fatto di tutto per esautorare lo stato e le leggi lasciando che finissimo nella merda piu' profonda agli ordini di chi ci piscia addosso, e neppure contro questi scherani titolati eurogendfor,che non so quanto resisteranno, la protesta e' per disprezzare i ricchissimi, i potentissimi, massoni e non, di questa cafonata del nuovo 'ordine' mondiale. E, come diceva mia madre......voi con noi, e Dio con voi.
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