venerdì 5 aprile 2013

RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO PAESE E IL NOSTRO DESTINO




Queste righe erano destinate a commentare un articolo di Federico Dal Cortivo postato sul sito European Phoenix il 28 marzo 2013. Poi mentre m'inca...vo scrivendole, ho pensato di diffonderle su altri siti amici, chissà con quale successo...ma ci provo.

Magistrale analisi della situazione italiana. Triste e deprimente conclusione, si dovrebbe aspettare ché crolli il sistema capitalista.Tutto qua? Questo sistema non crollerà, anzi si sta rafforzando ! Le nazioni, i popoli crollano!
Non mancano in questo paese bravissimi intellettuali ché divulgano tutti gli aspetti dello sfascio organizzato del paese e la vendita del patrimonio della nazione ad interessi privati. Nessuno però sembra in grado di proporre un'alternativa seria per riconquistare la sovranità del popolo e della nazione.
Vige una auto-commiserazione generale, una gara per sapere chi è più bravo a descrivere una "inevitabile" apocalisse. Ciascuno sul suo piccolo blog con poche centinaia di utenti fa il processo a tutto e a tutti, s'indegna, rabbioso quanto impotente, cadendo nella trappola della millenaria strategia della divisione, della contestazione, per accaparrare ed usurpare il potere.

Le soluzioni esistono per uscire dalla morsa della finanza internazionale ché sta portando avanti un'agenda ché punta alla schiavitù del genere umano, alla creazione di una super oligarchia fascista al commando del pianeta.
Grazie all'impulso del mahatma Ghandi, il popolo indiano ha mandato a casa i coloni inglesi con una pacifica non-cooperazione e il boycott quasi un secolo fa. Ché fine ha fatto la naturale capacità dell'uomo italiano di insorgere contro l'ingiustizia, di coalizzarsi per raggiungere obbiettivi comuni?

Le strategie utilizzate per avvilirci sono divulgate da decenni da migliaia di persone di buona volontà. Cosa stiamo aspettando per reagire? Giorno dopo giorno assistiamo alla distruzione del paese. La gente non c'è la fa più a campare, a vivere. Si strilla nei bar, poi si corre ad indossare la divisa per non arrivare in ritardo al turno di lavoro negli uffici delle multinazionali, responsabili della miseria nazionale in costante aumento, ché pagano stipendi insufficienti ad assicurare anche i beni di prima necessità. La povertà aumenta esponenzialmente, padri di famiglia si suicidano umiliati di non poter provvedere ai basilari bisogni dei loro figli e mogli, centinai di imprese chiudono ogni giorno.
La politica e i dirigenti delle istituzione statali sono organizzati in poteri traversali massoni e collegati ad altri poteri ché sono la leva con la quale tutto ciò avviene. Tutti corrotti per una fetta della torta italia ché occultano nei paradisi fiscali. Ci mentano dall'alba al tramonto, tutti lo percepiscono ma poi li si vota ancora e ancora e ancora.

Gli stessi poteri colpevoli della situazione drammatica concepiscono e creano un movimento destinato a canalizzare il malcontento, la contestazione, con l'evidente fine di indirizzarlo in un vicolo cieco: e 11 milioni di italiani lo votano. 14 milioni valutano l'astensionismo come la soluzione migliore.

Una guerra silenziosa è in atto. Siamo avvelenati da irrorazioni quotidiane nei cieli del paese e del mondo ché inquinano le acque, i suoli, i cibi mentre società multinazionali dell'alimentazione hanno già brevettato semi resistenti ai veleni sparsi nell'ambiente. Siamo costretti a curarci con medicinali ché mentre da una parte promettono di curarci ci fanno ammalare dall'altra. Siamo resi incapaci di reagire con onde di bassa frequenza diffuse ovunque, a larga scala. 

Ma continuiamo a sperare in un cambiamento dalla stessa politica ché ci infligge tutti questi tormenti, continuiamo ad alzarsi la mattina per cooperare con i boia del popolo, della nazione, del genere umano. Cosa aspettiamo per reagire! Vogliamo capire ché siamo milioni, miliardi e ché i tiranni responsabili di questo incubo non possono fare niente se ci fermiamo tutti insieme, se NON COOPERIAMO! 

Tutte queste caste di oppressori, non producono niente, non creano niente, rubano solamente il frutto del nostro lavoro, spargono disperazione, guerre, ingiustizia, carestie, sprecano le risorse naturali, inquinano gli ecosistemi del pianeta, sono predatori disumani, parassiti, sanguisughe, zecche ché succhiano il nostro sangue mentre come gli struzzi noi ficchiamo la testa nella sabbia. 

Alla fine ci meritiamo ciò ché ci sta accadendo. Siamo vigliacchi, paurosi, masochisti, non abbiamo fede, ci lasciamo fare di tutto e più siamo trattati male più ci lamentiamo, come i vitelli quando hanno capito cosa li spetta alla fine del corridoio del mattatoio. Ma a quel punto è già troppo tardi!

La Soluzione Esiste ! Come già detto, tutto ciò ché avviene può succedere SOLO perché Cooperiamo! Nessuno a parte TE potrà porre fine al massacro. Nessuno a parte TE fermerà lo scempio. Nessuno a parte TE porrà fine al genocidio. 
In un primo tempo, dobbiamo affidare la guardia dei nostri figli agli anziani, poi tutti insieme dobbiamo occupare le piazze di tutte le città d'Italia e non muoverci più! Da questo punto, si parla, si rifletta, si decide cosa, quando e come vogliamo fare. Intanto la macchina infernale si fermerà perché non può andare avanti senza il nostro consenso. IL POTERE lo abbiamo noi. Noi siamo gli artefici del nostro destino. Se non la capiamo ora, se non agiamo oggi, tutti insieme, sarà troppo tardi. Ma ché possono fare? Mandarci la polizia? Mandarci l'esercito? Fare bau bau? Ammazzarci tutti ? Non ha senso e non è possibile. 

Per cui, cari fratelli d'Italia, organizziamoci e passiamo all'azione!

Claude Panzeri

Italiano dell' estero di lingua francese
Per commenti, critiche, proposizioni e piani d'azione, scrivetemi, organizziamoci o crepate senza lamentarvi!


RISPONDO A CLAUDE

Caro Claude, 
condivido la tua analisi.  
La nostra situazione, come italiani e come nazione, è drammatica e anche paradossale e accettarla passivamente è sintomo di una dignità umana ormai estinta. Perduti nella banalità di vite senza senso e senza scopo, ci arrabattiamo nelle nostre misere quotidiane priorità come minuscoli esseri, ubbidienti automi di una manipolazione di cui pochi sanno rintracciare e disattivare i potenti fili che la azionano.
Ma permettimi di farti osservare che alimentare un blog richiede tempo, capacità e anche risorse, tante risorse, sempre più risorse, compreso il mettere mano al proprio portafoglio personale per realizzare interviste, riprese e altri documenti utili per offrire, a coloro che seguono il blog, momenti di analisi e riflessione. Vedersi squalificare ("Ciascuno sul suo piccolo blog con poche centinaia di utenti fa il processo a tutto e a tutti, s'indegna, rabbioso quanto impotente...") vedersi squalificare - dicevo- cosi tanto impegno, cosi tanta passione e anche cosi tanti "investimenti" mi rattrista un pochino, ma giusto un pochino, quel tanto che mi è necessario per capire che ci possono essere modi diversi per giustificare una battaglia mancata.  
Certo, si potrebbe fare di più per imboccare una via d'uscita, per intravedere la luce in fondo al tunnel, per far risvegliare in ciascuno l'amore per sé stessi e per la vita, ma per fare di più occorrerebbe proprio il sostegno, il contributo di coloro che (a parole) hanno compreso la situazione in cui siamo disperatamente immersi. 

Io di questo sostegno e di questo contributo non vedo traccia.
Se ti capita di scorgerne non dico le tracce ma anche solo un indizio, un odore, un timido germoglio, fammi un fischio.

Con stima.
Elia Menta


RISPOSTA DI CLAUDE

Elia,

Non posso risponderti ché riprendendo la parola ché conclude il tuo commento al modesto "articolo" pubblicato sul Tuo Blog, reiterandoti la mia Stima per il notevole impegno ché rivela la qualità delle informazioni sul tuo sito, siccome la tua grande tolleranza alle critiche come testimonia il fatto ché i commenti non sono sottoposti all'approbazione del proprietario e ai quali rispondi sempre gentilmente e cortesemente. Di certo l'ultima cosa ché volevo era di offenderti con una critica ché rimpiange solo una dispersione delle energie in una moltitudine di siti. Essere incisivo è un anche un modo di suscitare il dibattito e talvolta elevarlo. In questo caso ho oltrepassato il limite visto ché richiami alla mia attenzione la difficoltà di portare avanti un informazione necessaria, controversa e non di facile accesso. La prima tappa di tutte le evoluzioni sociali è di informare la cittadinanza degli imbrogli dei poteri trasversali orchestrati nell'ombra, arte nella quale eccelli amico, perché non ti accontenti di elencare i misfatti occultati ma persisti nel farlo con una grande dosi di positivismo concedendo tanto tempo a farlo, anche durante la notte per chi sa vedere a quali ore posti i tuoi articoli sul blog. Quindi direi, meno male ché Elia c'è!

In fondo, è poco probabile ché la scossa ché ho voluto dare al popolo italiano abbia centrato il pubblico giusto. Perché quelli ché dedicano tempo a informarsi su siti come il tuo sono spesso consapevoli della situazione drammatica del paese e lottano per migliorarla. Ai tanti blog ai quali ho mandato le mie righe, pochissimi mi hanno riposto e ancora meno le hanno pubblicate.
Resta ché oltre il dispiacere di non vedere coalizzate le forze costruttive della critica in una unica entità ché darebbe più potenza all'impatto sul pubblico, è difficile non osservare ché tanti di questi siti giustificandosi con la necessaria diffusione di informazioni veritiere, fredde e chiare, alimentano l'angoscia e la paura ché rispecchiano la strategia dei maestri psicopatici del mondo. Viene da chiedersi se certi non sono addirittura agenti del sistema ché ci mette in schiavitù.

La mia critica insomma è ché quando si diffondono informazioni giuste ma angoscianti, si dovrebbe proporre un'alternativa, una soluzione, anche abbozzata, non elaborata, per evitare di contribuire al sentimento ché la quantità e la complessità dei problemi dia l'impressione ché è inutile di tentare qualsiasi reazione, mandandoci tutti in depressione, ché è proprio lo scopo degli usurpatori del potere, i ladri di sovranità. 

D'altronde mi chiedo, visto la molto improbabile possibilità di riformare la politica, le istituzioni e la costituzione, se non sarebbe più efficace di concentrare le nostre energie a immaginare e istituire un alternativa innovativa, partendo, per esempio, dall'organizzazione di una università estiva sulla tematica del ripristino della sovranità del popolo in Italia e della nazione nel contesto europeo ed internazionale. Potremmo raggruppare relatori di prestigio e benevolenti, nelle strutture esistenti in parte vuote durante l'estate e concesse gratuitamente a tale scopo, ché si può facilmente definire di interesse nazionale. Invece di confrontare le varie correnti di idee, potremmo concentrarsi sulla sovranità da riconquistare ché mi sembra una tematica capace di ottenere un largo consenso. Oltre conferenze di specialisti di fama, potremmo ideare una assemblea costitutiva di una nuova forza politica, basata non sulle divergenze ma bensì sulle convergenze. Se non reagiremo presto, tutti insieme su punti di accordo invece ché litigare sulle differenze, saremo ridotti in tale condizione da non poterlo fare più in un vicinissimo futuro. Questa orrenda prospettiva dovrebbe bastare a darci il coraggio dell'impegno e la volontà di accettare compromessi anche grandi per definire la strutturazione di in movimento nel quale il potere rimanga sempre nel gruppo, rendendone impossibile l'infestazione, la corruzione e la derivazione degli obbiettivi perseguiti.

Quando un'idea è buona, semplice e si trasmette facilmente, niente può fermarla. Chissà se non potremmo, proponendo un movimento innovativo, arricchito della critica dell'ultima mossa massonica ché è il M5S, ove la gestione del potere tramite una vera struttura in autogestione sarà chiara e limpida; arrivare ad un successo di dimensione nazionale capace di riprendere il potere politico in modo di esprimere una costituzione moderna, dove prevalga la felicità della popolazione invece ché l'elogio del lavoro, diventato sinonimo di schiavitù. 

In poche parole e maldestramente vorrei stimolare, incitare, contribuire a costruire un altro canaletto per portare acqua ad un altro mulino ché macinerà idee nuove per l'impostazione di una nazione dove tutti vorremmo vivere. 

Il dibattito è aperto! 

Ti saluto caro Elia.
Claude


3 commenti:

  1. Elia,

    Non posso risponderti ché riprendendo la parola ché conclude il tuo commento al modesto "articolo" pubblicato sul Tuo Blog, reiterandoti la mia Stima per il notevole impegno ché rivela la qualità delle informazioni sul tuo sito, siccome la tua grande tolleranza alle critiche come testimonia il fatto ché non sono sottoposti a l'approbazione del proprietario e ai quali rispondi sempre gentilmente e cortesemente. Di certo l'ultima cosa ché volevo era di offenderti con una critica ché rimpiange solo una dispersione delle energie in una moltitudine di siti. Essere incisivo è un anche un modo di suscitare il dibattito e talvolta elevarlo. In questo caso o oltrepassato il limite visto ché richiami alla mia attenzione la difficoltà di portare avanti un informazione necessaria,controversa e non facile di accesso. La prima tappa di tutte le evoluzioni sociali è di informare la cittadinanza degli imbrogli dei poteri trasversali orchestrati nell'ombra, arte nella quale eccelli amico, perché non ti accontenti di elencare i misfatti occultati ma persisti nel farlo con una grande dosi di positivismo concedendo tanto tempo a farlo, anche durante la notte per chi sa vedere a quali ore posti i tuoi articoli sul blog. Quindi direi, meno male ché Elia c'è!

    In fondo, è poco probabile ché la scossa ché ho voluto dare al popolo italiano abbia centrato il pubblico giusto. Perché quelli ché dedicano tempo a informarsi su siti come il tuo sono spesso consapevoli della situazione drammatica del paese e lottano per migliorarla. Ai tanti blog ai quali ho mandato le mie righe, pochissimi mi hanno riposto e ancora meno li hanno pubblicate.

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    1. Resta ché oltre il dispiacere di non vedere coalizzate le forze costruttive della critica in una unica entità ché darebbe più potenza all'impatto sul pubblico, è difficile non osservare ché tanti di questi siti giustificandosi con la necessaria diffusione di informazioni veritiere, fredde e chiare, alimentano l'angoscia e la paura ché rispecchiano la strategia dei maestri psicopatici del mondo. A chiedersi se certi non sono a dirittura agenti del sistema ché ci mette in schiavitù.

      La mia critica in somma è ché quando si diffondano informazioni giuste ma angoscianti, si dovrebbe proporre una alternativa, una soluzione, anche abbozzata, non elaborata, per evitare di contribuire al sentimento ché la quantità e la complessità dei problemi dia l'impressione ché è inutile di tentare qualsiasi reazione, mandandoci tutti in depressione, ché è proprio lo scopo degli usurpatori del potere, i ladri di sovranità.

      D'altronde mi chiedo, visto la molto improbabile possibilità di riformare la politica, le istituzioni e la costituzione, se non sarebbe più efficace di concentrare le nostre energie a immaginare e istituire un alternativa innovativa, partendo, per esempio, dall'organizzazione di una università estiva sulla tematica del ripristino della sovranità del popolo in Italia e della nazione nel contesto europeo ed internazionale. Potremmo raggruppare intervenienti di prestigio e benevolenti, nelle strutture esistenti in parte vuote durante l'estate e concesse gratuitamente a tale scopo, ché si può facilmente definire di interesse nazionale. Invece di confrontare le varie correnti di idee, potremmo concentrarsi sulla sovranità da riconquistare ché mi sembra una tematica capace di ottenere un largo consenso. Oltre conferenze di specialisti di fama, potremmo ideare una assemblea costitutiva di una nuova forza politica, basata non sulle divergenze ma ben si sulle convergenze. Se non reagiremo presto, tutti insieme su punti di accordo invece ché litigare sulle differenze, saremo ridotti in tale condizione da non poterlo fare più in un vicinissimo futuro. Questa orrenda prospettiva dovrebbe bastare a darci il coraggio dell'impegno e la volontà di accettare compromessi anche grandi per definire la strutturazione di in movimento nel quale il potere rimanga sempre nel gruppo, rendendone impossibile l'infestazione, la corruzione e la derivazione degli obbiettivi perseguiti.

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    2. Quando un idea è buona, semplice e si trasmette facilmente, niente può fermarla. Chissà se non potremmo, proponendo un movimento innovativo, arricchito della critica dell'ultima mossa massonica ché è il M5S, dove la gestione del potere tramite una vera struttura in autogestione sarà chiara e limpida; arrivare a un successo di dimensione nazionale capace di riprendere il potere politico in modo di esprimere una costituzione moderna, dove prevalga la felicità della popolazione invece ché l'elogio del lavoro, diventato sinonimo di schiavitù.

      In poche parole e maldestramente vorrei istigare a costruire un altro canaletto per portare acqua ad un altro mulino ché macinerà idee nuove per l'impostazione di una nazione dove tutti vorremmo vivere. Il dibattito è aperto!
      Ti saluto caro Elia, claude.

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