mercoledì 13 novembre 2013

GERMANIA...IL CIGNO NERO



Non passa giorno che conversando con la gente comune qualcuno non rimanga sbalordito dalle mi affermazioni a proposito dell’estrema fragilità del sistema finanziario tedesco, sbalordito e deluso, un po' come il bimbo che all’improvviso scopre che Babbo Natale in realtà non esiste, che era solo una splendida ed indimenticabile favola, si come l’idea che le banche tedesche siano solide, che il loro sistema Paese sia un roccia sulla quale rifondare la nuova Europa finanziaria.
Non riscrivo tutto ciò solo per raccontarvi che l’avevo detto ma perchè ognuno di Voi, faccia leggere ad amici e parenti quello che in realtà sta accadendo perchè sono stanco di sentire un popolo intero che continua ad autoflagellarsi indicando la vicina Germania come modello unico ed immacolato da seguire, partendo dal mercato del lavoro per arrivare sino al suo sistema bancario, passando per tante altre questioni.
Sia (SES: C6L.SI - notizie) ben chiaro, abbiamo molto da imparare da tutti non solo dai tedeschi, perchè la crisi attuale è figlia di una degenerazione antropologica del popolo italiano ma non solo, ma io lotto quotidianamente per coloro che, uomini e donne, in silenzio con abnegazione fanno andare avanti questo Paese, perchè credono nella cooperazione e nel bene comune, nell’onestà e nella responsabilità.
E’ ora di finirla che i nostri responsabili politici nascondano le responsabilità della Germania, noi abbiamo le nostre, ma non possiamo affondare definitivamente perchè la Germania ha deciso di provare a dominare per la terza volta l’Europa.
Era il 2008 quando incominciai a studiare attentamente l’esposizione delle varie banche internazionali al fenomeno subprime, aiutandomi con i dati della BRI Banca dei Regolamenti Internazionali, l’unica che lanciò un serio allarme sulla tempesta perfetta. Senza inizialmente farci più di tanto caso scoprii che le soprattutto le banche tedesche ma non solo anche quelle inglesi e francesi, oltre che ad essere sensibilmente esposte nei confronti della bolla subprime e della fantasia strutturale derivata collegata erano esposte in maniera determinante alle bolle immobiliari che di li a poco sarebbero scoppiate in mezza Europa, Spagna ed Irlanda in primis, per non parlare di quel paesino greco nel quale oltre il 60 % degli artigiani giravano in Porsche Cayenne.
Cassandra, Cassandra portami via con te sono stanco di predirre sventure o svelare verità nascoste, che spesso e volentieri portano ad immensi drammi umani e sociali! Ricordo il mese di Giugno 2011, quando la tempesta perfetta si scatenò sul nostro Paese, una tempesta provocata inizialmente da una massa impressionante di nostri titoli di Stato riversati sul mercato da Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) , molto attiva inoltre nel collocare all’ingrosso, credit default swap sul rischio Italia, ovvero assicurazioni per proteggersi dal nostro fallimento.
Rileggetevi attentamente questo post … DATEMI UNA LEVA E…VI DISTRUGGERO’ IL MONDO Lo considero uno dei post fondamentali scritti negli ultimi anni da Icebergfinanza, scritto in epoca non sospetta, quando ancora nessuno sapeva nulla o quasi di quello che stava accadendo ad un Paese che aveva nazionalizzato non certo per caso, il più alto numero di banche dopo il colabrodo Inghilterra… (…) In un momento di tentazione del denaro facile, la Germania è diventata una sorta di specchio per Islanda, Irlanda, Grecia e il resto, specialmente per gli Stati Uniti. Altri paesi hanno usato i soldi arrivati dall’estero per alimentare le varie forme di follia consumistica e speculativa, specialmente con gli immobili.
Ma poi i tedeschi, attraverso i loro banchieri, hanno usato il proprio denaro per permettere agli stranieri di comportarsi in maniera folle.
Questo è ciò che rende il caso tedesco particolare. Se fossero stati l’unico grande paese sviluppato occidentale con un morale finanziaria decente, avrebbero rappresentato un’ immagine di rettitudine.
Ma hanno fatto qualcosa di molto particolare: durante il boom del debito i banchieri tedeschi sono andati oltre i loro standard, ma solo fuori dalla Germania.
Hanno prestato i soldi per i mutuatari subprime americani, per gli speculatori del boom immobiliare in Irlanda, per il magnate bancario islandese che ha fatto cose che nessun tedesco avrebbe mai fatto. Le perdite tedesche sono all’ultimo conteggio di 21 miliardi di dollari con le banche islandesi, 100 miliardi di dollari con le banche irlandesi, 60 miliardi di dollari per vari subprime statunitensi e ancora non si bene per i titoli greci. (…) Nel loro paese, tuttavia, questi banchieri apparentemente folli all’estero si sono comportati con moderazione. Il popolo tedesco non ha permesso loro di comportarsi diversamente.
(…) Quello che le loro banche hanno fatto con i soldi dei tedeschi tra il 2003 e il 2008 non sarebbe mai stato possibile farlo in Germania, perché non c’era nessuno ad abboccare e prendere a prestito tutti questi soldi come facevano in California o in Grecia. Hanno perso ingenti somme dal 2003 in tutto ciò che hanno fatto fuori dalla Germania.(…) non erano bravi a farlo come quelli di New York, che avevano inventato tutti questi strumenti finanziari complicatissimi e facevano questo gioco da almeno trent’anni “. E’ stato come mettersi improvvisamente a giocare a poker grosse somme con dei giocatori professionisti. Il risultato era prevedibile alla fine.
Da quel momento in poi la Germania ha cercato di fare qualunque cosa per nascondere la fragilità del suo sistema finanziario, come quello francese e inglese, imponendo il sacrificio della Grecia che poteva essere definitivamente salvata con qualche miliardo in più all’inizio, mossa strategica accompagnata dall’istituzione delle più demenziali creature finanziarie della storia europea, fondi salvastati vari, sigle varie alle quali il nostro Paese ha contribuito versando sino ad oggi ben oltre 50 miliardi di euro senza ricevere in cambio un solo centesimo di aiuto alle proprie banche, liquidità che è invece andata alle banche greche, spagnole, portoghesi, irlandesi che a loro volta restituivano i capitali alle banche tedesche, francesi ed inglesi.
Chiunque creda che quei soldi, che la liquidità dei fondi salvastati sia andata ad aiutare i rispettivi popoli è semplicemente un fesso! Mi fermo qui perchè basta utilizzare Google (NasdaqGS: GOOG - notizie) , associare la parola Icebergfinanza con banche tedesche, Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) , Deutsche Bank, Germania, idioti di Dusseldorf e via dicendo e troverete un’intera enciclopedia che vi racconta la reale situazione del sistema finanziario tedesco.
Ieri una delle nostre preziose vedette in diretta twitter mi ha segnalato questo articolo “Germania nasconde grave crisi bancaria” che per la prima volta a parte un blogger qualunque di nome Cassandra affronta la questione, anche se in realtà è un articolo estremamente soft e non considera l’immensa discarica derivata radioattiva detenuta da Deutsche Bank e l’immondizia subprime nascosta negli armadi delle banche regionali legate al potere politico tedesco… NEW YORK (WSI (Taiwan OTC: 5245.TWO - notizie) ) – La Germania sta tenendo nascosta una grave crisi bancaria interna e per questo vorrebbe che la supervisione dei bilanci degli istituti di credito dell’area euro fosse condotta dalle autorità monetarie di ciascun paese. Per continuare nell’operazione di camuffamento. A sostenerlo è il professore Christian Marazzi, professore e direttore di ricerca socio economica presso la Scuola Universitaria della Svizzera Italiana. (…) I tedeschi sono terrorizzati di vedere svelati i bilanci delle loro banche, perché sono messi male. Si pensi che la Commerzbank è esposta per un quarto su attivi legati allo shipping, e questo in un periodo in cui il commercio mondiale è in netta diminuzione e tutto il settore della logistica sta attraversando una vera e propria crisi da sovrapproduzione. Per questo i tedeschi vorrebbero una supervisione dei bilanci condotta dalle autorità monetarie di ciascun paese, appunto per gestire a modo loro questa crisi bancaria finora sempre mascherata. Quindi meglio sarebbe garantire la massima trasparenza e evitare di essere accusati di metodi fraudolenti.
Ovviamente le banche fallite per molti analisti all’amatriciana che circolano sulla stampa mainstream e nel web, sono quelle italiane perchè… Draghi che vuole massima trasparenza prima di passare all’unione bancaria, concede favori agli istituti di credito italiani assegnando un rating A ai titoli usati come collaterale dalle banche. Solo la piccola agenzia DBRS ha un rating A sui bond italiani e non certo per quelli Strip. Si può parlare di metodo fraudolento? Solo gli ignoranti hanno il coraggio di paragonare un titolo di stato con immondizia strutturata e derivata subprime o con l’immensa mole di attivi derivati detenuti dalle banche tedesche, solo un povero ignorante, può paragonare un derivato o un titolo strutturato ad un titolo emesso da uno stato sovrano.
Ovviamente le oche giulive vi diranno che l’Italia sta per fallire, ieri, oggi e domani, ma questa è un’altra storia, inutile ritornarci, ormai gli ignoranti abbondano.
Gli stessi ignoranti che quotidianamente suggeriscono di lanciare un’occhio alla Spagna che è uscita dalla recessione, esempio di virtuosismo da macelleria sociale, tranciando salari e occupazione, sempre che udite, udite ….
EU Probes Spanish Officials as Concerns on Budget Data Escalate A proposito prima che qualche anima candida si agiti per l’arrivo del famigerato ciclone tapering consiglio di leggere le previsioni dell’ufficio metereologico della Fed, dove in realtà stanno tenendo d’occhio il ciclone 30 year fixed rate mortgage che sta riacquistando forza… FRED Graph (AGI (Taiwan OTC: 6507.TWO - notizie) ) – Montgomery, 12 nov. – La Federal Reserve deve mantenere “molto accomodante” la sua politica monetaria. Lo sostiene il presidente della Fed di Atlanta (BSE: ATLANTA.BO - notizie) , Dennis Lockhart, secondo il quale la tiepida crescita economica e gli effetti... 

Andrea Mazzalai 

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